Australian Open: ottimo esordio per Arnaldi. Rischia solo nel primo set, poi prende il largo

Australian Open

Australian Open: ottimo esordio per Arnaldi. Rischia solo nel primo set, poi prende il largo

Quinta vittoria assoluta a livello Slam per Matteo Arnaldi, battuto senza troppi problemi la wild card di casa Walton. L’italiano sfiderà al secondo turno de Minaur o Raonic

Pubblicato

il

 

M. Arnaldi b. [WC] A. Walton 7-6(5) 6-2 6-4

Non poteva iniziare meglio il primo Australian Open della carriera di Matteo Arnaldi. L’azzurro, alla prima presenza nel tabellone principale dello Slam down under, regola con l’autorità del giocatore navigato la wild card di casa Adam Walton, 7-6(5) 6-2 6-4. Salvo qualche colpo un po’ troppo contratto nel primo set, dettato da un’evidente tensione, consapevole di essere favorito, con lo scorrere dei minuti prende tranquillamente in mano la situazione e acquista gran confidenza da ambo i lati, sorprendendo piacevolmente sul dritto. Chiude con ben 57 vincenti un match non sempre impeccabile, ma vinto con merito e mai in discussione, che ben lo proietta verso il secondo turno dove con ogni probabilità troverà Alex de Minaur (opposto a Milos Raonic).

Le dichiarazioni a caldo ben esplicano l’importanza del tie-break del primo: “Grazie a tutti, sia italiani che australiani, anche se non erano qui per me. Non è mai facile, è ancora inizio stagione, questo è il primo Slam dell’anno, e lui ha giocato bene. Non lo conoscevo, è più in basso nel ranking e non lo avevo mai affrontato, all’inizio ero un po’ nervoso, questo era l’unico Slam che mi mancava in tabellone principale. Dopo aver vinto il primo set il mio livello è cresciuto con il progredire del match. Vincere il primo è stata la chiave, se lo avessi perso non so cosa sarebbe successo“.

Primo set: un Arnaldi teso la spunta al tie-break

Piacevole inizio di partita, con break e contro-break. Passa per primo Walton, favorito da una leggera tensione da parte di Arnaldi, timido sulle seconde; ma la maggior qualità dell’italiano emerge in risposta, e rientra subito con aggressività, propositivo. Ad avere qualcosa di più in ribattuta è però l’australiano, che mette i piedi dentro al campo per cercare di non regalare a Matteo il ritmo che vuole. Guadagna così, sciorinando una bella fluidità da sinistra quattro palle break nel nono game. Un gioco da 16 punti, in cui però nessuna delle chance va a segno, con l’italiano falloso con il dritto ma solido sui punti pesanti, giocati con maturità e il giusto tasso di rischio. Una palla però a tratti leggera, e troppi errori, conducono Walton a un break pesante nell’undicesimo gioco, sfruttando una gran lucidità e pochi regali. Ancora la gioia è però effimera, a tenere alta l’asticella della tensione è il giocatore meglio classificato, che forza il tie-break. Arrivano allora i primi scivoloni di Walton, che resiste finché può, ma quando Matteo colpisce come sa imprime un deciso cambio di marcia, per vincere 75 e andare in vantaggio.

Secondo set: Matteo in self control, ottimo al servizio

Arnaldi inizia con un piglio diverso il secondo parziale. Break in apertura prontamente confermato. Prende anche qualche rischio in più, e spesso viene premiato, tenendo ben saldo il ritmo dello scambio, con Walton che prova quantomeno a rimanere in scia, per quanto anche il piano di stare ben dentro al campo inizi ad apparire solo un legnetto, più che una diga. Non tarda infatti ad arrivare il doppio break, certo grazie alla pressione che l’australiano comincia ad accusare, ma anche per colpi che prendono a diventare più efficaci, pesanti e profondi, non sempre di immediata gestione. E così si porta a casa un secondo set in cui mai è stato in discussione quale dei due giocatori potesse portarlo a casa. I 7 ace messi a segno, e gli errori ridotti all’osso, sono un’importante elemento di una acquisita maturità, dove Walton ha davvero potuto far poco.

Terzo set: tante occasioni per Walton, Arnaldi gestisce e arriva fino in fondo

Nuovo set, vecchia musica. Di nuovo break immediato per Arnaldi, che gioca ormai con il pilota automatico. Già superata la quota dei 40 vincenti, una meraviglia sul rovescio, ma pian piano ottiene ottimi responsi anche dal lato destro. Walton prova a rifarsi sotto nel sesto gioco, ritrovando qualche traccia del primo set, ma Matteo mostra gran maturità annullando con serenità due chance del contro-break, andando addirittura a crearsene due di doppio vantaggio subito dopo. L’orgoglio australiano lo tiene lontano, ma l’azzurro sfrutta la situazione per lasciar andare il braccio e provare anche qualche soluzione poco usuale, come palla corta o tentare il taglio per poi accelerare. Fronteggia anche altre due palle break, frutto di distrazione e di ultime speranze per il ragazzo di casa, forse mai coltivate fino in fondo. Alla fine Arnaldi chiude con il sedicesimo ace, testimone di una consapevolezza sempre più ampia di armi apparentemente ordinarie, ma che rende gradualmente sempre più straordinarie.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement