(S)punti tecnici della settimana: Dimitrov, così lontano così vicino

(S)punti Tecnici

(S)punti tecnici della settimana: Dimitrov, così lontano così vicino

Un gran torneo a Pechino, fermato solo in finale da Andy Murray, poi un brutto stop a Shanghai contro Vasek Pospisil. Grigor Dimitrov è alla ricerca di una continuità e di una solidità che forse non arriveranno mai, ma vale sempre la pena ammirarlo in azione

Pubblicato

il

 

Si avvia alla conclusione l’ennesima stagione costellata di luci e ombre per il bulgaro Grigor Dimitrov, che ha compiuto 25 anni in maggio, ed è arrivato per lui il momento della verità: il 2017 dovrà assolutamente essere l’anno della stabilità ai massimi livelli, un talento del genere lo deve a se stesso e a tutti gli appassionati che lo aspettano ormai da troppo. I giovani crescono ma hanno ancora strada da fare, i “mostri sacri” tirano giustamente il fiato (a parte l’ottimo Murray), e sarebbe un delitto sprecare l’occasione di un ingresso ai piani altissimi del ranking ATP. Tempo un paio d’anni, e uno come Grigor si troverà di fronte non solo i Raonic, i Thiem e i Nishikori, nel momento migliore delle loro carriere, ma anche Zverev, Kyrgios (se ne avrà voglia), Coric, Fritz e le altre “young guns” avranno completato la maturazione, senza considerare che gente come Djokovic, Nadal e Federer (in ordine preciso di competitività, per Roger dipende dal recupero fisico) ha certamente diverse altre cartucce da sparare, e saranno cartucce di qualità. Bisogna salire sul treno che porta alle posizioni che contano (top-5 per intenderci) e ai titoli pesanti (gli Slam), e bisogna farlo adesso, per non rischiare alla fine di trovarsi davanti all’ennesima carriera che avrebbe potuto essere grande davvero, ma non lo è stata.

Ero già andato nel 2015 a New York ad analizzare un po’ di Grigor (sullo stesso training court tra l’altro), focalizzandomi sulla parte meno incisiva del suo gioco, il lato del rovescio, e anche quest’anno, grazie alle belle immagini dal campo 11 di Flushing Meadows scattate in sequenza da Roberto dell’Olivo, possiamo dare un’occhiata da vicino a Dimitrov. Stavolta, vale la pena di gustarci un’autentica lezione di tecnica elargita da “Grisha” sulle cose che fa meglio (forse di tutti, o comunque ci va molto vicino): gli spostamenti alla ricerca della palla sul dritto. In testa al pezzo, un esemplare follow-through, qui sotto la conclusione dello stesso colpo.

dimitrov dritto finale

Qui eravamo nella fase di allenamento sugli sventagli inside-out, da notare, oltre al perfetto allineamento braccio-racchetta-palla del frame a sinistra, il modo in cui Grigor gestisce la violenza della sbracciata e dell’ingresso dell’anca, partendo da una open stance piena arriva a portare in avanti la gamba destra in accompagnamento del gesto, bilanciandosi con l’appoggio della sinistra che atterra larga mantenendo centrale l’asse di equilibrio, pronta a spingere per rientrare verso il campo. Gesto come detto esemplare, ma la cosa interessante è vedere come ci arriva, il buon Dimitrov, a questo magnifico impatto, analizzando lo spostamento precedente.

dimitrov dritto appoggi

Qui sopra vediamo un esempio “da scuola” del cosiddetto “giro intorno alla palla“. Contemporaneamente allo sviluppo della preparazione, con la testa della racchetta che parte con l’ovalizzazione, Grigor descrive un semicerchio con i piedi, semicerchio che ha il punto d’impatto (ancora virtuale) come centro, eseguendo (frame centrale) un cross-step di scioltezza, precisione e rapidità pazzesche. Il risultato è l’appoggio definitivo del piede destro, da cui partirà tutta l’energia del colpo, appoggio che se non è messo giù al centimetro ti fa sparare lo sventaglio sulle siepi.

dimitrov dritto preparazione

Qui sopra, la preparazione di un altro sventaglio a uscire, ma su cui Grigor era già in posizione precedentemente. Quindi, nessun giro intorno al punto di impatto, ma due passi di aggiustamento verso la palla, in avanti, sempre con appoggio conclusivo del piede destro eseguito perfettamente nell’istante in cui la testa della racchetta è all’apice dell’ovalizzazione, e viene lasciata dalla mano sinistra.

dimitrov dritto finale 2

Qui sopra, la conclusione del colpo, essendo Grigor già proiettato in avanti verso la palla accompagna lo swing con un passo in dinamica della gamba sinistra, sempre in compostezza assoluta, sempre con peso ed equilibrio sotto controllo. Veramente da imitare, se ci si riesce.

dimitrov dritto appoggi 2

Poco dopo, il training si è focalizzato sui movimenti in ricerca della palla non più nell’angolo del rovescio, ma via via sempre di più verso destra, iniziando con alcuni dritti dal centro del campo, da aggredire rientrando dalla zona di sinistra precedente. Qui sopra vediamo Grigor arrivare quasi affiancato, e se osserviamo i piedi lo vediamo andare giù con il sinistro per primo, questo aiuta a rallentare e non andare troppo addosso alla palla.

dimitrov dritto appoggi 3

Qui sopra, lo vediamo completare la “frenata”, con l’appoggio del piede destro e l’immediato swing a colpire. L’asse di equilibrio è leggermente arretrato proprio per contribuire a far spazio alla palla, e alla sbracciata in avanti. Sembra nulla di che, ma colpire mentre si è in avanzamento (ed è forse il dritto migliore di Grigor, quello a uscire lungolinea mentre avanza verso il centro del campo, colpo tipico anche di Roger Federer), senza interrompere troppo bruscamente i passi, pronti a seguire a rete se serve, è di una complessità coordinativa, e richiede un’indipendenza tra parte alta e bassa del corpo, incredibile.

Infine, concludiamo la “lezione” di Dimitrov su spostamenti e dritti con un esempio dell’ultima parte di training, i recuperi in corsa veri e propri sul lato destro, simulando una situazione di gioco in cui l’avversario abbia risposto agli sventagli precedenti da sinistra con un lungolinea di rovescio verso il campo scoperto. Siamo di fronte a una dimostrazione da manuale di come si corre sul campo da tennis con una racchetta in mano: vediamo i dettagli.

dimitrov corsa 1

Primo, bruciante scatto che parte (frame di sinistra) con la rotazione esterna del piede destro, a liberare l’articolazione del ginocchio destro che poi scatena la prima spinta. Per assecondare l’azione delle anche che portano avanti la gamba sinistra (frame a destra), Grigor porta le braccia – che stanno correttamente raccolte a sostenere la racchetta entrambe – dallo stesso lato sinistro del corpo. Dinamica ineccepibile.

dimitrov corsa 2

Qui sopra vediamo il giocatore in piena corsa, occhi fissi sulla palla, gruppo braccia-racchetta che si sposta a destra seguendo il passo successivo della stessa gamba.

dimitrov corsa 3

Qui sopra, il treno sta arrivando di gran carriera in stazione, siamo in vista del punto di impatto, nel frame di destra la racchetta viene portata su a iniziare il backswing, il prossimo passo e il conseguente appoggio saranno decisivi. Grigor sta andando a mille all’ora qui, spero che le immagini rendano l’idea della rapidità di questo scatto.

dimitrov corsa 4

Ed eccoci al passo decisivo, sempre in piena velocità Dimitrov appoggia il piede destro lasciando andare all’indietro la racchetta (frame di sinistra), e senza fermare la corsa parte con il movimento a colpire praticamente su un piede solo, a metà falcata (frame di destra). Tanta roba.

dimitrov corsa 5

Fine dello scatto, drittone partito in piena corsa se ce n’è uno, ultimo passo con il piede destro eseguito contemporaneamente all’accompagnamento finale a tergicristallo piuttosto alto sopra la testa, necessario a compensare il minore trasferimento del peso sulla palla (l’inerzia qui sta proiettando Grigor a destra, la palla è partita lungoriga in direzione ortogonale verso sinistra), frenata conclusiva sullo stesso piede destro.

Il tutto, sei-sette metri di scatto e fucilata a chiudere, in meno di due secondi. Oltre a farsi ammirare per la perfezione della sua corsa, e del suo dritto, Dimitrov è di una leggerezza sul campo unica, da vicino quasi non si sentono i passi e gli appoggi, il suono più evidente oltre agli schiocchi dei colpi sono le scivolate in recupero che fanno fischiare le scarpe sul cemento, non si sente mai una “pedata” pesante, i talloni toccano il campo il meno possibile. Grande atleta, oltre che grande talento.

La speranza è poter vedere Dimitrov che mette insieme una volta per tutte ogni parte del puzzle, parti che già ci sono eccome, sia quella fisica che quella tecnica. Pare che anche di testa il bulgaro abbia trovato un buon equilibrio, saranno i prossimi mesi a darci risposte attendibili. Una cosa è sicura: un giocatore così brillante e spettacolare a livelli top è un patrimonio vero e proprio per il tennis di oggi, e ci farebbe divertire tutti moltissimo. Forza Grigor, potrebbe essere la volta buona anche per te.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement