US Open donne, day 4: Serena sul velluto. Ana Ivanovic eliminata dalla Pliskova

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US Open donne, day 4: Serena sul velluto. Ana Ivanovic eliminata dalla Pliskova

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TENNIS US OPEN – Serena Williams concede solo un game alla King. Karolina Pliskova è la protagonista della sorpresa del giorno per aver eliminato la n. 9 del mondo Ana Ivanovic . Vika Azarenka, soffre nel primo set, ma passa il turno contro Christina McHale. Brivido Bouchard, che cede un set alla Cirstea.

K. Pliskova b. A. Ivanovic 7-5 6-4 (Marco Gatti)

La ceca Karolina Pliskova, 42 del ranking WTA accede al terzo turno degli US Open dopo aver eliminato Ana Ivanovic, no. 9 del ranking mondiale ed accreditata quale testa di serie no. 8 del torneo.
Dopo un inizio sicuro, in vantaggio di un break, la serba si “assenta”, cede a zero il servizio alla ceca che infila 3 giochi consecutivi e torna a servire sul 4 – 3, subisce il ritorno di Ana Ivanovic che ottiene il contro break. Si arriva al cinque pari con la Ivanovic al servizio che pare la “bella addormentata nel bosco”: nuovo break della Pliskova che passa a servire sul 6 – 5 chiudendo facilmente il game ed il primo parziale per 7 – 5.
Secondo set non bello, ma equilibrato fino al 3 – 3 quando la ceca, buona colpitrice da fondo, si procura 2 palle break, la seconda è quella buona per salire 4 – 3 e servizio. Immediato il contro break di Ana, la Pliskova non è da meno, altro break che la consente di salire 5 – 4 e di servire per il match.
Al servizio la ceca non concede più chances alla Ivanovic e chiude game ed incontro: 7 – 5, 6 – 4 in poco più di un’ora.
Un match non entusiasmante, caratterizzato da 7 doppi falli contro 3 e da 29 errori non forzati della Ivanovic contro 19 della ceca. Alla fine sono 79 punti conquistati dalla Pliskova contro i 61 di Ana Ivanovic.
Poco reattiva e poco in palla Ana Ivanovic dopo i primi games ha gradualmente concesso alla ceca di entrare in partita e di mettere a frutto le sue doti di buona colpitrice da fondo, agevolata da una superficie che restituisce palle regolari con rimbalzi tendenzialmente alti che la Pliskova ha capitalizzato con diligenza.

 

Tutto facile oggi per la n. 1 del mondo. Serena non ha avuto infatti nessun problema ad estromettere dallo slam americano la connazionale Vania King, classe 1989 e n. 80 del mondo. La minore delle sorelle Williams, aggressiva e centrata, non ha mai lasciato possibilità di replica alla King e, forse, l’unico “neo” di Serenona oggi sono stati i 5 doppi falli e i 15 gratuiti, in una giornata comunque ventosa, in cui non era sempre facile contenere i colpi.  La Williams, con 25 winners a fronte dei soli 5 di Vania e con un totale di 59 punti conquistati, approda al terzo turno dove se la vedrà con Varvara Lepchenko, vittoriosa su Mona Barthel.

Passa il turno anche Vika Azarenka che, dopo un set estremamente lottato contro Christina McHale, sblocca la situazione e si aggiudica l’incontro con lo score di 6-3 6-2. L’ex n. 1 del mondo sta progressivamente ritrovando le misure dopo il lungo stop. Nonostante qualche difficoltà al servizio (6 i doppi falli) e 24 gratuiti, la Azarenka supera senza grossi problemi la statunitense, che non è mai stata davvero competitiva e che ha commesso ben 30 errori non forzati. Ora per Vika ci sarà la vincente tra la Marina Erakovic ed Elena Vesnina (Laura Guidobaldi)

(7) E. Bouchard b. S. Cirstea 6-2, 6-7(4), 6/4 (Vanni Gibertini)

Non è certamente ancora la Bouchard che abbiamo ammirato nella prima metà della stagione, la fiducia non è quella di Parigi e di Wimbledon, ma il carattere sicuramente non è stato scalfito dalle recenti inattese battute d’arresto, e con una prestazione altalenante ma di grande solidità agonistica la giovane canadese è riuscita a venire a capo di un match che sembrava di routine ma che alla fine si è tremendamente complicato ed ha rischiato di diventare una trappola micidiale.

Una Cirstea in crisi di fiducia, precipitata dal n.37 al n.80 della classifica dopo la sconfitta al primo turno alla Rogers Cup di Montreal (dove non ha difeso i punti della finale di 12 mesi prima a Toronto), ha iniziato il match in maniera molto titubante, dando ad una Bouchard non brillantissima ma concreta quanto basta la possibiltà di uccidere la partita sul 6-2, 2-0 e palla del 3-0 “pesante”. A quel punto, forse disturbata dal vento che ha imperversato sull’Arthur Ashe per buona parte del match (la Bouchard ha un lancio di palla piuttosto alto sulla battuta ed il vento le dà piuttosto fastidio), Genie ha iniziato a faticare negli scambi da fondo campo, riuscendo sempre più di rado a trovare aperture per i suoi vincenti e consentendo alla rumena di incontrare con i suoi potenti fondamentali da fondo. Dal 4-2 Bouchard si passa al 5-4 Cirstea, con Sorana che però non riesce a chiudere il parziale con la battuta, anche per merito di tre risposte molto aggressive della canadese, che gioca molto meglio quando è in svantaggio di quanto non riesca a fare quando deve chiudere i parziali. Il secondo set approda al tie-break, nel quale la rumena serve benissimo (due vincenti) e soprattutto approfitta degli errori e di una clamorosa ingenuità della Bouchard, che non chiude un diritto a campo aperto esponendosi al passante avversario.

Nel parziale decisivo è la Bouchard a portarsi subito in vantaggio, eliminando quegli errori sul diritto incrociato che l’avevano condannata nel set precedente, issandosi sul 3-1 e palla per il 4-1 pesante. Ma anche qui, come nel secondo set, Genie manca il colpo del KO, commette tre errori non forzati consecutivi e consente alla sua avversaria prima di tenere la battuta e poi di riportarsi in parità sul 3-3. Qui però esce la fragilità nervosa della Cirstea, che subisce la pressione sulla risposta della Bouchard e finisce per commettere un fatale doppio fallo sul 30-40 che la inguaia definitivamente. Il match point sul 5-3 per la Bouchard se ne va con un rovescio oltre la linea di fondo, ma la canadese trova la freddezza per chiudere il match con la propria battuta dopo 2 ore e 17 minuti.

Al prossimo turno la testa di serie n.7 affronterà la ceca Barbora Zahlavova Strycova.

 

 

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