Al Challenger 75 di Tenerife (cemento outdoor), ultimo torneo del trittico organizzato sull’isola a MEF di Marcello Marchesini, erano sei gli italiani in tabellone, meno di quelli della scorsa settimana a causa dei cattivi risultati nelle qualificazioni dove si è salvato solo Raul Brancaccio. Eliminati invece Salvo Caruso, proprio da Brancaccio, Giovanni Fonio e il 19enne Massimo Giunta, autore della sorprendente eliminazione di Francesco Maestrelli. Brancaccio ci lascia poi le penne al secondo turno contro lo spagnolo Daniel Merida Aguilar che prevale di stretta misura 3-6 6-1 7-6(2).
Considerando la precoce eliminazione di Agamenone, Travaglia, Giannessi e Bonadio, tocca allora di nuovo a Matteo Gigante, campione qui la scorsa settimana, il compito di difendere i colori azzurri. E lui lo fa con bravura, battendo prima l’austriaco Dennis Novak 6-1 6-3 e poi lo statunitense Mitchell Krueger al termine di oltre due ore e mezza di match molto contrastato, come conferma il punteggio di 4-6 6-3 7-6(4).
Il tennista romano ha così commentato a fine partita: “Finora è stata una delle migliori partite della mia vita. Ho recuperato un match che a un certo punto sembrava perso, mi riferisco a quando nel secondo set ho salvato palle break che mi avrebbero portato sotto 5-3. Da lì sono ripartito e devo ringraziare il mio team, coach Marco Gulisano, Gabrio Castrichella e Giacomo Remondina che probabilmente prima della partita ci credevano più di me che invece mi sentivo stanchissimo”. Ora Matteo nei quarti troverà lo spagnolo Alejandro Moro Canas (n.245) contro cui partirà coi favori del pronostico.
Al Challenger 75 di Delhi (cemento outdoor), ultimo dei quattro tornei indiani, a difendere i nostri colori c’erano Federico Gaio e gli inossidabili Enrico Dalla Valle e Samuel Vincent Ruggeri protagonisti di una trasferta infinita. Tra il faentino Gaio e il ravennate Dalla Valle, separati a casa loro da una manciata di km, è andato in scena uno strano derby a 6000 km di distanza dalla loro Romagna. L’ha spuntata il 25enne allievo della ‘Galimberti Tennis Academy’ che ha superato il più navigato avversario 7-6(5) 6-1.
Nei quarti gli tocca ora il giapponese Yuta Shimizu (n.235 ATP), avversario decisamente alla sua portata, a meno che l’azzurro non sia troppo stanco, fisicamente e mentalmente, per la lunghissima trasferta. Eliminato al secondo turno il bergamasco Samuel Vincent Ruggeri che si deve arrendere al forte ceco Dalibor Svrcina (n.177 e quarta testa di serie) col punteggio di 7-5 6-2. L’azzurro può comunque festeggiare il nuovo best ranking alla posizione n.299 ATP.
Si giocava anche in Ruanda al Challenger 50 di Kigali (terra battuta outdoor) e ne approfittiamo per dare il benvenuto nel circuito Challenger al paese africano, che la prossima settimana concederà il bis. Ruanda che sta vivendo, da un punto di vista sportivo, un momento di assoluto protagonismo visto che le sue strade erano percorse, fino a pochi giorni fa, dai ciclisti che partecipavano al Tour di Ruanda, una sorta di prova generale per i campionati mondiali che avranno luogo l’anno prossimo.
Tornando al tennis, va ricordato come qui si giochi a quasi 1600 metri di altitudine, e la cosa ha ovviamente una sua rilevanza. L’entry list non era, come dire, delle più pregiate e i tre azzurri in tabellone ne hanno intelligentemente approfittato per affacciarsi alla categoria superiore. E se Luca Fantini e Alessandro Bellifemine non hanno fatto molta strada, il secondo eliminato nelle qualificazioni e Fantini autore di un’onorevole difesa nel primo turno contro lo svizzero Damien Wenger, il protagonista assoluto è stato allora Pennaforti. Noi avevamo visto il ragazzo in settembre vincere un 25.000$ a Forlì, esibendo una ‘garra’ davvero notevole e qui si è confermato, non facendosi spaventare da un primo turno terribile che l’opponeva al russo Ivan Gakhov (n112 e prima testa di serie). Il 23enne tennista romano se l’è cavata egregiamente e col punteggio di 5-7 6-3 7-6(3) ha confezionato la sorpresa del giorno. Poi l’incrocio col francese Corentin Denolly (n.312) gli è stato fatale, ma non senza battaglia, visto che il nativo di Isere è stato costretto a ricorrere al terzo set per riuscire a prevalere col punteggio di 1-6 7-6(2) 6-2. ‘Penna’ grazie a questa sua prima vittoria a livello Challenger migliora il proprio best ranking salendo alla posizione n.526 ATP.
Lo abbiamo contattato per avere un commento dalla sua viva voce: “Sono molto contento di questa trasferta, anche se il viaggio è lungo e piuttosto complicato. Il circolo è bello, si sta bene e si mangia anche bene (ride, ndr). Ci sono sei campi e la possibilità di allenarsi…poi con palline sempre nuove (ride ancora. Sappiamo che per un tennista abituato agli ITF questo non è un dettaglio secondario, ndr). La vittoria contro Gakhov è stata molto importante, anche se rimane un po’ di amarezza per la successiva sconfitta contro Denolly quando sul 5-4 e servizio suo sono arrivato a due punti dal match. Ma lui in quel momento ha giocato bene, anche se io avrei potuto fare qualcosa in più. Adesso mi fermerò qui per il secondo Challenger e poi farò un 25.000$ in Spagna (Badalona dal 18 marzo), quindi in Sardegna dove saranno in programma ben sei tornei ITF, anche se ovviamente non li farò tutti”.