I 65 anni del "moschettiere" Antonio Zugarelli

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I 65 anni del “moschettiere” Antonio Zugarelli

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Per il giorno del suo 65esimo compleanno, si vuole qui rendere omaggio ad Antonio Zugarelli, eroe dell’ItalDavis, capitanata da Pietrangeli, che trionfò in Cile nel 1976

 

Tutti per il tennis e il tennis per tutti !

Questo potrebbe essere il motto dei magnifici quattro che, nel 1976, trionfando in Coppa Davis nel lontano Cile, regalarono all’Italia uno dei successi più belli della storia del tennis azzurro. Eh già, anche l’Italia, come la Francia, ha avuto i suoi eroi della racchetta, quei fantastici quattro che, negli anni Settanta, con il loro carisma tennistico, il gioco sopraffino e una volontà di ferro, hanno fatto battere i cuori di migliaia di tifosi e appassionati. Poi, nel 1976, l’apoteosi: la squadra italiana formata da Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Antonio Zugarelli, capitanata da Nicola Pietrangeli, sconfigge a Santiago del Cile il team cileno e solleva al cielo la tanto ambita insalatiera d’argento.

E grande grandissimo merito di quel fantastico successo lo ebbe, oltre che, certamente, tutta la sqaudra, proprio “Tonino” Zugarelli.

Romano, classe 1950, ex n. 27 del mondo, Zugarelli non ha raggiunto i successi di Panatta – suo grande amico – e Pietrangeli, ma è stato ugualmente capace di maneggiare la racchetta con spiccato savoir faire, nonché di muoversi in campo con estrema agilità. Come possiamo leggere nell’autobiografia Zuga, il riscatto di un ultimo (Ultra Sport Edizioni), pubblicata nell’aprile 2014, il tennista romano non si è avvicinato al tennis spinto da quel fuoco sacro che solitamente caratterizza il percorso di un campione. Da ragazzino, la sua vera grande passione era il calcio e il primo desiderio era stato quello di diventare un calciatore professionista. Sfumata tale possibilità, Antonio “ripiega” sulla racchetta, per la quale aveva dimostrato grande predisposizione e talento. Il tennis costituisce dunque per lui la vera occasione per uscire da una situazione precaria e assicurarsi un futuro.

E così fu.

Approda dunque al centro di Formia sotto la guida di Mario Belardinelli, insieme all’amico Panatta, da dove comincia la sua maturazione professionale. Estremamente competitivo dal punto di vista atletico e rapidissimo con le gambe, “Zuga” si destreggia benissimo nel gioco di volo così come è capace di adattarsi ad un gioco di “pressione” da fondo campo. Grandissima abilità quella di “Tonino” se consideriamo che, per giunta, da ragazzo aveva subito un incidente alla mano che gli aveva fatto perdere parte del pollice destro.

Una delle sue perle è stata certamente la vittoria contro un “certo” Rod Laver al torneo di San Paolo in Brasile, nel 1974. “Zuga” sconfigge il due volte vincitore del Grande Slam nei quarti di finale con lo score di 7-5 2-6 6-2. Verrà poi fermato in semifinale da Arthur Ashe solamente al terzo set.

Ed è così che, nel 1976, arriva l’exploit più significativo della sua carriera. Pietrangeli lo schiera in singolare, assieme a Panatta, al posto di Bertolucci e Barazzutti, nei quarti di Coppa Davis contro la Gran Bretagna. Sull’erba di Wimbledon, Zugarelli regala un punto fondamentale alla propria squadra sorprendendo Roger Taylor per 6-1 7-5 3-6 6-1. Alla fine, sul 3-1 per l’Italia, non si accontenta e sigla un’altra splendida impresa superando John Lloyd al 5° set con lo score di 4-6 6-8 6-1 6-1 6-1.

Gli azzurri vinceranno poi al Foro Italico il tie contro l’Australia per poi trionfare in finale in Cile.

Nello stesso anno, Zugarelli si aggiudica il suo unico titolo Atp vincendo a Bastad nella finale tutta azzurra sconfiggendo Corrado Barazzutti per 4-6 7-5 6-2. Adriano Panatta trionfa al torneo di Roma e, l’anno seguente, nel 1977, è proprio “Tonino” Zugarelli a sfiorare la grande impresa approdando in finale contro Vitas Gerulaitis nel suo “giardino”, al Foro Italico. Sarà però lo statunitense ad uscirne vittorioso, superando l’azzurro in una “battaglia” conclusasi al 4° set.

Ricordiamo, inoltre, che Zugarelli regala un altro punto fondamentale alla squadra nei quarti di Davis nel 1979, sempre contro l’Inghilterra – ma questa volta al Foro Italico, – vincendo, sull’1-1, il doppio insieme a Corrado Barazzutti contro la coppia Cox/Lloyd. In seguito, dopo la vittoria in semifinale contro l’allora Cecoslovacchia di Lendl, l’Italia sarà fermata in finale dagli Stati Uniti.

Tennista dal temperamento garbato e riservato, “Zuga” parlava poco e lavorava molto, mettendo in campo grande dedizione e serietà.

Oggi, fedele al suo carattere riservato, “Tonino” rimane lontano dai grandi riflettori, pur dedicandosi ancora al tennis e svolgendo l’attività di allenatore in un circolo romano.

Nel giorno dei suoi 65 anni, ringraziamolo ancora per i suoi stupendi exploit che hanno dato tanto lustro al nostro amato tennis.

Buon compleanno Tonino !

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