Australian Open, Medvedev: “Non mi sono ancora sentito al 100% in questo torneo”

Australian Open

Australian Open, Medvedev: “Non mi sono ancora sentito al 100% in questo torneo”

“Non credo che Sinner abbia cambiato drasticamente la sua tattica negli ultimi tre incontri in cui mi ha sconfitto” ha detto il russo nei confronti del suo prossimo avversario. “Semplicemente ora gioca a un livello più alto”

Pubblicato

il

Daniil Medvedev - Australian Open 2024 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per vedere il video completo!

Sembrava ci potesse essere una possibile rivincita di Jannik Sinner nei confronti di Sascha Zverev per il pungente ottavo di finale allo US Open, terminato con la vittoria al quinto del teutonico. Danil Medvedev, però, ha detto di no. Trovatosi a due punti dalla sconfitta e sotto di due set, il tennista russo ha messo in campo tutte le sue qualità da lottatore e da ottimo stratega quale è per rimettersi in carreggiata e, alla fine dopo quattro ore abbondanti di gioco, spuntarla al quinto parziale. Terza volta in questo torneo a uscire vincitore al set decisivo – le altre due al secondo turno con Ruusuvuori nel bel mezzo della notte e ai quarti con Hurkacz – Medvedev arriva così all’ultimo atto dell’Australian Open per la terza volta (le altre nel 2021 e 2022). Cercherà quindi il primo titolo all’Happy Slam, il secondo Major in carriera dopo lo US Open 2021.

L’ultimo ostacolo che gli si porrà davanti porta il nome di quello straripante Jannik Sinner, severo giustiziere del re di Melbourne Park Novak Djokovic, con cui ha perso le ultime tre volte dopo aver vinto i primi (ormai appartenenti a un’altra era tennistica nella carriera dell’azzurro) sei precedenti. I due, è da sottolineare, condividono il fatto di essere arrivati a Melbourne senza aver disputato alcun torneo preparatorio.

“Ho provato a lottare, sono diventato più aggressivo perché ero veramente stanco ha fatto sapere Meddy nella conferenza stampa post-partita con il teutonico. “Sapevo che non sarei stato in grado di correre per altre tre ore. Ma con questa tattica sono riuscito a riprendermi un po’ fisicamente e a un certo punto ho capito di essere io sopra a lui da questo punto di vista. Poi certamente anche servire meglio ha aiutato. Queste sono state le prime parole ai giornalisti del russo. Andiamo ora a scovare le domande più interessanti che gli sono state poste.

D: Le partite che hai giocato al quinto set pensi ti abbiano aiutato a rafforzare la tua mentalità? E forse, hai anche imparato a uscire meglio da queste situazioni delicate?

Medvedev: “Mi hanno di certo aiutato a livello mentale queste partite difficili. Mi sento più forte mentalmente di quanto fossi prima del torneo, perché ora sono cosciente di quello che sono in grado di fare. Prima, invece, probabilmente non era così, dato che non ho mai avuto un percorso così difficile per arrivare a una finale Slam. Onestamente però credo che arrivare all’ultimo atto vincendo sempre gli incontri in tre o quattro set sia meglio. Anche fisicamente. Ma è andata così, sono comunque orgoglioso di me stesso e ora punto alla finale dove darò il mio cento per cento”.

D: Guardando alla finale con Sinner e al fatto che hai perso con lui gli ultimi tre testa a testa dopo aver vinto le prime sei volte, riesci a spiegare quali sono, secondo te, le differenze che ha apportato al suo gioco e come pensi di approcciare diversamente l’incontro di domenica?

Medvedev: “Secondo me non c’è stato un cambiamento radicale nella sua tattica contro di me negli ultimi tre incontri dove poi ho perso. Forse ha giocato un po’ di più il serve and volley ed è stato più aggressivo, ma allo stesso tempo è quello che fa con tutti. Sta semplicemente giocando meglio. Tutti gli ultimi tre match in cui ci siamo sfidati sono stati tosti ed equilibrati. Due tie-break in un caso (finale a Pechino, ndr) e negli altri due lui l’ha spuntata al set decisivo (finale di Vienna e semifinale delle ATP Finals, ndr). Ho sempre avuto le mie chance. Tutte queste partite si sono giocate alla fine dello scorso anno in cui non mi sentivo al 100% nonostante stessi giocando abbastanza bene. Contro Sinner, ora, serve la mia miglior prestazione possibile. Credo che questi suoi miglioramenti siano iniziati con la vittoria a Toronto. Da quel torneo gioca proprio a un altro livello”.

D: Sinner sta giocando veramente molto bene ma rimane comunque la sua prima finale Slam domenica. Tu ne hai già disputate molte. Pensi che questo possa essere un vantaggio per te?

Medvedev: “Spero che questo mi dia qualche vantaggio, perché a livello fisico probabilmente siamo alla pari. Di tennis, invece, vedremo. Non dimentichiamoci che le ultime tre volte mi ha battuto. La prima finale Slam credo che ognuno la viva in modo diverso. Alcuni vanno là fuori, si sentono a loro agio e riescono a vincere. Altri, invece, la vivono in maniera mentalmente più impegnativa e di conseguenza potrebbero perdere. Non ho alcuna idea di come potrà comportarsi Jannik, ma io so cosa si prova e ho già le mie esperienze da questo punto di vista (sarà la sesta finale Slam per Medvedev, ndr).

D: Dopo il successo di oggi hai detto che, se riuscirai a vincere il titolo, sarai l’uomo più felice del mondo. Hai anche fatto sapere quanto sia stata difficile questa cavalcata per te. Come mai hai fatto così fatica in questo torneo nonostante, comunque, tu sia arrivato in finale?

Medvedev: “In generale penso di non essermi mai sentito ancora nella mia miglior condizione in questo torneo. Che siano le palline, il campo? Non saprei. Allo US Open ho invece provato questa sensazione, in cui ero completamente focalizzato nel match e non sbagliavo un colpo. Un esempio può essere la semifinale con Alcaraz. Qui all’Australian Open, invece, sicuramente riesco a giocare bene, si tratta comunque di cemento in ogni caso. Ho vinto molti tornei su questa superficie e ho una discreta esperienza, ma anche oggi non sento di aver potuto vincere ad esempio 6-2 6-2 6-2 con le sensazioni che sto provando in questi giorni e con il tennis che sto giocando. Questo è il motivo per cui ogni match è impegnativo. In ogni caso, sono comunque alla mia terza finale qui e di sicuro è piuttosto buono come risultato (sorride)”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement