I pronostici di chi accetta il pari ma sogna un 7-3 tinto d' azzurro

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I pronostici di chi accetta il pari ma sogna un 7-3 tinto d’ azzurro

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TENNIS US OPEN  – Ubaldo Scanagatta firmerebbe per un 5 pari, ma è più ottimista sul conto dei 10 tennisti azzurri impegnati nel primo turno dell’US Open. Pronostici un po’ campati per aria fra un incontro con Laura Golarsa e uno con Roger Federer.

All’insegna del vecchio detto Tommasiano “i pronostici li sbaglia solo chi li fa e li azzarda”, provo a darvi i miei sugli italiani/e di primo turno, premesso che – se avete ascoltato il video – penso che, senza essere Trapattoni, un bel pareggio e cioè cinque vittorie e cinque sconfitte dei nostri dieci azzurri in tabellone all’US Open, non lo butterei via.

 

Il vecchio Trap diceva “Non dire gatto se non l’hai nel sacco” e quindi se io dico che in due set dovrebbe vincere la Vinci con la Ormachea non ci scommettete troppo sopra, ma un pochino forse sì.

Già la Giorgi, anche lei in 2 set sulla Rodionova, mi pare un piccolo azzarduccio in più perchè Camila può battere chiunque ma anche perderci. E vincere in due set, per una che può entrare all’improvviso in crisi con il servizio, non è mai facile. Però francamente anche lei dovrebbe vincere in due set, secondo me.

Contro Vania King anche Francesca Schiavone dovrebbe poter vincere. Me ne è apparsa convinta anche Laura Golarsa che ho incontrato poco fa qui a Flushing. “E’ giocabile! Poi però bisogna vincere…”.

Risposta banale, se vogliamo, ma indiscutibile.

Già, sarebbe da considerarsi una partita difficile e di quelle che quindi assegnerei a chi vince in tre set…solo che per me Francesca la vedo vincente in due set più che in tre, perchè ultimamente al terzo set fatica troppo a spingere.

Ho incontrato, ben inguainata in una tutina bianca, Laura Golarsa, un quarto d’ora dopo aver “beccato” Roger Federer che faceva disciplinatamente la coda per ottenere un accredito.

Gli batto un nocchino sulla spalla, lui si gira un attimo sorpreso, come per dire lì per lì “Ma chi osa, chi ha tanto ardire, come si permette?”, ma poi capisce prima che si avvicini preoccupato un giovanotto dell’organizzazione a bloccare l’importuno (che sarei io) e io gli dica: “Ehi Roger, ma sei sicuro che te lo daranno?”

E lui, sorridendo divertito “Mmm, spero di sì…”, e tentenna la testa mimando un dubbio, ma pochi minuti dopo ci rincontriamo di nuovo – beh a dire il vero quasi l’ho aspettato fuori – e al mio “Allora poi te l’hanno dato?” lui, scoprendosi la felpa sul petto: “Macchè non ce l’ho”…

Il furbacchione svizzero ce l’aveva al polso. Comunque è più che giusto che quel’accredito lo abbiano dato più rapidamente a me. Io, beh, vengo qui da 31 anni di fila, dal 1984, l’anno del primo famosissimo ed insuperato SuperSaturday (di cui avrete certo letto un bellissimo articolo rievocativo un giorno fa). Roger ha giocato il suo primo US open in in tabellone nel 2000, 14 anni fa, meno della metà degli anni in cui sono venuto io. Altra differenza: io sono sempre arrivato alle finali, lui ha sì vinto 5 US Open, ma tutte le altre 9 volte ha lasciato Flushing Meadows e New York prima di me.

Beh dopo queste divagazioni tipiche degli anziani, torno ai pronostici azzurri (che mi si ritorceranno contro come boomerang…farete molto meglio a seguire quelli seri dei nostri esperti in betting, Angelo Cucaro e Marco Cardito).

Sono partito dunque dal 3-0 per l’Italia (ma la “Schiavo” deve cercare di vincere in due set, anche perchè gioca fuori casa e una giudici di linea affetta da… miopia patriottica può sempre saltar fuori).

Ma da lì cominciano i guai. Lorenzi certo che dovrebbe assicurare il 4 a 0, gioca contro un ragazzino alle primissime armi, il giapponesino Nishioka – che naturalmente si chiama anche lui Kei…poca fantasia davvero questi giapponesi – e insomma dovrebbe far valere la sua maggiore esperienza. Leggete, anzi guardate il vidoe che ho fatto con lui. Certo il fatto che abbia perso undici volte su undici al primo turno negli Slam non è incoraggiante.

Magari stavolta vincerà e potrà dire: “Non esiste che Lorenzi possa perdere 12 volte di fila in uno Slam!”.

Io gli assegno il 4 -0, e poi azzardo pure il 5-0 e anzi il 6-0 con i due fidanzati vittoriosi all’unisono, Fognini su Golubev, il kazako di Bra che godrebbe tantissimo se riuscisse a battere il n.1 d’Italia – e con lui tutti i soci de suo circolo – e la Pennetta che qui ha la pesantissima cambiale della semifinale raggiunta un anno fa e un’ avversaria che è bella quanto tosta, la tedesca Goerges, una che è meglio portare fuori a cena piuttosto che trovarsela di fronte su un campo di tennis.

Vinto il primo set, con non pochi affanni, vedo maluccio Bolelli con il canadese dal nome da pomata, Pospisil, ma dal servizio eccellente. Non vedo bene, perchè è lui il primo a non vedersi bene su questi campi, Andreas Seppi, contro l’ucraino Stakhovski che non sarà mai famoso come quando battè nientemeno che Federer a Wimbledon. Da allora vive su quel risultato, o quasi, però ci credo. Sono mica tanti a poterlo dire. Un po’ come Rosol: ha vinto il torneo di Winston Salem nel North Carolina, ma tutti lo ricorderanno sempre di più perchè ha battuto Nadal. Soprattutto i numerosi detrattori di Rafa.

Come faccio a dar favorita la Knapp con la Pironokova che l’unica vlta che ci ha giocato le ha lasciato un solo game? Sarei considerato troppo sciovinista.

Ora dopo aver detto che mi accontenterei del pareggio e che già saremmo sul 6-3, come faccio a dire che la Errani batterà la Flipkens? La belga su questi campi è un osso duretto, e Sara non è in gran forma. Mah, via qui la do vincente in 3 set, ma se mi sbaglio pazienza. Certo che quasi quasi sul 7-3 ci spero. Ma non ci scommetto. Fate vobis, come dicevano gli ignorantoni che scherzavano in latino. Lotito?

 

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Ufficiale: da quest’anno lo US Open in chiaro

SuperTennis trasmetterà l’ultimo Slam stagionale in chiaro gratuitamente, dopo oltre trent’anni

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Grandstand - US Open 2022 (foto Twitter @atptour)

Come già preannunciato la settimana scorsa, lo US Open torna in chiaro sulla televisione italiana dopo 34 anni. Il canale televisivo SuperTennis gestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel annuncia di aver trovato l’accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media dello US Open, in un accordo pluriennale. Nel comunicato si legge che: “SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming”.

SuperTennis è visibile sul canale 64 del digitale terrestre e sul canale 212 di Sky Sport. SuperTenniX è scaricabile da Google Play, Apple Store e Prime Video ed è visibile gratuitamente da tutti i tesserati FITP o a pagamento dai non tesserati. L’abbonamento costa 3,99 euro al mese o 34,99 all’anno.

“La Federazione Italiana Tennis e Padel prosegue nella sua politica di sviluppo attraverso la promozione del Grande Tennis nel nostro Paese – ha commentato il Presidente Angelo BinaghiDopo aver fondato, 15 anni fa, il canale SuperTennis, riportando così il nostro sport nelle case di tutti gli italiani, e dopo aver riaperto una finestra in chiaro su Wimbledon, siamo ora orgogliosi di mettere a disposizione di tutta la vasta platea degli appassionati tricolori un altro dei quattro tornei più importanti del mondo. Gli US Open sono una delle competizioni che di recente ci hanno regalato le migliori soddisfazioni, inclusa la storica finale del 2015 vinta da Flavia Pennetta su Roberta Vinci, e, qualora questa fresca tradizione venga riaffermata nei prossimi anni sotto gli occhi del grande pubblico televisivo nazionale, ritengo che SuperTennis possa così contribuire non solo a promuovere vieppiù il tennis ma anche a incentivare i nostri giocatori a migliorarsi e a guadagnare in popolarità”.

 

Kirsten Corio, Chief Commercial Officer, USTA: “SuperTennis ha dimostrato di essere una fidata casa dello sport in Italia. Con così tanti giocatori italiani in questa nuova generazione di astri nascenti, è il momento ideale per dare il via a questa nuova collaborazione. Non vediamo l’ora di iniziare il lavoro a fianco di SuperTennis, con il comune obiettivo di accrescere sempre più la visibilità dello US Open”.

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Flash

Jake Garner sarà il nuovo giudice arbitro dello US Open

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato referee dello Slam newyorchese a partire da quest’anno

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Arthur Ashe Stadium - US Open 2021 (foto Twitter @usta)

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato dalla USTA referee (giudice arbitro) dello US Open, un ruolo centrale nella conduzione dell’ultimo Slam dell’anno. A partire dall’edizione 2023, lo statunitense famoso per aver fatto infuriare Roger Federer (durante la finale dello US Open 2009, il campione svizzero contestò animatamente la sua decisione di concedere la verifica elettronica a Del Porto, nonostante la richiesta fosse giunta con un certo ritardo), si occuperà dei sorteggi dei tabelloni, della preparazione del programma giornaliero degli incontri e supervisionerà il lavoro dei suoi ormai ex colleghi arbitri.

Garner è stato giudice di sedia nella cerchia ristrettissima dei possessori del Gold Badge dal 2008 al 2016 e ha condotto ben 18 finali Slam, 4 finali di Coppa Davis, una finale di BJK Cup e la finale maschile dei giochi olimpici di Pechino 2008. In questi anni, ha svolto diversi ruoli (Senior Director, Professional Pathway, Officianting) per conto della USTA, la Federazione del tennis statunitense e l’anno scorso è stato assistente del referee dello US Open, Wayne McKewen che ha ricoperto questo ruolo nel 2021 e nel 2022, che, da quest’anno, sarà Grand Slam Supervisor.

 

“Jake è uno degli arbitri più noti e rispettati al mondo e abbiamo grande fiducia nelle sue capacità e, insieme a Melanie a Andrew, garantirà che lo US Open sia arbitrato ad alti livelli di professionalità e integrità” ha detto la direttrice del torneo Stacey Allaster. Melanie Tabb sarà l’assistente di Garner ed Andrew Walker sarà Chief Umpire del torneo.

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Flash

Il governo USA metterà fine allo stato d’emergenza COVID entro maggio. Via libera per Djokovic?

L’amministrazione Biden sta per approvare una legge per concludere lo stato d’emergenza sanitaria. Potrebbe essere rimosso l’obbligo di vaccinazione per i visitatori

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Novak Djokovic - 2021 US Open (Jed Jacobsohn/USTA)

Il parlamento statunitense sta considerando una proposta di legge chiamata “Pandemic Is Over Act” che si pone come obiettivo quello di mettere fine allo stato di emergenza sanitaria dichiarato quasi tre anni fa a causa dell’epidemia di COVID-19, il New York Times ha pubblicato nella serata di lunedì.

Questa proposta di legge e altre che sono anch’esse al vaglio dell’esecutivo creerebbero le condizioni per passare ad una nuova fase di controllo della pandemia che però non prevederebbe le misure straordinarie che sono state in vigore fino a questo momento. Una volta approvate queste norme, poi, il governo Biden ha lasciato intendere che non estenderà il formale stato di emergenza che al momento dovrebbe scadere il prossimo 11 maggio.

Tra le norme legate all’emergenza sanitaria c’è anche quella che prevede la presentazione del certificato vaccinale per tutti i non americani e non residenti negli USA che vogliano entrare nel Paese, norma che durante l’ultimo anno ha impedito al neo n. 1 del mondo Novak Djokovic di disputare i tre Masters 1000 che si disputano sul territorio statunitense (il BNP Paribas Open di Indian Wells, il Miami Open e il Western&Southern Open di Cincinnati) così come lo US Open a Flushing Meadows.

 

Il prerequisito è tutt’ora in vigore formalmente per tutti i visitatori stranieri che vogliono entrare nel Paese per via aerea, e sostanzialmente anche per chi entra via terra, nonostante la norma non venga ormai più fatta rispettare da qualche tempo ai posti di frontera tra gli USA e il Canada o il Messico. La norma è formalmente in vigore fino al 10 aprile prossimo, anche se naturalmente potrebbe essere estesa o revocata in ogni momento

Tuttavia anche se dovessero essere approvate le leggi per gradualmente rimuovere lo stato di emergenza sanitaria, non è automatico che anche le condizioni per poter entrare negli Stati Uniti come straniero verranno adeguate di conseguenza. È infatti consuetudine imporre condizioni molto più stringenti per gli stranieri che cercano di entrare sul territorio del proprio Stato di quelle che invece vengono imposte ai cittadini dello Stato stesso. In ogni caso, siccome gli USA sono uno dei pochi Paesi che ha mantenuto questo prerequisito che invece è stato fatto decadere in gran parte del pianeta, è verosimile pensare che ci potrebbe essere un adeguamento nel corso dei prossimi mesi che potrebbe spalancare le porte alla partecipazione di Djokovic almeno ai tornei estivi sul cemento americano, dato che sembra improbabile che le cose possano cambiare abbastanza velocemente da permettergli di essere ai nastri di partenza dei tornei del Sunshine Double in marzo.

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