ATP Indian Wells: Zverev fa meno paura delle api, Alcaraz in semifinale. Sfiderà Sinner per il n°2

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ATP Indian Wells: Zverev fa meno paura delle api, Alcaraz in semifinale. Sfiderà Sinner per il n°2

Il quarto di finale tra Alexander Zverev e Carlos Alcaraz viene interrotto per quasi due ore causa maxi invasione di api. Il match è a senso unico: dominio di Carlitos, pronto alla rivincita contro Sinner

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Carlos Alcaraz - ATP Indian Wells 2024 (foto: X @BNPPARIBASOPEN)
 

[2] C. Alcaraz b. [6] A. Zverev 6-3 6-1

La giornata di quarti del BNP Paribas Open verrà ricordata da tutti non soltanto per i suoi sedici protagonisti – tra maschile e femminile – ma anche e soprattutto grazie a Lance Davis. Chi?, penserete tutti. Nemmeno noi sapevamo dell’esistenza di quest’uomo, o almeno non fino a poco prima di una delle interruzioni più clamorose della storia recente. Pioggia? Vento? Blackout? Macché: invasione di api.

Lance Davis è l’uomo che, tra lo stupore e l’incredulità generale, ha di fatto salvato il torneo di Indian Wells, permettendo il regolare svolgimento del quarto di finale tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev. La partita, decisamente a senso unico per merito di un Carlitos strabordante, passa inevitabilmente in secondo piano rispetto a quando accaduto ad inizio incontro (il tutto verrà raccontato a breve).

Ciò che resta del terzo quarto, oltre alla rivincita dello spagnolo sul tedesco dopo la sconfitta in Australia, è anche e soprattutto la certezza di una semifinale con i fiocchi. Sabato infatti, in semifinale (l’ottava per l’iberico in un Masters1000, solo Nadal ha fatto meglio prima di compiere 22 anni) Carlitos ritrova Jannik Sinner. L’azzurro è stato sconfitto l’ultima volta l’anno scorso proprio ad Indian Wells, ma ha vinto i successivi (e ultimi) due confronti diretti. In palio non ci sarà solamente la finale, ma anche il n°2 del ranking. L’attesa è appena iniziata.

Primo set: atmosfera surreale, Carlitos scaccia la paura e parte meglio

Sembra tutto pronto per assistere ad una normale partita di tennis, che effettivamente nei primissimi minuti appare tale. Alcaraz tiene il servizio a 15, Zverev ai vantaggi, ma all’inizio del terzo game accade l’impensabile: l’invasione delle api. Una cosa mai vista, potrebbero pensare in molti… e invece no, perché neanche due anni fa, a Guadalajara, il match tra Petra Kvitova e Bernarda Pera era stato interrotto proprio per questo motivo, dato che in pochi istanti si erano radunate tantissime api nei pressi della sedia dell’arbitro.

Succede più o meno lo stesso nel terzo quarto di finale di Indian Wells, quando Carlos Alcaraz e Alexander Zverev si vedono costretti a rientrare (di corsa) negli spogliatoi per via, appunto, di un’invasione di api. Risultato: Carlitos – e molto probabilmente anche il giudice di sedia Mohamed Lahyani – vengono punti, fortunatamente senza conseguenze. La spider cam viene attaccata e ricoperta dalle api e, mentre giungono sul posto i vigili del fuoco, l’eroe della serata diventa Lance Davis, un insospettabile uomo che senza alcun tipo di protezione si mette ad aspirare poco a poco le api.

Dopo quasi due ore di stop – e numerosi selfie concessi da Davis ai tifosi presenti sugli spalti – finalmente si può riprendere. Alcaraz, punto sulla fronte, pare tra i due quello decisamente più impaurito, tanto da dire di non essere certo di riuscire a continuare, probabilmente per paura di essere nuovamente punto. Lo spagnolo ci prova (e menomale per lui, verrebbe da dire): ri-partenza a razzo e 4-1 in men che non si dica. Zverev si rende presto conto di non avere armi per arginare il suo avversario, che col passare dei minuti alza progressivamente il proprio livello, rispondendo alla grande e trovando vincenti da tutte le parti. In una quarantina di minuti Carlitos scaccia la paura e conquista 6-3 il primo parziale.

Secondo set: Alcaraz intrattabile, sarà super semifinale contro Sinner

Ciò che fa più impressione relativamente al primo set è la differenza tra i dati al servizio di Zverev, ovvero il 75% di prime in campo ma soltanto il 58% di punti vinti con la prima. Merito di un Alcaraz davvero pazzesco, che risponde sempre benissimo e da fondo vince praticamente tutti gli scambi. La forbice aumenterà ancora di più nel secondo parziale, con l’81% di prime in campo e il 44% di punti vinti con la prima per il tedesco, che onestamente può fare davvero poco.

Affrontare questa versione di Carlitos è scoraggiante e anche i dati sono lì pronti a dimostrarlo, con la partita che si chiude con il doppio dei vincenti e la metà degli errori dello spagnolo rispetto al n°6 del mondo. Alcaraz propone sempre una palla in più e vola rapidamente sul 4-0, quasi più veloce di un’ape. Il n°2 del tabellone perde solamente due punti in battuta nel secondo set, conquistando un altro break in chiusura di partita e imponendosi con un nettissimo 6-3 6-1 in un’ora e un quarto.

È stato molto strano ciò che è successo ad inizio partita – ha raccontato Alcaraz nell’intervista a caldo. “Siamo scappati subito dal campo, dalla TV guardavamo le immagini delle api: è stato quasi divertente. Sono riuscito a tornare concentrato dagli spogliatoi, anche se mentre mi scaldavo vedevo delle api che mi giravano intorno. Non riuscivo ad essere concentrato al 100%, ho provato a continuare e sono riuscito a lasciare da parte il pensiero delle api“. Buon per Carlitos dunque, che raggiunge Jannik Sinner nella semifinale che tutti sognavano ad inizio torneo. In palio la finale di Indian Wells e il n°2: meglio di così è davvero dura.

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