Gasquet: “Ritiro? Se sentirò dolore mi fermerò. Nel primo set contro Alcaraz mi sono divertito”

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Gasquet: “Ritiro? Se sentirò dolore mi fermerò. Nel primo set contro Alcaraz mi sono divertito”

“Quando scendi in classifica diventa tutto una giungla” ha detto il 37enne francese. “Spero di finire al Roland Garros o a Bercy come Tsonga e Simon”

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Dopo la recente uscita dalla top 100, Richard Gasquet si è dovuto arrendere al primo turno sia all’Australian Open 2024 sia a Montpellier, rispettivamente contro Carlos Alcaraz e Pablo Llamas Ruiz. Nel corso della settimana entrante il 37enne giocherà ancora in patria, all’Open 13 Provence di Marsiglia, dove per il terzo torneo consecutivo se la vedrà con uno spagnolo, in questo caso Roberto Bautista Agut. In attesa dell’esordio nell’ATP 250 di casa, il nativo di Béziers ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de ‘L’Équipe’, parlando di un possibile ritiro in futuro e non solo. Ecco, quindi, le sue dichiarazioni

D: Murray ha preso di mira su X un giornalista che si chiedeva se non fosse giunto il momento di fermarsi. Cosa ne penseresti se scrivessimo questo di te?

Richard Gasquet: “Non mi interessa neanche un po’. Da quando sono nato la gente mi ha detto tante cose, sono abituato. Andy è ancora 49° al mondo. Sì, sta attraversando un brutto periodo ed è dura per lui come per me”.

D: Come si fa ad accettare di essere meno forti?

Richard Gasquet: “Devi diventare meno forte. A parte Djokovic che vince gli Slam a quasi 37 anni… Abbiamo mai sperimentato una cosa del genere nello sport, a parte Michael Jordan? Messi gioca a Miami, gli altri in Arabia Saudita, lui è il numero uno al mondo… Non mi spiego perché un ragazzo così sia forte a quell’età. A 37/38 anni normalmente sei molto meno bravo che a 25 e lo sai. In nessun momento mi sono detto che avrei giocato l’anno dei miei 38 anni”.

“Ho passato dei bei momenti l’anno scorso. Ho vinto un torneo, che mi ha concesso un po’ più di tempo. Quest’anno a Melbourne, durante il primo set contro Alcaraz, ho avuto delle buone sensazioni in campo, mi sono divertito. Finché c’è questo, finché giochi buone partite e le vinci … Ecco, devi vincerne alcune. L’anno scorso ho battuto Tsitsipas. Se nei prossimi tre o quattro mesi non vibrerai, non sari più stupido di chiunque altro. Negli ultimi due o tre anni sono riuscito a divertirmi”.

D: È stato difficile lasciare la top 100?

Richard Gasquet: “Sì, è stato un po’ difficile. Sapevo che un giorno o l’altro sarebbe successo. Non pensavo che sarei rimasto nei 100 per così tanto tempo, sospettavo che dopo Auckland sarebbe stato inevitabile. È solo che non dovresti soffrire in campo, è questo ciò che mi farà fermare: il dolore fisico. Se sento che non riuscirò più a vincere una partita, o se soffrirò… Adesso è più dura dell’anno scorso, non ho avuto buoni risultati nel 2024. Per tre o quattro mesi non ho giocato molto bene. C’è stato un piccolo intoppo, anche Murray lo ha avuto. Ti senti come se avessi meno gambe, ma basta che ci sia una piccola scintilla…  Sono felice di aver giocato a Montpellier e di giocare a Marsiglia, non ho alcuna pressione particolare. La cosa bella è che avrò dato tutto fino alla fine e non avrò rimpianti”.

D: Stai pensando ad un finale di carriera ideale?

Richard Gasquet: “Quando sei francese, speri nel Roland Garros o a Bercy. Così come Jo-Wilfried Tsonga e Gilles Simon. Ci penso un po’, ma non troppo”.

D: E per il prosieguo di questa stagione?

Richard Gasquet: Ho una wild card a Doha, poi non lo so davvero. Finora non dovevo pensare alla programmazione. Dovrei giocare le qualificazioni ad Indian Wells, ma non sono sicuro di andare, sarà un lungo viaggio. Per la terra rossa, non lo so. Non sai mai cosa potrebbe succedere, quando scendi in classifica è come una giungla. Challenger? Se vinco, se torno, se sento di poter fare qualcosa giocherò anche quelli. Lo ripeto: per emozionarsi e darsi la voglia di continuare bisogna vincere le partite, non deve essere uno sforzo fisico, altrimenti devi fermarti”.

D: Ne parli con Monfils?

Richard Gasquet: “Lui sta un po’ meglio. Lo vedo meglio di me. Ha dubitato per tutta la vita, ma ha vinto un torneo alla fine della scorsa stagione e continuerà. L’anno prossimo giocherà di nuovo, mentre io non ne sono sicuro”.

Qui a Marsiglia sei accompagnato da Georges Goven

Richard Gasquet: “È già venuto con me ed è andata bene. È sempre un aiuto in più. Ci conosciamo da sempre. A Montpellier mi ha consigliato di allentare la tensione della corda e di perdere due chili. Non colpivo bene la palla prima, ora ho 22 di tensione. Non è male cambiare un po’”.

Traduzione di Fabio Barera

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