Mark Sinner, fratello di Jannik: “La sua popolarità non ha cambiato il nostro rapporto. Quando torna a casa è bellissimo”

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Mark Sinner, fratello di Jannik: “La sua popolarità non ha cambiato il nostro rapporto. Quando torna a casa è bellissimo”

“I nostri genitori sono stati un punto di riferimento per entrambi e hanno dato la forza a Jannik di sfondare”, racconta Mark, che ha condiviso tutta l’infanzia con il n° 1 del tennis azzurro

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Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Jannik Sinner ormai lo conoscono un po’ tutti. Chi segue assiduamente o sporadicamente il tennis, ovviamente, ma anche chi non ha mai preso in mano una racchetta o chi lo sport non lo segue proprio. È difficile non aver sentito nominare nemmeno una volta l’azzurro attuale n° 4 al mondo, che ultimamente ha infranto alcuni record italiani nella disciplina. Più difficile è invece aver sentito parlare di suo fratello Mark, che non è un personaggio pubblico come Sinner, né tantomeno ha cercato di esserlo, ma è una delle persone che conosce meglio Jannik avendoci condiviso praticamente tutta la vita.

Intervistato dal quotidiano Alto Adige, nella sua prima apparizione in pubblico, Mark ha parlato di sé, della sua infanzia, ma soprattutto del carattere del fratello, così come del suo rapporto con lui e con i genitori, vero e proprio punto di riferimento per entrambi: “Ci dicevano: ‘Se avete voglia andate avanti, altrimenti lasciate stare e dedicatevi ad altro’. Non si permettevano di decidere per noi. Forse questa è stata la vera forza che ha permesso a mio fratello di sfondare”.

Nato a Rostov, in Russia, 25 anni fa, Mark Sinner è stato adottato dal papà e dalla mamma di Jannik quando non pensavano di avere bambini e quando aveva appena 9 mesi. Ora, lavora alla scuola provinciale antincendio di Vilpiano come istruttore dei vigili del fuoco. “È quello che ho sempre voluto fare”, dice il Sinner meno conosciuto che, rispetto al fratello, pur essendo come lui riservato e tranquillo.

Nonostante ciò, “abbiamo un rapporto che equivale a quello della maggior parte dei fratelli, immagino. Capitava che litigassimo, ma facevamo pace subito. Giocavamo a tennis, ci provavo almeno. Per qualche anno sono riuscito a tenergli testa, poi lui ha spiccato il volo ed era impossibile anche solo scambiarci”.   

Ora, i due si vedono molto meno – com’è ovvio che sia da quando Jannik ha scelto di trasferirsi a Bordighera con l’obiettivo di diventare un tennista professionista – ma “quando torna è bellissimo: facciamo delle passeggiate in montagna, con i miei e i suoi amici, tutta gente del posto. E quando possiamo giochiamo anche a golf. Ogni settimana dell’anno è impegnato tra allenamenti e tornei, perciò cerchiamo di tenerci aggiornati al telefono quasi quotidianamente”.

Insomma, la carriera e la fama dell’attuale n° 1 del tennis italiano non hanno affatto mutato il rapporto tra i due e con la famiglia: “Sono felice dei risultati che Jannik sta ottenendo, lo seguo tutti i giorni, ma la popolarità non ci ha fatto cambiato. Odio i trattamenti speciali, io ho la mia vita ed è rimasta uguale a prima”.

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