Australian Open donne: ok Azarenka e Wozniacki, fuori Jankovic e Petkovic

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Australian Open donne: ok Azarenka e Wozniacki, fuori Jankovic e Petkovic

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Mai 11 teste di serie fuori al primo turno in Australia. Vincono comunque con facilità la Kvitova, Azarenka e le due Williams. La Cibulkova rimonta la Flipkens, la Wozniacki soffre solo un set con la Townsend. Bene Muguruza e Cornet

[8] C. Wozniacki b. T. Towsend 7-6 (1) 6-2 (di Riccardo Urbani)

Buon esordio di Caroline Wozniacki, testa di serie numero 8 del torneo, apparsa in buona forma.
L’avversario è il talento grezzo della giovane Taylor Towsend, con la quale le insidie certo non mancano e le partite non possono essere mai banali. Wozniacki parte bene e si allunga con un break, ma l’americana si riprende subito. Da qui si seguono i servizi con regolarità, fino al tiebreak, nel quale Towsend, complice inesperienza ed eccessiva esuberanza, gira a vuoto.
Nel secondo set la giovane Taylor mostra ancora qualche numero, ma la sua presenza si affievolisce e i gratuiti crescono, mentre Wozniacki macina il suo gioco solido e regolare con cui strappa due volte il servizio all’avversaria e va a chiudere la partita con un 6-2 agile e veloce.
L’attrazione però non può che essere Taylor: un fisico giunonico le complica gli spostamenti, ma la mano mancina è davvero notevole, così come il tempo dell’anticipo nei fondamentali a rimbalzo. Servizio e dritto sono colpi di grande nobiltà, ma ciò che impressiona è la varietà delle soluzioni proposte, sebbene spesso troppo legate ad un tennis ancora molto estemporaneo. Chiude il match con una trentina di vincenti e soprattutto altrettante discese a rete. Insomma, un panda da proteggere nell’universo del tennis femminile, ma anche da sgrezzare, in particolare su quella voleè di dritto che spesso affonda in rete ostinandosi a lavorare solo col polso (e che giustamente Wozniacki le fa giocare con regolarità).
L’ex numero 1 del mondo ha fatto il suo, ma la sensazione è buona e quel rovescio lungolinea sembra funzionare. Certo, non accende la fantasia come la sua talentuosa avversaria odierna, ma può davvero arrivare in fondo con la solidità mostrata oggi.

[11] D.Cibulkova b. K.Flipkens 3-6 6-3 6-1 (di Francesco Buti)

Tanti errori, un set perso e circa  mezz’ ora di gioco per ricordare alla Cibulkova, testa di serie numero 11 del torneo, che qui a Melbourne non solo ha espresso il suo miglior tennis nel 2014 ma deve anche provare a difendere i punti conquistati lo scorso anno raggiungendo la finale persa poi 6-0 7-6 da Na Li.
Dal canto suo la Flipkens parte bene differenziando molto il gioco e spostando l’ avversaria che non ha nella mobilità la sua arma migliore.
Le variazioni della belga mettono in crisi la giocatrice di Bratislava che però con il passare dei game trova piano piano potenza e precisione nei propri colpi: il break nel quarto gioco consente alla Cibulkova di mettere in cascina il secondo set con il risultato di 6-3.
Il terzo set è un monologo della Cibulkova. Break in apertura, un solo 15 perso nel proprio servizio e una serie di colpi vincenti che non lasciano scampo alla Flipkens, troppo scarica e poco reattiva per provare ad allungare il match. Passaggio a vuoto a parte – pericoloso incontrando una giocatrice più solida della Flipkens – la Cibulkova è sembrata determinata e a tratti ha fatto vedere quel tennis devastante che qui in Australia le ha regalato grandi soddisfazioni.

V. Azarenka b. S. Stephens 6-3 6-2 (Da Melbourne Giulio Gasparin)

Victoria Azarenka ha confermato entrambi i precedenti contro Sloane Stephens, battendo l’americana in due set, proprio come fatto qui agli Australian Open nelle passate due edizioni, per 6-3 6-2.

È stata senza dubbio una performance solida da parte della due volte vincitrice dello slam australiano, di cui abbiamo scritto prima dell’inizio del match in questo articolo ma è sicuramente mancata la brillantezza che l’aveva resa l’unica avversaria per Serena Williams due stagioni fa. D’altra parte non ha avuto bisogno di trovare il proprio miglior gioco contro una Stephens apparsa ancora legata ai limiti tecnico-tattici che hanno condizionato la scorsa stagione. L’americana è stata messa in difficoltà fin dai primi giochi, con la numero 41 del mondo che ne ha preso di mira il rovescio, fautore di 16 dei 29 errori gratuiti della Stephens.

Nel primo set, specialmente, la Azarenka ha fatto uso di un’inusuale, per lei, tattica fatta di discese a rete per togliere il tempo alla propria avversaria, riuscendo nell’intento con sorprendente costanza. Dopo un’iniziale scambio di break in apertura, la tennista bielorussa, che nel weekend è stata vista uscire a cena con Gael Monfils, ha preso il largo nel quinto gioco, grazie ad una serie di gravi errori dell’americana, in ultimo un dritto al volo messo in rete proprio sulla palla break.

Forse decidendo di non rischiare una tattica offensive dopo le brutte apparizioni di inizio stagione, la ex numero uno del mondo si è limitata a contenere le accelerazioni di dritto della Stephens e a muoverla fino a che non arrivasse l’errore. La strategia ha finito con il ripagare, poiché dopo aver chiuso il primo set per 6-3, la bielorussa ha mantenuto il controllo anche nel secondo set.

Anche se la giovane americana ha provato una reazione di orgoglio salvando cinque palle break nel secondo gioco, nulla ha potuto nel game successivo al servizio, in cui è definitivamente finita indietro nel punteggio.

Come sigillo per il brutto match della numero 34 del mondo, l’ennesimo rovescio sbagliato malamente ha consegnato l’ultimo break e il match alla Azarenka nell’ottavo gioco. Per Vika al prossimo turno ci sarà l’amica-rivale Caroline Wozniacki. Le due si sono affrontate sette volte, con la Danese in vantaggio 4-3, anche se l’ultimo precedente nell’estate del 2013 andò a favore della Azarenka. A livello slam, le due hanno giocato solo agli US Open del 2008 quando vinse la numero 8 del mondo in due set.

T. Bacsinszky b. [15] J. Jankovic 6-1 6-4 (di Daniele Vallotto)

Una sconsolatissima Jelena Jankovic in conferenza stampa ha usato parole piuttosto impressionanti per una tennista che dovrebbe avere ancora un paio d’anni ad alti livelli: “Nella mia testa so che la mia carriera sta per avviarsi alla fine ma il mio cuore non è ancora pronto per mollare“. Dopotutto Jelena è numero 15 del mondo e anche se gli ultimi risultati non sono incoraggianti, le dichiarazioni successive alla netta sconfitta con Timea Bacsinszky (6-1 6-4) lasciano poco spazio ai dubbi. C’è da augurarsi che si tratti di (tanta) frustrazione dopo una partita in cui la serba è stata dominata da un’avversaria in un momento molto positivo (finale a Shenzen, battuta da Halep). Il problema alla schiena di Jelena ha inevitabilmente influenzato la sua partita, cominciata con un netto 6-1 in meno di mezz’ora a favore della svizzera. Poi Jankovic ha ritrovato qualche pezzo del suo tennis ma nonostante qualche difficoltà di troppo (sei match point non sfruttati), alla fine Timea è riuscita a chiudere anche il secondo parziale, conquistando la seconda vittoria in stagione contro una top-15. Ora per Bacsinszky una tra Date-Krumm e Tatishvili prima di un probabile terzo turno con Muguruza, a questo punto favoritissima per gli eventuali ottavi con Serena.

[18] V. Wiliams b. M. T. Totto FLor 6-2 6-2 (di Niccolò Ludovici)

Pronostico pienamente rispettato per il match che vedeva opposte la più grande delle Williams alla giovane spagnola originaria di Villena, Maria Teresa Torro Flor.
La Williams non ha avuto alcun cedimento mettendo in luce il consueto tennis tecnico e potente pressochè da ogni zona del campo (poche, come prevedibile, le discese a rete, ma alla fine la Williams incamererà 5 punti su 6 al net), servendo con percentuali molto alte (68% di prime palle in campo, addirittura 79% di punti ottenuti sulla prima di servzio), prova che a 34 anni si possa –talvolta- ritrovare una seconda vita agonistica.
Certo, la Torro-Flor non è, almeno al momento, una tennista irresistibile, prova ne è il fatto che negli ultimi mesi, è anche scesa in classifica dal suo best ranking, ottenuto nel maggio dello scorso anno, di numero 47, fino all’ 88ma casella del ranking WTA, ma era importante rendersi conto da subito delle reali condizioni psico-fisiche di Venus. L’ americana non ha tardato a fornire risposte più che positive, centrando in pieno l’ obiettivo e lasciando presagire che ci siano ottime possibilità –tabellone e forma delle avversarie permettendo, naturalmente- di vederla almeno negli ottavi di finale.

[6] A. Radwanska b. K. Nara 6-3 6-0 (di Guido Capucci)

Buono esordio della semifinalista dell’anno scorso e testa di serie numero 6 del tabellone Agnieszka Radwanska.
La cronica debolezza della seconda palla di servizio ha inizialmente costretto la polacca a dover salvare una palla break nel primo game della partita e di andare poi comunque sotto 1-2 e servizio Nara.
Da quel momento in poi però la partita cambia e la Radwanska prende le misure all’agile ma poco potente avversaria giapponese. Con un parziale di undici games ad uno il match viene gestito in scioltezza da una Radwanska che sebbene abbia mostrato i soliti limiti sulla seconda di servizio ha anche deliziato il pubblico con delle discese a rete cui probabilmente non è estranea la cura della sua nuova coach Martina Navratilova.
Match ben giocato ma le vere difficoltà per la teste di serie numero sei sono ancora lungi da venire.
S. Pironkova b. H. Watson 6-4 6-0 (di Raffaello Esposito)

Pironkova e Watson, due a uno per la bulgara i precedenti ma l’ultima sfida vinta dall’inglese in giugno a Eastbourne, si affrontano sul periferico campo 10.L’incontro si prospetta equilibrato ma non sarà così. Break della Bulgara in apertura, confermato subito in un game combattuto per il 2-0. Pironkova è molto efficace al servizio mentre Watson fatica a tenere la battuta. Nel quarto game però l’inglese approfitta di un passaggio a vuoto dell’avversaria, restituisce il break ma perde ancora la battuta nel game successivo, lottato e finito ai vantaggi. Nessuna delle due si avvicina a rete, la palla di Watson è più pesante ma Pironkova è agile e non concede punti su errori non forzati, riuscendo così a staccarsi ancora sul 4-2. L’inglese accusa il colpo e va sotto 15-40 sul suo servizio cedendolo subito, quasi senza lottare. La bulgara serve per il set ma deve subire il ritorno di Watson che la brekka a 30 e subito dopo tiene un facile turno di battuta e accorcia sul 5-4. Pironkova deve mantenersi fredda per chiudere un primo set che si è fatto complicato. Si porta 40-15 e il primo set point è quello buono. La Pironkova chiude il set con zero errori non forzati contro cinque dell’inglese che ha anche cinque doppi falli. Il set è lì. E anche il match perché Watson, pur lottando commette troppi errori non forzati e fatica sempre moltissimo al servizio. Pironkova fugge via per un 6-0 che non rende onore all’inglese, forse troppo nervosa per rendere al meglio.

[20] S. Stosur  b. M. Niculescu   6-4 6-1(di Raffaello Esposito)

Vita dura per Monica Niculescu contro la figlia di Melbourne Samantha Stosur. L’australiana ha sempre vinto nelle precedenti quattro occasioni e scende in campo decisa a non fare sconti alla rumena che ha come miglior risultato slam il quarto turno agli US Open 2011.  Il primo set si apre con al servizio Niculescu che vince il game a 30. Replica Stosur tenendo il servizio a zero e cominciando a picchiare la palla. Niculescu pressa bene da fondo, Stosur concede qualche errore non forzato ma ottiene vincenti col dritto e ha ottime percentuali sia con la prima che con la seconda di servizio.L’australiana spinge e ha il 100% con la prima a metà set mentre Niculescu mostra maggior varietà di gioco e soluzioni. Sul 4 pari Stosur ha due palle break,  le regala con due errori non forzati ma un  rovescio vincente la porta ancora a palla break e questa è la volta buona per Sam che va a servire per il set e infila quattro punti consecutivi per il 6-4 finale. Stosur chiude il set col 92% di punti sulla prima e diciassette vincenti. Forse Niculescu ha dato tutto in un ottimo primo set e subisce il break in apertura di secondo subito confermato per il 2-0 Stosur. La rumena mostra segni di cedimento sempre più evidenti ed è ormai in balìa di Stosur che brekka ancora e va sul 3-0 pesante. Non c’è match e Stosur prende ancora il servizio alla rumena per il 4-1 che appare definitivo perché l’australiana, sopra l’80% con le prime, vola subito sul 5-1: Niculescu non c’è più e l’australiana chiude 6-1 con l’ennesimo break.

[25] B. Zahlavova Strycova b. T.Babos 6-4 6-4 (di Diego Serra)

Il derby dell’Europa centrale se l’aggiudica la Zahlavova, brava nello sfruttare i campi particolarmente veloci dell’Australia di quest’anno. Soprattutto nei campi secondari. Partita equilibrata nel primo set, fino al settimo game quando la tennista ungherese perde il servizio. La numero ventitre del mondo già ampiamente favorita dai pronostici ha mostrato la sua maggior solidità da fondo. Più partita all’inizio del secondo set dove le giocatrici si scambiano il servizio, la Babos parte bene strappando il servizio all’avversaria ma perdendolo subito dopo. Da qui in avanti la regolarità della Zahlavova fa il resto, le basta tenere il servizio per portare a casa la partita e giocare nel prossimo turno con l’agevole Chang K-C. Partita chiusa in un’ora e trentacinque minuti in un clima gradevole, che poco ricorda la grande calura del primo Open della stagione, che in passato terrorizzava gli atleti.

[19] A.Cornet b. S.Zhang 6-3 6-2 (di Francesco Buti)

Scacciati i fantasmi di Indian Wells – l’ ultimo match fra le due risale al 2012 quando la cinese ebbe la meglio sulla Cornet vincendo 76 al terzo – la testa di serie numero 19 del tabellone femminile degli A.O, Alize Cornet, ha avuto vita piuttosto facile contro una volitiva ma poco solida Shuai Zhang. 63 62 in un’ ora e 28 minuti nei quali la maggiore solidità e pesantezza di colpi della giocatrice francese hanno fatto la differenza. Partita titubante e apparsa piuttosto nervosa per tutta la durata del match la Cornet non ha faticato poco ha portarsi a casa il primo set, grazie soprattutto ai ripetuti errori gratuiti della sua avversaria.
Nel secondo set invece la francese ha acquistato fiducia ed imposto il suo tennis : break in apertura – sfruttato bene in questo caso l’ occhio di falco – e poi facile fino al 4 a 0 prima di prendersi una pausa nel quinto e sesto gioco – oggi in Australia il termometro segna 28°- e chiudere agevolmente il match. Al secondo turno la testa di serie numero 19 del tabellone dovrà vedersela con la Allertova che ha sorpresa ha battuto con un perentorio 60 62 Romina Oprandi.

[1] S.Williams b. A.Van Uytvanck 6-3 6-2 (da Melbourne Robbie Cappuccio)

Ci vogliono un’ora e 5 “C’mon” a Serena Williams per sbarazzarsi della giovane Van Uytvanck 6-0 6-4.
In una Margaret Court Arena silenziosa tanto da sentire il cinguettio degli uccellini rispondere al cinguettio delle scarpe sul campo, la Williams massacra nel primo set la giovane belga che inizia tesa, intimorita e fallosa. La Van Uytvanck cerca sempre di spostarsi sul dritto, ma non è abbastanza potente da far male a Serena e non è abbastanza veloce di gambe per riprendere posizione: 6-0 senza storia in 21 minuti.
Il secondo set si apre con lo stesso copione, ma al secondo gioco, aggrappandosi a un servizio piatto e potente, Van Uytvanck evita lo spettro del doppio bagel, con un punto sottolineato da un applauso scrosciante della parte del pubblico che non si era assopito. Così continua il secondo set, punto a punto, dominato dal servizio con Serena che inanella ace (9 nel secondo set, 11 in totale) e si dice “C’mon” più volte, probabilmente stizzita dal fatto di non essere già sotto la doccia dopo 40 minuti, ma è parecchio fallosa. Ce ne vogliono ancora 20 di minuti, ma al momento decisivo la Williams piazza il break e si porta a casa l’incontro.

Risultati:

[20] S. Stosur b. M. Niculescu 6-4 6-1
C. Vandeweghe b. F. Schiavone 6-2 6-2
I. Falconi b. K. Kanepi 2-6 6-4 7-5
M. Brengle b. [13] A. Petkovic 5-7 7-6(4) 6-3
T. Smitková b. M. Lucic-Baroni 6-1 6-1
L. Davis b. A. Krunic 6-1 7-5
[30] V. Lepchenko vs V. Diatchenko 6-3 6-3
J. Larsson b. A. Kudryavtseva 6-4 6-3
M. Keys b. L. Tsurenko 6-3 7-5
M. Barthel b. D. Vekic 3-6 6-4 6-2
[4] P. Kvitová b. R. Hogenkamp 6-1 6-4
[8] C. Wozniacki b. T. Townsend 7-6(1) 6-2
V. Azarenka b S. Stephens 6-3 6-2
[WC] C. Kai-Chen b. Z. Jie 6-1 6-2
[25] B. Záhlavová Strýcová b. T. Babos 6-4 6-4
[19] A. Cornet b. Z. Shuai 6-3 6-2
D. Allertová b. R. Oprandi 6-0 6-2
T. Pironkova b. H. Watson 6-4 6-0
[11] D. Cibulková b. K. Flipkens 3-6 6-3 6-1
T. Bacsinszky vs [15] J. Jankovic 6-1 6-4
A. Tatishvili b. K. Date-Krumm 7-5 6-4
D. Hantuchová b. Z. Saisai 6-4 6-4
[24] G. Muguruza b. M. Erakovic 7-5 6-0
[26] E. Svitolina b. [LL] Y. Putintseva 6-3 7-5
N. Gibbs b. O. Rogowska 6-4 6-1
V. Zvonareva b. O. Jabeur 6-2 6-3
[29] C. Dellacqua b. Y. Mesuburger 6-4 6-0
[18] V. Williams b. M. T. Torró 6-2 6-2
[6] A. Radwanska b. K. Nara 6-3 6-0
A. Tomljanovic b. S. Rogers 4-6 6-4 6-0
[1] S. Williams vs A. Van Uytvanck 6-0 6-4

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