Coppa Davis, Sinner: "La settimana scorsa non conta, qui si gioca in squadra". Volandri: "Ci aspettiamo il sostegno del pubblico" [VIDEO]

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Coppa Davis, Sinner: “La settimana scorsa non conta, qui si gioca in squadra”. Volandri: “Ci aspettiamo il sostegno del pubblico” [VIDEO]

Il team azzurro si presenta alla sfida contro l’Olanda: “Abbiamo tifato per Jannik dal pulmino, ma questa settimana si ricomincia da zero”

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Team Italy pose for a photo during the Official Gala Dinner ahead of the David Cup Final at Museo de Malaga on November 19, 2023 in Malaga, Spain. (Photo by Angel Martinez/Getty Images for ITF)
 

Nella conferenza stampa odierna il team italiano si è presentato al completo alla stampa italiana e internazionale; i colleghi stranieri hanno concentrato come prevedibile le loro attenzioni su Sinner e sulle sue condizioni mentre le domande in italiano vertevano maggiormente su altre variabili tecniche inerenti il confronto con l’Olanda.

D: Jannik, innnazitutto benvenuto a Malaga, ti vorrei chiedere di ripercorrere le ultime 40 ore, come ti senti mentalmente e fisicamente? e ci puoi descrivere il processo di cambiare pagina e di essere qua?

SINNER: Sono arrivato ieri, non importa cosa è successo la settimana scorsa. Questo è un team event, una situazione molto diversa ed è una settimana molto importante per tutti noi e sono contento di raggiungere la squadra. Vediamo cosa succederà; abbiamo molte opzioni, siamo una squadra forte e daremo il 100%.

D: Come ti senti fisicamente Jannik dopo questa stagione così lunga? A Parigi hai deciso di non continuare per focalizzarti su Torino e adesso sei arrivato da poco proprio da Torino. Come ti senti?

SINNER: Credo che ogni giocatore alla fine della stagione sia stanco, ma sono pronto per competere; ovviamente ogni settimana è diversa dalla precedente, sono arrivato da poco ma mi sento pronto per competere al 100%. ieri mi sono allenato e ho riposato ieri. Vediamo anche chi giocherà (dell’Olanda) e mi preparerò di conseguenza.

D: abbiamo dei team come la Finlandia e il Canada che oggettivamente si sentono degli underdog (sfavoriti) L’Italia è una squadra veramente profonda, vi sentite fra i favoriti? è un qualcosa che vi influenza o che cercate di non considerare?

VOLANDRI: Jannik ha detto giustamente che siamo una squadra forte; sappiamo sulla nostra pelle come funziona in Davis e che il ranking conta fino ad un certo punto; ci siamo passati, abbiamo più esperienza e daremo il 100%, ci prenderemo cura di ogni singolo match e vedremo come va a finire

D: Lorenzo (Musetti), come giudichi la tua stagione in generale e soprattutto dopo Montecarlo?

MUSETTI: di sicuro è stata una buona stagione per la terra e per l’erba, poi però non è andata come speravo. È parte del mio processo di crescita; tante cose cambiano e mi sono trovate tante volte in situazioni nuove. Di sicuro contro Novak a Montecarlo è stata la miglior vittoria della mia carriera ed è un sogno che si è realizzato. Ho raggiunto un obiettivo e mi sento pronto per questo livello. Spero di finire l’anno nel migliore dei modi a Malaga

D: Lorenzo (Musetti) tu sei il più giovane del team; ci puoi dire come ti senti nell’essere il più piccolo della squadra e quli sono le sensazioni che stai provando qua?

MUSETTI: Come ho detto a Bologna per me è incredibile essere qua, sono le mie prime Davis Cup Finals; è speciale finire così la stagione, essere qua con la squadra e allenarmi con loro è qualcosa di speciale, mi sto godendo i momenti e cercando di imparare da loro; a parte Bologna è la prima volta che gioco in un team e cercherò di capire cosa significa e godermela.

DOMANDA UBITENNIS: Da Filippo vorrei sapere al termine di queste prime giornate di allenamento che tipo di campo avete trovato? Jannik è arrivato all’ultimo gli altri sono qua già da qualche giorno in più, ma c’è qualche indicazione, qualche spunto che puoi rilasciare?

VOLANDRI: Per quanto riguarda il campo è piuttosto rapido, meno di Torino, ma un campo veloce; rispetto all’anno scorso c’è anche meno differenza fra i campi di allenamento e quello principale; le palle sono molto rapide all’inizio ma si aprono dopo un po’, ma in generale sono condizioni rapide. I ragazzi però si sanno adattare molto in fretta alle situazioni. Sono tutti giocatori abituati ad adattarsi ogni settimana su superfici diverse e palle diverse. Ci aspettiamo poi di avere un pubblico e un sostegno importante; l’anno scorso sembrava quasi di essere in Italia, e spero che quest’anno ancor di più posa essere così; sarebbe sicuramente uno spunto importante da sfruttare quando saremo in campo. Sappiamo che non c’è niente di scontato, l’Olanda è una squadra molto forte, compatta con un doppio fatto e finito. Però partiamo da noi, dalla nostra forza, dalla nostra unità. L’abbiamo dimostrato anche nei giorni scorsi quando Jannik giocava, abbiamo cercato di seguirlo un po’ in tutti i modi; domenica avevamo la cena di gala e mentre andavamo sul pulmino abbiamo seguito dal cellulare; poi quando è arrivato l’abbiamo accolto con un applauso e gli  ho detto che sarebbe stato l’ultimo applauso che avrebbe ricevuto per le Finals, perchè da oggi l’obiettivo si sposta ed è nuovo. Ho detto ai ragazzi che serve grande disponibilità ed è proprio quella disponibilità che ci ha portati qua a Malaga.

D: Filippo, pensando al n.2 olandese (Van de Zandschulp, ndr), la prima parola che ti viene in mente qual’è? Quali sono le sue caratteristiche peculiari ? Poi vorrei la risposta anche da Musetti, Sonego e Arnaldi.

VOLANDRI: Se giocasse van de Zandschulp, cosa che ci aspettiamo è un giocatore che ha fatto grande annata anno scorso e quest’anno meno, anche se nelle ultime settimane si è ripreso. è un giocatore forte che si adatta molto a queste superfici perchè dotato di un grande servizio, un giocatore che colpisce dritto e rovescio in modo diverso, che sa variare con lo slice. un giocatore che non dà grande continuità. Forse quello che non gli piace è essere pressato a ritmo altro soprattutto dal lato dritto. Tutti i ragazzi che sono qua comunque sanno perfettamente come farlo. La mia scelta sarà per chi darà maggiori garanzie sotto questo profilo per questo tipo di partita.

MUSETTI: Concordo c’è poco da aggiungere, anche io la penso come Filippo. è un giocatore che si adatta a queste condizioni, l’anno scorso ha avuto un’ottima annata, mentre magari quest’anno invece è stato meglio Griekspoor. Nelle ultime settimane però ho visto di nuovo il Van de Zandschulp nella versione che tutti conoscevamo. A parigi Bercy ha fatto ottime partite, ha battuto anche un giocatore del calibro di Tommy Paul e credo abbia ritrovato il suo livello. è un avversario molto insidioso su queste superfici e cercheremo di essere altrettanto fastidiosi.

SONEGO: adesso è dura (ridendo) aggiungere qualcosa. Son d’accordo, è giocatore estremamente aggressivo, con tre colpi molto potenti, che gli piace comandare, di sicuro gli piace meno muoversi e subire il gioco dell’avversario, servirà aggressività con un giocatore così

ARNALDI: che posso dire (ridendo)… chiunque giochi saremo prontie faremo del nostro meglio!

DOMANDA UBITENNIS: Io vorrei sapere prima da Filippo e poi Simone quali sono i criteri su chi scegliere il doppio; in genere il capitano domanda che lui ha in mente di schierare con chi si trova meglio? Oppure ragioni diversamente?

VOLANDRI: è un insieme di fattori. Sicuramente il feeling e l’affinità con il compagno conta, conta servire a una certa velocità e avere le qualità in risposta per poter gestire servizi veloci; i colpi di inizio scambio fanno la differenza. Nelle difficoltà del mio ruolo c’è quella di mettere assieme tante informazioni spesso in poco tempo; grazie a loro il mio lavoro diventa sempre più complicato, ma se non avessi tutte queste opzioni non saremmo qua a Malaga, quindi alla fa bene va decisamente bene così; quindi è un insieme di fattori, affinità, qualità al servizio e risposta

BOLELLI: data la squadra che abbiamo ci sono molte opzioni da giocare nel doppio; poi dipende anche da come andranno i singoli, dalla stanchezza di chi gioca, la preferenza del lato dove giocare, ci sono un po’ di variabili da considerare. Ma in ogni caso il doppio che andrà in campo sarà comunque molto competitivo e non abbiamo una coppia fissa definitiva, vedremo.

DOMANDA UBITENNIS: Volevo chiedere che tipo di situazioni di gioco provate?

VOLANDRI: sicuramente proviamo una situazione di partita, perchè non abbiamo la fortuna di avere dei collegiali o di avere delle settimane con tutto il giorno a disposizione per far si che una certa coppia funzioni. Cercheremo di ricreare la formula della partita e dell’incontro è l’unico modo per cercare di arrivare a una conclusione.

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