Primi match del singolare maschile di sabato al Paribas Open di Indian Wells e nessuna grande sorpresa da segnalare; le teste di serie “riempiono il contratto” nei rispettivi match d’ingresso nella competizione con la sola eccezione dello spagnolo Davidovich-Fokina. Sullo Stadium 6 Sebastian Korda, accreditato della sedia numero 29, conferma i segnali di ripresa palesati in questo inizio di stagione superando 6-4 6-2 Roman Safiullin. Il ventiseienne russo dopo quattro sconfitte consecutive ha passato il primo turno in California ai danni di Daniel Evans ma ha trovato sabato un avversario solido e assiduo nel condurre lo scambio e deciso a sbagliare il meno possibile.
L’americano ha vinto il primo set approfittando dell’unica chance di break concessagli dal rivale e ha saputo difendere i primi due turni alla battuta, quando i colpi migliori ancora non erano “in temperatura”. Più semplice la faccenda nel secondo parziale, con il russo che cala al servizio e soprattutto commette qualche errore in più cercando la forzatura per liberarsi dal palleggio del rivale. Korda non dà ritmo all’avversario con delle ottime variazioni e raggiunge la comoda situazione di punteggio di 4-0.
Safiullin recupera un break ma ne cede un terzo e si arrende in un’ora e undici minuti; per il figlio di Petr un terzo turno che potrebbe riservargli Daniil Medvedev oppure Carballes-Baena. Sul campo numero 1 Taylor Fritz, campione due anni fa in finale su Nadal, impiega qualche minuto in più di Korda per superare 7-6(2) 6-2 il cileno Alejandro Tabilo, protagonista a Santiago nella finale persa contro Baez ma capace di vincere anche sul duro ad Auckland poco prima dell’Australian Open.
Fritz riserva al ventisettenne sudamericano le attenzioni che merita un tennista nel migliore momento della sua carriera (best ranking lunedì scorso a quota 39) e fa leva su un servizio prodigioso che lo sorregge fino al tie-break e lasciando per strada solo tre punti. Tabilo non gli è comunque da meno: non concede palle-break e serve altrettanto bene, confermando anche di avere una buona mano sottorete, come già si era visto nei tornei del rosso latino-americano. Lo shootout è appannaggio del ragazzo di San Diego, che nel secondo set ripropone intatto il colpo di inizio gioco acquisendo allo stesso tempo maggiore confidenza con l’analogo arnese del cileno.
Taylor sale subito 0-40 e ottiene il primo break della partita nel game iniziale del secondo parziale; toglie di nuovo il servizio al rivale sul 3-1 dopo aver mancato un’altra occasione nel terzo game e chiude all’ottavo gioco con un ace un match esemplare per lucidità e concentrazione. Ora per lo yankee c’è Baez, per completare la doppia sfida con i finalisti di Santiago e per testare le proprie capacità di difendersi da un giocatore che punterà al ritmo per superare il turno.
Ugo Humbert apre il programma sul campo numero quattro eliminando la wild card statunitense Kypson con il punteggio di 6-4 6-4 in un’ora e mezzo. Il numero 151 del ranking fa complessivamente una buona figura difendendosi bene nei propri turni alla battuta e scambiando a viso aperto con il francese. La testa di serie numero 14 rischia comunque pochissimo e gestisce nel migliore dei modi i pochi momenti delicati. Ottiene un break per set e deve annullare solo due palle per il controbreak, una per parziale e curiosamente entrambe mentre sta servendo per il set sul 5-4. Match piacevole e gestito dal favorito con maturità, a conferma della crescita velocissima del mancino d’oltralpe che aspetta ora un altro statunitense, Tommy Paul oppure il giovane Michelsen.
Grigor Dimitrov è il favorito numero 13 e onora la posizione battendo sempre sullo Stadium 4 il francese Alexandre Muller per 7-5 6-2. Primo set stupendo soprattutto per merito del francese, che risponde colpo su colpo alle soluzioni di classe del bulgaro con coraggio e dinamismo ammirevoli. È in suo favore il break nel terzo gioco, che Alexandre difende incontrando benissimo con il rovescio bimane gli affondi del rivale; Dimitrov tiene il servizio sullo score di 1-3 giocando una demi-volée praticamente da terra e pareggia il conto dei break raggiungendo l’avversario a quota quattro.
Dimitrov serve nel nono gioco e deve risalire da 30-40; ci riesce e sulla parità esegue un passante in rovescio slice lungolinea dai riflessi perlacei. Il break decisivo arriva nel dodicesimo game, con un dritto in cross sul setpoint. Nella seconda frazione il francese cala prevedibilmente e concede strada: ad aspettare Grigor è ora un connazionale di Muller, l’estroso Mannarino, per uno dei match sicuramente più divertenti dei sedicesimi di finale.
Adrian elimina Machac lasciandogli solo tre game: 6-1 6-2 in un’ora e un quarto circa. Il ceco manca sei palle-break nel parziale d’apertura ma fatica molto a difendersi quando non mette in campo la prima e viene travolto dal tennis fine e senza peso dell’anziano fantasista. Sul court numero sette dopo Mannarino c’è gloria per un altro tricolore: il giovane Fils estromette il seeded 23 Alejandro Davidovich-Fokina in due set, 6-3 6-4. Arthur conferma il risultato di Shanghai 2023, quando superò lo spagnolo sempre in due set.
La superficie dura giova al gioco del classe 2004 che dimentica le delusioni sul rosso sudamericano e ritrova l’usuale efficacia del servizio (nove ace e nessuna palla-break concessa). La differenza è proprio nella maggior qualità della seconda palla dei due contendenti, che costringe l’andaluso a fronteggiare per sette volte la palla per salvare la battuta, impresa che gli sfugge per due volte, una per set. Il prossimo avversario per Fils sarà Ruud oppure Klein.