Australian Open, Sinner: "Il duro lavoro ripaga sempre. Per sollevare un altro grande trofeo dobbiamo migliorare ancora"

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Australian Open, Sinner: “Il duro lavoro ripaga sempre. Per sollevare un altro grande trofeo dobbiamo migliorare ancora”

“Mi aspettavo un Medvedev più aggressivo del solito, ma non così tanto” così il neo campione Slam. Sul rapporto coi genitori: “Non mi hanno mai messo pressione, è stata la chiave per diventare chi sono ora”

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Jannik Sinner – Australian Open 2024 (foto via Twitter @atptour)
 

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per vedere il video completo!

Il primo campione italiano di sempre dell’Australian Open è Jannik Sinner, dopo una battaglia terminata al quinto set contro il russo Daniil Medvedev in 3 ore e 46 minuti. Il talento altoatesino, nonostante la grande gioia, è intervenuto in conferenza stampa con la consueta lucidità e compostezza, analizzando la partita e spendendo parole al miele per la sua famiglia, il suo team e i suoi fan. Sorprendente è la maturità di un ragazzo di 22 anni, che dopo aver appena vinto uno dei più importanti trofei dello sport mondiale, è consapevole di avere ancora qualcosa da migliorare.

D. Hai realizzato quello che hai appena fatto?

JANNIK SINNER: “No, di sicuro mi ci vorrà un po’ di tempo. Sono davvero felice di come ho gestito le cose oggi. La partita è stata estremamente difficile. La cosa più importante è stato il supporto che ho avuto in queste due settimane. Ho sentito anche così tante persone che mi guardavano alla tv da casa, mi hanno spinto a dare il massimo. Con due set sotto in poco più di un’ora mi sono trovato nei guai, ma ho cercato di rimanere positivo, seguire la mia strategia di gioco, che ho dovuto cambiare in parte. Daniil è un giocatore incredibile e anche oggi ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un incredibile combattente. Durante il torneo è rimasto così tante ore in campo. Sono ovviamente dispiaciuto per lui, ma sicuramente alzerà altri trofei del Grande Slam.”

D. Sei stato sorpreso dall’aggressività con cui ha iniziato Daniil e quanto sei orgoglioso di come sei riuscito a reagire?

JANNIK SINNER: “Sicuramente, mi aspettavo qualcosa di diverso da lui (rispetto le ultime partite, ndr), così avevo la sensazione che potesse essere un po’ più aggressivo del solito, ma non così tanto. Ha giocato davvero alla grande per die set e mezzo. Ho provato a giocare alla pari, cercando di sfruttare quel paio di chance che ho avuto nel terzo set e ci sono riuscito. Quando vinci un game così importante (sul 5-4, ndr). La partita può cambiare talvolta, e così è stato. Ho provato ad allungare la partita: sapendo che lui aveva speso così tante ore in campo più di me, era probabile che stessi un po’ meglio fisicamente. Credo che questa sia stata la chiave del match.

D. C’è stato un momento particolare durante lo scorso anno, in cui hai pensato di essere pronto per vincere un titolo Slam?

JANNIK SINNER: “Penso che la stagione di due anni fa, in cui ho iniziato a conoscere meglio il mio corpo, sia stata fondamentale per me. Poi lo scorso anno abbiamo provato ad ottenere più risultati. Ho ottenuto ottimi risultati ad Indian Wells e a Miami, dove ho raggiunto la semifinale e la finale. Poi la semifinale di Montecarlo e quella a Wimbledon. Ottimi risultati che mi hanno fatto capire che potevo competere contro i migliori al mondo. Devo ancora rendermene conto: battere Novak in semifinale e Daniil in finale è un risultato straordinario per me e il mio team, però sappiamo anche che se vogliamo avere l’opportunità di sollevare un altro grande trofeo dobbiamo migliorare ancora. Il percorso e il duro lavoro pagano sempre.”

D. Hai parlato in maniera toccante di come i tuoi genitori ti hanno lasciato libertà di scelta da bambino. Un sacco di ragazzi della tua età abitano ancora a casa con i genitori, mentre tu vivi in giro per il mondo. Com’è la tua relazione con i tuoi genitori e quanto riesci a vederli? Puoi dirci qualcosa in più di quanto sono stati importanti per il tuo successo?

JANNIK SINNER: Purtoppo non li vedo molto spesso, ma quando li vedo è sempre bellissimo (sorride, ndr). Sono andato via di casa a 14 anni, così ho dovuto crescere in fretta, provando a cucinarmi e farmi il bucato da solo. Per me è stato difficile, ma ancor di più lo è stato per loro. Non mi hanno mai messo pressione, il che è stata la chiave per diventare chi sono ora. Sono un uomo davvero rilassato, a cui piace giocare a tennis. Ho 22 anni, per cui mi diverto a fare cose normali. Sono genitori perfetti, ovviamente ho avuto solo loro (ride, ndr), ma sono fantastici. E così è mio fratello, che è fondamentale per la mia carriera.”

D. Sei il primo italiano a vincere questo trofeo. Cosa significa rappresentare l’Italia per te? Cosa significa per i tennisti del tuo paese?

JANNIK SINNER: “Significa molto, forse è la cosa più importante. Il supporto ricevuto in questi anni mi ha aiutato a credere sempre di più in me stesso

D. Quando hai capito di essere in controllo della partita?

JANNIK SINNER: “In controllo è difficile da dire, ma penso quando ho ottenuto il break nel quarto set”

D. Tutti parlano della tua compostezza sia dentro che fuori dal campo. Anche ora sembri molto calmo, ti senti pronto per tutto quello che arriverà, comprese maggiori aspettative e attenzioni?

JANNIK SINNER: “Sì, ma fa parte del gioco no? Ho un grande team alle mie spalle che sa cosa dobbiamo fare per migliorare. Darren ha un sacco di esperienza e si è già trovato in questa situazione. Con Simone, parlavamo già dopo la partita di quanto ci sia ancora da migliorare. Ovviamente aver vinto questo trofeo è una sensazione bellissima.”

Diego Tripodi

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