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“Un Set A/9 con tie break”, tennis e sesso nell’esordio letterario di Verdeschi

TENNIS LIBRERIA – “Un Set A/9 con tie break” è il primo libro di Paolo Verdeschi, architetto con la passione del tennis che ha scritto dieci racconti ambientati in un circolo che non esiste, ma rappresentato talmente bene che vi sembrerà di frequentarlo
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“Ho avuto la fortuna di conoscere moltissime persone e le loro storie tragicomiche. Ho mischiato tutto, me compreso, nella mia fantasia e nella mia memoria e credo di aver trovato un modo di mettere in relazione questo sport e le persone intorno a me“. Così Paolo Verdeschi sintetizza il suo libro d’esordio. Architetto classe 1952, romano ma figlio di genitori napoletani, Verdeschi ha sempre sognato di giocare il doppio con Nicola Pietrangeli, autore della prefazione di questo libro già presentato in pompa magna presso il circolo Canottieri di Roma e al Foro Italico durante l’ultima edizione degli Internazionali d’Italia.
Nicola Pietrangeli racconta nella prefazione della sua titubanza verso tennisti mediocri (“una schiappa tennistica”, così lo definisce testualmente) che si mettono a scrivere libri sul tennis. Non ha demorso però Pietrangeli, che andando avanti nella lettura si è innamorato dei personaggi del libro, i classici frequentatori dei circoli di tennis.
Le storie parlano ad esempio di Gabriel, che nasconde la sua omosessualità facendosi pagare dall’amico Fernando per offrire alla moglie prestazioni sessuali che lui non darà mai; oppure di Ashram, che racconta di come lo spogliatoio del circolo sia per lui un luogo di meditazione dove la mente è nuda come il corpo e lo sport più diffuso è impicciarsi degli affari degli altri, ascoltando le conversazioni dei vicini di panca. Sono solo alcuni esempi dei 9 personaggi delle altrettante storie narrate, più il tiebreak finale. Filo conduttore del libro, contrariamente a quanto si possa pensare, non è il tennis, ma il sesso. Ci sono situazioni intricatissime, intrecci reali che si raccontano nel confessionale dello spogliatoio, fra vicini di panca e sul campo, fra compagni di doppio.
Nei dieci racconti ovviamente Verdeschi parla anche di sé stesso, della sua curiosità di appassionato che prende appunti nel suo circolo mentre gli altri giocano o della sua precisione che lo porta a scrivere nel titolo la A maiuscola, come a simboleggiare un punteggio del tennis, il suo grande amore che da architetto lo ha trasformato in scrittore.
Scheda del libro
Titolo: “Un set A/9 con tie-break”
Editore: Cicorivolta edizioni, collana Temalibero
Introduzione di Nicola Pietrangeli
Autore: Paolo Verdeschi
ISBN 978-88-97424-90-1
euro 14,00 – pagg.160 – © 2014
Sinossi
Argomento: dieci racconti il cui denominatore comune è un immaginario circolo di tennis in cui gli altrettanto immaginari soci sono i protagonisti delle storie.
Titoli dei racconti e trame.
Amor grosso e Amor fino: Storia di un bagnino gay, di un marito stremato sessualmente, di sua moglie, di un amico comune e della segretaria del marito.
Marcantonio Cacace: Storia del progressivo innamoramento di un cretino, che, in seguito, verrà considerato un eroe.
The Phantom Blot: Storia di un match, con sconfitta di un vecchio laido e vittoria di una tintora.
Ashram: Storia di un marito cornuto raccontata da un ginecologo ad un notaio nello spogliatoio del circolo, dove si susseguono eventi normali e paranormali.
L’Arcangelo Raffaele: Storia di un rapporto sessuale miracoloso e forse di una guarigione.
Doppio: Storia di un sogno, forse non premonitore.
L’ultimo baluardo: Storia di un amore inaspettato.
Eros e Thanatos: Storia di un uomo che esce da una fase nichilista della sua vita con probabile inizio di una storia d’amore.
Dribbling: Storia di un uomo e della sua capacità di agire velocemente, e nel migliore dei modi, di fronte al pericolo.
Tie-break : Storia dell’evoluzione sessuale e sentimentale di Carmine Panegrosso e della sua scelta finale e risolutiva.
Il video della presentazione al circolo Canottieri di Roma
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Raccontare il tennis attraverso i suoi re: esce in libreria “ATP Il club dei numeri uno”
Matteo Musso ripercorre nomi e storie dei 28 giocatori che si sono seduti sul trono della classifica mondiale attraverso interviste esclusive a campioni e addetti ai lavori

C’è un giovane ragazzo spagnolo che sta scrivendo la storia del tennis e chi questa stessa storia la ripercorre nelle pagine di un libro. Nel suo “ATP Il club dei numeri uno – I Re del tennis” edito da Bradipolibri e in uscita il 25 agosto, il giornalista sportivo Matteo Musso tratteggia una bella panoramica su chi è riuscito a conquistare la posizione più ambita della classifica mondiale negli ultimi cinquant’anni, da quando cioè l’ATP ha introdotto il ranking oggettivo basato sui risultati ottenuti nei tornei il 23 agosto 1973. Non solo Carlos Alcaraz quindi, che dopo il trionfo allo US Open nel 2022, è diventato il più giovane di sempre a issarsi in cima alla classifica mondiale a 19 anni e quattro mesi, battendo il precedente record dell’australiano Lleyton Hewitt, ma anche le storie di chi ha preceduto l’ultimo fenomeno del tennis mondiale.
Il libro ricorda le vicende di tutti i 28 giocatori che si sono seduti sul trono del tennis dal 1973 ad oggi e contiene anche delle interviste esclusive ad alcuni di essi: Ilie Nastase – primo numero uno della storia –, Stefan Edberg, Juan Carlos Ferrero e Guga Kuerten. Nastase, ad esempio, ripercorre la sua carriera e le sue rivalità con tanti campioni del suo tempo, riflettendo anche su che cosa abbia significato per lui arrivare al numero uno: “sono orgoglioso”, dice, “perché, quando ero un bambino in Romania, mai avrei pensato di diventare il numero uno. Quando arrivi da un paese in cui il tennis non è affatto popolare, e ti trovi poi a vincere i tornei più importanti del mondo è una cosa straordinaria” (ATP Il club dei numeri uno, Matteo Musso, Bradipolibri). La presenza di interviste, di cui questo estratto è un esempio, avvicina il lettore al racconto della grande storia dei re del tennis.
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Premio “Gianni Mura”: vince Giorgia Mecca con “Serena e Venus Williams, nel nome del padre” come miglior libro sul tennis
Il libro sulle sorelle Williams si aggiudica, alla prima edizione, il premio “Gianni Mura” a Palazzo Madama e riceve la menzione speciale della giuria

Sabato 12 novembre, una settimana prima che anche il direttore Ubaldo Scanagatta varcasse la soglia di Palazzo a Madama per chiudere la rassegna stampa di 8 giorni di ATP Finals, prendeva vita la prima edizione del premio Gianni Mura. Un premio intitolato a uno dei più illustri giornalisti sportivi italiani, storica firma del giornale Repubblica, scomparso a Senigallia nel marzo del 2020.
Giorgia Mecca, nata a Torino nel 1989, scrive per il quotidiano “Il Foglio”, per l’edizione torinese del “Corriere della Sera” e con il suo libro “Serena e Venus Williams, nel nome del padre” edito da 66thand2nd si è aggiudicata il premio con la menzione speciale della giuria come miglior libro sul tennis. Un libro che racconta la storia di due giovani tenniste di colore e del sogno di loro padre: farle diventare le più grandi.
Diciassette capitoli racchiudono in questo libro la forza, la paura, la tenacia e anche la vergogna di credere in un sogno. Un sogno che il padre di Serena e Venus aveva già in serbo per loro ancor prima che nascessero e che ha ispirato la giovane giornalista torinese a farne un libro di successo. Giorgia Mecca nei suoi capitoli ci racconta come queste due tenniste un giorno abbiano dovuto smettere di essere sorelle e siano dovute diventare avversarie. Ripercorre numerose sfide, la prima di tante nel capitolo intitolato “18 gennaio 1998 – Venus 7-6 6-1” dove racconta il giorno in cui Venus e Serena, al secondo turno degli Australian Open, hanno iniziato a giocare una contro l’altra. Ma ripercorre anche un’infanzia a tratti molto difficile e una storia di famiglia, più unica che rara. Questa la citazione più celebre del libro premiato: “Sono state nere in un mondo di bianchi, potenti in uno sport elegante, urlanti in un campo che richiede silenzio. Sempre dalla parte sbagliata. Per provocazione (loro), e per pregiudizio (altrui). Nel nome del padre due figlie sono state le prime afroamericane con la racchetta in mano, per non essere le ultime”.
Dopo aver elogiato il famoso giornalista sportivo Gianni Mura, la giornalista torinese, commossa e felice, ha chiuso così il discorso di ringraziamenti per aver ricevuto il premio: “Se anche loro si sono concesse di cadere qualche volta, forse dovremmo imparare a concedercelo tutti ogni tanto”.
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Esce oggi “Il Grande Libro di Roger Federer”, 542 pagine con il racconto (e i dati) dei giorni più memorabili del fenomeno svizzero
Stagione per stagione l’autore Remo Borgatti ripercorre tutta la sua straordinaria carriera. Tutti i suoi incontri, curiosità e statistiche, anche in rapporto alle caratteristiche tecniche degli avversari, da Nadal a Djokovic, Murray e Wawrinka, a seconda delle superfici

IL GRANDE LIBRO DI ROGER FEDERER
AUTORE: REMO BORGATTI
PAGINE: 542
EURO: 24,00
EDITORE: ULTRA SPORT

Autore del libro è Remo Borgatti, uno dei primissimi collaboratori di Ubitennis. Suo è il racconto ‘Uno contro tutti’ che ripercorre l’avvicendarsi di tutti i numeri 1 della storia del tennis, pubblicato a puntate su Ubitennis. Lo potete trovare a questo link.
Tra le sue rubriche c’è anche ‘Mercoledì da Leoni’, racconti di imprese più o meno grandi compiute da tennisti non particolarmente noti al grande pubblico. La serie la potete trovare a questo link.
Di Roger Federer, nel corso della sua lunga e meravigliosa carriera, si è detto e scritto di tutto. Il ritiro ufficiale, avvenuto durante lo svolgimento della Laver Cup di Londra, ha soltanto messo la parola fine a una vicenda umana e agonistica che ha cambiato per sempre la storia del tennis e più in generale dello sport. Nel volume dal titolo “IL GRANDE LIBRO DI ROGER FEDERER” (Ultra Edizioni, 542 pagine, 24 Euro), Remo Borgatti ha raccolto ed elaborato tutti i risultati e i numeri fatti registrare dal campione elvetico. Il libro è sostanzialmente diviso in due parti. Nella prima, ricca di testo, viene passata in rassegna tutta la carriera di Federer stagione per stagione e nei suoi 150 giorni più significativi. Nella seconda, vengono elencati in ordine cronologico tutti gli incontri disputati nel circuito e negli slam, con tanto di statistiche e percentuali, oltre a una serie di tabelle analitiche che vanno a sviscerare anche gli aspetti più curiosi ed inediti, come ad esempio il bilancio vinte-perse in base alla superficie e alla categoria del torneo, o in base al seeded-player degli avversari o dello stesso Federer, o ancora in base alla mano (destro o mancino) e al rovescio (una o due mani) degli avversari. Poi c’è altro, molto altro. Probabilmente c’è tutto quello che un tifoso o un appassionato vorrebbe sapere su “King Roger” e che forse nemmeno Federer conosce così bene. Certo, nell’era di internet e del web molti di questi dati (ma non tutti) si trovano anche in rete e vien da chiedersi quale sia lo scopo di un lavoro del genere. Ma pensiamo che la risposta sia semplice e venga dalla passione e dalla volontà da parte dell’autore di analizzare e svelare il fenomeno-Federer mediante le sue cifre, data l’evidente impossibilità di spiegarlo attraverso i numeri che ha fatto sui campi di tennis di tutto il mondo.