ATP Barcellona, Ruud: "Era ora che vincessi un titolo...". Tsitsipas: "Qui la mia palla non penetra a sufficienza"

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ATP Barcellona, Ruud: “Era ora che vincessi un titolo…”. Tsitsipas: “Qui la mia palla non penetra a sufficienza”

Le parole dei due finalisti di Barcellona. Casper arriva ai microfoni dopo il tradizionale bagno in piscina

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Casper Ruud - Barcellona 2024 (foto X @bcnopenbs)
Casper Ruud - Barcellona 2024 (foto X @bcnopenbs)
 

dal nostro inviato a Barcellona

Al termine della finale è arrivato il momento di congedarsi dall’edizione 2024 del torneo di Barcellona, che celebrava i 125 anni del Real Tennis Club Barcelona, con Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud che hanno risposto alle ultime domande della settimana. Il primo a presentarsi è stato lo sconfitto Tsitsipas.

Stefanos, dopo questa intensa settimana pensi che riuscirai a essere al 100% per Madrid?

TSITSIPAS: “Non stavo giocando il mio miglior tennis qua a Barcellona, ma ho trovato comunque il modo di arrivare in finale. Nel mio match di quarti di finale stavo sul punto di perdere e ho la sensazione che i miei colpi non erano così efficaci come a Montecarlo. La cosa mi preoccupa perchè ho bisogno di quel tipo di colpi per poter far male ai miei avversari e creare situazioni pericolose. La palla non penetrava a sufficienza. Forse anche il campo era più lento e non sono riuscito a far viaggiare i miei colpi come volevo. Però ho combattuto e arrivare in finale è un gran risultato che prenderei sempre e comunque. Oggi Casper ha giocato meglio, era più fresco sia fisicamente che mentalmente e ha meritato di vincere. A Madrid avrò qualche giorno in più per essere pronto. Penso che mi prenderò un paio di giorni di riposo e poi mi allenerò per prendere confidenza con il campo. Le condizioni sono molto diverse rispetto a Barcellona, la palla rimbalza molto di più, e la palla viaggia molto di più. Per chi attacca è un vantaggio perchè da la possibilità di aver colpi più efficaci rispetto a Barcellona. se arrivo con il giusto mindset, se riuscirò ad essere fresco e ad andare avanti senza disperdere energie quel torneo sarà un’ottima opportunità”.

Questa è la quarta finale persa a Barcellona, continuerai a provarci?

TSITSIPAS: “Assolutamente, voglio vincere questo titolo, è uno dei posti in cui mi piace di più giocare a tennis, ma sfortunatamente non è andata come volevo. Sono arrivato vicino un anno, in cui sono arrivato a match point, ma nelle altre occasioni, incluso oggi, non ho avuto chance. Spero in futuro di potermela giocare. A Barcellona le condizioni non sono particolarmente favorevoli per me, perchè il campo è più lento e le palle viaggiano meno, almeno questa è la mia impressione. Nel futuro avrò bisogno di fare alcuni cambiamenti specifici per questo torneo. Soprattutto è importante non disperdere energie perchè se cominci a giocare parecchi match fino al terzo set, alla fine può essere complicato recuperare per bene in vista della finale. Serve trovare un modo per non spendere così tante energie nei match di qualificazione”.

A seguire è stato il turno del vincitore, il norvegese Casper Ruud, che è arrivato dopo il tradizionale tuffo in piscina riservato al vincitore.

Congratulazioni Casper, questa è la vittoria più importante della tua carriera, come ti senti?

RUUD: “Fantastica sensazione. Sono cresciuto vedendo questo torneo in televisione, come del resto molti altri. Questo però è speciale perchè era sempre una gioia vedere Rafa vincere qua, un torneo che ha vinto 12 volte. Lui è stato una motivazione e un’ispirazione. Vincere poi è stato importante, quest’anno avevo già giocate 3 finali e le avevo perse tutte, per cui era ora di riuscire ad alzare un trofeo. Questo lo considero un passo importante per la mia carriera”.

Dopo la sconfitta della scorsa settimana a Montecarlo come hai preparato questa partita sotto il punto di vista tattico?

RUUD: “Ho cercato di affrontare il match diversamente, innanzitutto senza pensare che questa era una finale, cosa che mi ha condizionato la settimana scorsa. Ho cercato di essere più aggressivo in risposta e giocare in generale più vicino alla linea di fondocampo. Nella finale di Montecarlo Stefanos ha avuto buon gioco ad essere aggressivo e ha anche giocato serve and volley con efficacia. Io rispondevo da troppo indietro, le mie palle non erano sufficientemente profonde e quindi Stefanos aveva tutto il tempo per prendere il controllo dello scambio. Quando Stefanos può comandare il gioco può diventare un giocatore estremamente pericoloso. La scelta di giocare diversamente da Montecarlo è stata deliberata, questa mattina mi sono anche allenato per giocare in questo modo”.

Pensi che vincere questo 500 sia stato uno step necessario per l’evoluzione della tua carriera?

RUUD: “Si credo che sia stato uno step importante. Se arriverò a giocare la finale in un altro Master 1000 o addirittura in uno Slam aver vinto qua sarà qualcosa che mentalmente potrà servire. Potrebbe fare la differenza, anche se non si sa. Spero che sia qualcosa su cui costruire per le prossime partite importanti, in termini di fiducia in me stesso”.

UBITENNIS: Ad oggi quale potrebbe essere il peggior nemico, il giocatore che non vorresti incontrare su terra battuta?

RUUD: “In questo momento ci sono tanti ottimi giocatori su questa superficie. Rafa ovviamente quando entra in un torneo su terra parte sempre tra i favoriti. Alcaraz ha dimostrato di poter giocare benissimo su questa superficie, e poi non dimentichiamo tanti altri come Sinner, Medvedev, Rune e gli argentini, come Baez ed Etcheverry”.

Psicologicamente, pensi che il fatto che Stefanos abbia perso 3 finali a Barcellona potrebbe essere stato un vantaggio?

RUUD: “Non lo so forse era qualcosa che gli era rimasto in testa, non saprei. In ogni caso oggi era un altro giorno, un’altra finale. Semplicemente volevo vendicare la sconfitta di Montecarlo, fisicamente ero pronto. Ciò che contava quindi era avere una buona giornata e giocare un buon tennis. Il mio inizio non è stato dei migliori però sono riuscito a rientrare in partita. Sono sicuro comunque che avrà modo di vincere il torneo, è già arrivato in finale 4 volte, per cui è solo una questione di tempo”.

Parlando della tradizione che il vincitore del Godò si butti in piscina con i raccatapalle, come hai vissuto questo momento?

RUUD: “E’ stato molto divertente, è una tradizione che conosco, l’acqua era piacevolmente calda, ed è stato un modo rinfrescante di chiudere questa settimana. A inizio torneo mi hanno fatto un’intervista a bordo piscina e ho evitato di toccare l’acqua per scaramanzia. Nel fondo della mia mente speravo di poterla sentire domenica, per cui ho evitato di toccare l’acqua tutta la settimana per tenermi eventualmente la sorpresa se avessi vinto. Questo è un torneo fantastico, con 71 anni di storia e il club quest’anno festeggiava i 125 anni, quindi un posto con tanta storia e spero che questa tradizione del tuffo in piscina non si perda”.

Sono state due settimane intense fra Barcellona e Montecarlo. Pensi che riuscirai ad arrivare a Madrid al 100% della tua forma fisica?

RUUD: “Si credo di sì, a Madrid non giocherò almeno fino a venerdì come minimo, penso potrò prendermi un paio di giorni di riposo. In realtà sono state 3 settimane intense, visto che ho fatto semifinale ad Estoril. Però quando le cose girano bene è importante continuare fino a che il corpo risponde bene. Queste due settimane le possiamo vedere come una preparazione per Madrid e Roma, se uno ha ambizioni di far bene in questi tornei è necessario arrivare pronti”.

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