ATP Finals: mamma mia Sinner! Medvedev si deve arrendere ancora e il sogno continua

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ATP Finals: mamma mia Sinner! Medvedev si deve arrendere ancora e il sogno continua

Al Pala Alpitour è di nuovo tripudio. Jannik gioca un terzo set da fuoriclasse assoluto e scrive un’altra pagina di storia del tennis italiano diventando il primo azzurro di sempre in finale al Master di fine anno

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Jannik Sinner - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

[4] J. Sinner b. [3] D. Medvedev 6-3 6-7 (4) 6-1

Era la partita più importante della carriera di Sinner. Era la partita più attesa nella storia recente del tennis italiano. Lo era, ma già non lo è più perché domenica, alle 18, ce ne sarà un’altra che supererà quella di oggi e per cui il countdown è già iniziato. Jannik Sinner ha infatti vinto la prima semifinale delle Nitto ATP Finals 2023, superando Medvedev con il punteggio di 6-3 6-7 6-1 per la gioia irrefrenabile del pubblico del Pala Alpitour di Torino. La scena, a fine partita, è stata quella già vista dopo i tre match del girone: 13mila voci unite in un coro di amore ed estasi di fronte a un campione vero che rappresenta il nostro Paese nel modo migliore. Un set di sofferenza (con solo il 51% di prime palle in campo) e un altro che è stato un vero capolavoro di tattica e agonismo hanno dato a Jannik la vittoria, la terza consecutiva su Medvedev dopo le due ottenute durante lo scorso mese: altro che bestia nera!

Ancora una volta l’azzurro ha superato la stanchezza (a questo punto solo apparente forse) ed è venuto fuori sulla distanza, come fatto con Djokovic e Rune. I game migliori dell’altoatesino sono stati infatti gli ultimi, alla faccia della tensione che chiunque avrebbe provato a un passo dal successo. Quattro anni dopo aver trionfato nelle Finali riservate agli under 21, Sinner sarà in campo nell’atto conclusivo del Masters dei grandi (è il primo italiano a raggiungere questo risultato). Sarà la sua quindicesima finale in carriera (ne ha già vinte 11): sarà la più importante, ma solo per il momento.

Così Jannik ha commentato l’incontro nell’intervista a caldo sul campo”É stata una partita molto molto difficile, perché lui ha iniziato molto bene. Ha giocato meglio di me, poi sono riuscito a fargli il break, e mi sono sentito meglio. Ho sentito il calore, un’energia incredibile, che mi state dando finora, è una cosa pazzesca. Grazie mille a tutti. Questo campo è abbastanza veloce, la pallina schizza un po’, quindi è difficile giocare contro Daniil. Ho trovato una soluzione, ho servito molto bene, e ce l’ho fatta. Vediamo domani come va“.

Primo set – Jannik in affanno ma Medvedev non ne approfitta e anzi regala un break decisivo

Tutti al proprio posto, tutti seduti già ben prima dell’inizio del warm-up al Pala Alpitour. Durante il palleggio di riscaldamento la musica scandisce la grande attesa e sembra riprodurre il battito accelerato dei contendenti e degli stessi spettatori. Si parte: al servizio, per decisione di Medvedev che ha vinto il sorteggio, c’è Sinner. L’azzurro perde un paio di scambi di media lunghezza e si ritrova indietro 15-30. Jannik trova però grande scioltezza con la battuta e, dopo aver piazzato un ace, butta ampiamente fuori dal campo il russo con la traiettoria a uscire da destra. Sul 40-30 si ritorna a scambiare da fondo sulla diagonale di rovescio ed è l’altoatesino il primo a variare con il lungolinea che ha successo. Tocca quindi a Medvedev che picchia forte e, pur con qualche imprecisione, conclude il suo primo turno di servizio senza grossi problemi.

I rischi li corre invece Jannik nel terzo gioco. Avanti 40-0, il numero 4 del mondo va in affanno di fronte a un Daniil molto aggressivo, attaccato alla linea di fondocampo. La spinta del russo è micidiale e genera la prima palla break della partita. Ma Sinner rimane freddo e una gran prima lo mette nella posizione di chiudere subito il punto con un rovescio in contropiede. L’azzurro si salva ma, da un punto di vista tattico, l’ago della bilancia sembra comunque pendere dalla parte Medvedev. A questi livelli, però, basta veramente poco per spostare gli equilibri: nel game successivo anche Danill si fa rimontare da 40-0 e una serie terribile di gratuiti (doppio fallo sul 40-40-30 e poi due errori di dritto da metà campo) regala il break a Sinner.

È una fase molto tesa della partita. Jannik è infastidito da un faro che viene prontamente spento, ma anche lui incappa in un paio di errori inconsueti e inaspettati che portano il russo sullo 0-30. Il dritto di Medvedev, però, continua a fare danni (a lui stesso, s’intende) e l’italiano, con buona solidità da fondo, riesce a tenere anche questo turno di servizio, salendo sul 4-1. La rabbia ribolle nelle vene del numero 3 del mondo che però riesce a contenersi e a non perdere la testa. La seconda parte del set, però, è decisamente più lineare ed è un’ottima notizia per Sinner a cui bastano due game finalmente tranquilli in battuta (non a caso con pochissimi scambi prolungati) per aggiudicarsi il parziale con il punteggio di 6-3 dopo 45 minuti di gioco.

Secondo set – Perfezione al servizio e grande lucidità nel tie-break: Medvedev allunga il match

L’avvio di secondo set conferma la tendenza di fine primo. Le percentuali al servizio dei contendenti continuano a migliorare in maniera evidente e così i primi tre game vanno in archivio velocemente. Un po’ più articolato è il quarto gioco (sul servizio di Sinner): Jannik patisce sempre le accelerazioni dell’avversario che schizzano su un campo effettivamente molto rapido, ma, d’altra parte, Daniil non trova contromisure alla prima esterna da destra dell’azzurro che tiene il russo a distanza di sicurezza da possibili palle break. In questo frangente, però, il moscovita è ingiocabile nei suoi turni di battuta: merito di una percentuale di prime in campo irreale del 95%.

Si gioca molto, invece, quando serve Sinner. Nell’ottavo game, l’azzurro riesce a far suoi, spostandosi e attaccando con il dritto, due scambi all’insegna dell’intensità e delle righe colpite da entrambi. Si va, però, comunque ai vantaggi e Jannik concede una palla break per colpa di un dritto spedito in rete da buona posizione. L’azzurro non mette la prima e il battito dei 13mila dell’Alpitour perde un colpo quando la seconda prima tocca il nastro e poi pizzica appena la riga. È un buon segnale che Sinner coglie al volo approfittando dell’atteggiamento troppo passivo di Medvedev in risposta sulla seconda ripetuta. Per ultimare il salvataggio torna poi anche il soccorso della prima.

Probabilmente nervoso per l’occasione persa, Daniil disputa due turni di servizio decisamente meno puliti rispetto ai primi quattro del secondo set ma si garantisce comunque il tie-break. Lo raggiunge, pur mostrando qualche sintomo di stanchezza, anche Sinner. Il primo mini-break è di Medvedev che gioca un punto perfetto, gestendo con calma il vantaggio derivante da una capacità di spinta superiore. Jannik recupera immediatamente grazie a un errore a rete del russo che però è giustamente convinto della bontà di questo approccio propositivo a cui dà infatti seguito e che lo riporta in vantaggio. Il servizio di Daniil scava poi un solco che l’azzurro non riesce a recuperare. Si va al terzo dopo un’ora e 50 minuti di gioco.

Terzo set – Sinner ritrova le energie e gioca mezz’ora di tennis straordinario

Si riprende a giocare solamente dopo quasi 10 minuti. Medvedev ha infatti chiesto un medical time-out negli spogliatoi per una noia al fianco. Al rientro in campo il russo viene beccato dal pubblico, infastidito dalla durata (effettivamente eccessiva) dell’interruzione. Sinner mette in mostra un body language molto positivo, incitandosi e cercando l’approvazione del suo angolo su ogni punto. Vagnozzi gli chiede cattiveria e Jannik, dopo aver tenuto il servizio in apertura, esegue in risposta saltellando tra un uno scambio e l’altro. L’azzurro rifiuta lo scambio lineare da fondo e il russo, senza la possibilità di seguire lo schema standard, va in confusione: arriva prima qualche gratuito (anche con il rovescio) per la troppa fretta e poi addirittura il doppio fallo, frutto di un’insensata seconda a 208 km/h, sulla terza palla break.

Forse in maniera consapevole e strategica, forse no, Daniil si mette allora a provocare il pubblico e, dopo aver lanciato la racchetta contro i pannelli pubblicitari a bordo campo, si scontra a distanza (ma comunque a muso duro) con uno spettatore invitandolo a scendere proprio per ridurre quella distanza. Non che ci fossero dubbi, ma Jannik non si fa minimamente distrarre e continua a fare la sua partita servendo bene e cercando ora con maggiore insistenza la rete. Forte del vantaggio, il 22enne di San Candido si fa sempre più aggressivo anche in risposta e, appena ne ha la possibilità, esce dalla diagonale di rovescio con il lungolinea. Grazie a queste soluzioni, l’azzurro si procura ben tre chance per salire 5-1 e in sostanza ammazzare la partita. Medvedev si salva sulle prime due ma, alla terza, il rovescio lungolinea gli scappa fuori e l’out del giudice di linea viene sovrastato dal boato del Pala Alpitour. Alla faccia della tensione, Sinner gioca quattro punti perfetti e chiude con l’autorevolezza del campione consumato (ma anche con l’incoscienza del 22enne) dopo due ore e mezzo di match.

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