Australian Open, Trevisan: "Sono stata brava ad accettare che niente stesse andando bene"

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Australian Open, Trevisan: “Sono stata brava ad accettare che niente stesse andando bene”

“Tutte vogliamo bene a Tathiana Garbin, ci ha cambiato la visione della vita” spiega Martina Trevisan, dopo il successo al primo turno di Melbourne

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Martina Trevisan - Estadio de La Cartuja on November 08, 2023 in Seville, Spain. (Photo by Matt McNulty/Getty Images for ITF)
 

Dopo due sconfitte in due set a Brisbane e Hobart, arriva la prima gioia del 2024 per Martina Trevisan che in rimonta si è imposta sulla messicana Renata Zarazua, 4-6 6-4 6-2. Per la 30enne fiorentina si tratta della seconda vittoria in carriera sul cemento di Melbourne, e le chance di arrivare per la prima volta al terzo turno a Melbourne sono tante dato che al secondo turno se la vedrà con la francese Oceane Dodin (27 anni, n.95).“Sono molto contenta per la vittoria perché faceva molto caldo e il mio tennis non è stato molto buono, ma ho accettato la situazione e ho cercato di vincere ogni punto guardando a quello successivo. Una partita dura e ora sono un po’ stanca” ammette con un sorriso Martina in conferenza stampa.

“Molto contenta perché era da un po’ che aspettavo la vittoria anche se è iniziato da poco l’anno. Forse mi sono messa un po’ troppa pressione di vincere. Le prime due partite non sono andate come avrei voluto. L’ho portata a casa in un momento dove non stavo giocando bene e non avevo buone sensazioni in partita, mentre nell’allenamento mi sento bene e mi sto allenando molto. In campo non riuscivo a ricreare queste sensazioni ma alla fine cose positive in questa partita ci sono state. Sono stata brava ad accettare che niente stesse andando bene, anziché uscire dal campo. […] Qui in Australia il meteo è un po’ pazzerello e cambia ogni giorno; ieri quando mi sono allenata c’era molta umidità e sentivo bene la palla mentre oggi erano tutt’altre condizioni. Domani addirittura dovrebbe piovere parecchio”.

Dal punto di vista fisico invece, la numero 59 del mondo è sembrata piuttosto in forma, salvo un paio di situazioni in cui ha chiesto l’intervento medico: “La prima volta perché con il caldo le unghie si ammorbidiscono e con le frenate, i cambi di direzione, le picchi e mi era uscito il sangue dall’unghia e fa molto male, ma sono cose ormai a cui siamo abituate. E poi avevo un po’ di affaticamento muscolare sulla gamba sinistra e siccome ero in un momento di vantaggio potevo chiederlo e ho preferito prendermi quei 2, 3 minuti per rilassare un po’ la gamba infatti poi ho servito. Non è assolutamente niente di grave, solo un affaticamento del momento“.

Le lezioni di vita della BJK Cup e di Garbin

Come ha detto ieri Paolini, anche per Trevisan l’esperienza della Billie Jean King Cup a Siviglia, dove l’Italia è arrivata fino alla finale, è stata fonte di grande crescita a livello umano. “Mi ha cambiato più come persona, non che la giocatrice non ne abbia tratto cose positive. Ma la situazione è stata difficile perché conosciamo tutte Tathiana (Garbin) da tanti anni e il bene che vogliamo a lei è tanto, quindi non è stato facile affrontare delle partite quando avevi accanto a te una persona che stava lottando con una cosa che la partita non era niente in confronto. Come persona Tathiana mi ha dato tantissimo e cambiato la visione della vita, in primis. Per le partite, in un momenti di tale difficoltà, tutte noi abbiamo lasciato il superfluo fuori dal campo concentrando le energie in campo cercando di fare il risultato e quella è una cosa in cui tutte noi siamo state brave: a concentrarsi sul bene di Tatiana e concentrati nel campo”

(Vanni Gibertini, Ubitennis) È possibile ricreare quel tipo di atmosfera – più facile da vivere quando si è in gruppo – anche nei tornei in singolare?
“Penso che la BJK Cup mi abbia aiutata e cambiata sotto questo punto di vista, ed ero già un po’ preparata con la morte del mio babbo; sono situazioni che dopo averle vissute inizi a vedere le cose in modo un po’ differente. Quello che provi in gruppo è difficile ricrearlo in un torneo singolo, magari ci puoi provare con il tuo team, prendi forzadalle persone che sono accanto a te e che ti danno la loro disponibilità per crescere insieme. Puoi ricreare qualcosa del genere, ma col team Italia e Tathiana in campo è difficile ricreare. Ricreare quelle emozioni lì è difficile, in singolare ci sono altre emozioni, belle lo stesso, ma diverse”.

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