ATP Miami, Murray: "Questo è un campo che conosco nei minimi particolari"

Interviste

ATP Miami, Murray: “Questo è un campo che conosco nei minimi particolari”

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ATP Miami: A. Murray b. T. Berdych 6-4, 6-4. L’intervista del dopo partita a Andy Murray

Cosa pensi del match di oggi?
Beh, penso ovviamente di aver iniziato bene i due set e, onestamente credo che questo abbia fatto la differenza. Abbiamo giocato qualche buon punto. In effetti durante il match pensavo che fosse un match molto pulito. Avevo la sensazione di giocare un po’ meglio di lui. È stata questa la differenza.

Il tuo servizio è stato molto costante. Un importante passo in avanti?
Sì, ho servito bene. Da una parte del campo però era molto complicato. C’è stato un momento in cui servivamo praticamente con il sole in faccia, quindi ero costretto a uscire un po’ dal servizio. Sulla seconda di servizio poi era davvero difficile vedere. Ma quando mi sono trovato indietro nei giochi, come nell’ultimo, per esempio, sono riuscito a tirar fuori dei grandi servizi e a dettare gli scambi da fondo campo. Riuscivo a farlo spostare molto. Ed è stato positivo.

I tuoi precedenti contro Tomas erano sul 5-6 prima di questo match. E lui é riuscito a comandare alcune delle partite precedenti. Credo che il match di oggi possa rappresentare una svolta incoraggiante…
Sì, quando l’ho incontrato sulla terra rossa è stato complicato. Abbiamo giocato un paio di volte in cui le condizioni erano veramente pesanti. Ha un fisico possente. In queste circostanze lui può giocare con molta forza e molta potenza. Invece quando giochiamo su superfici più rapide posso incrociare e riuscire a farlo muovere molto

La finale si giocherà all’una del pomeriggio, si presuppone che ci saranno condizioni simili. Quale sarà il vantaggio per te che hai giocato tutti i match del torneo nel primo pomeriggio?
In realtà sono in grado di giocare in condizioni diverse. In alcune ore del giorno sei costretto a un gioco dispendioso, così… Ho giocato tutti i match qui e a Indian Wells nelle ore più calde. A Indian Wells un paio di incontri li ho giocati la mattina quando lì fa tanto caldo, alle 11:30, 12:00. Il vantaggio è che ti sei abituato a quelle condizioni. La sera è diverso. Io personalmente ritengo che sarebbe stato più vantaggioso per me giocare la finale domani. Questo succede spesso nei tornei americani di preparazione allo US Open: non essendoci il giorno di riposo, molti giocatori pensano che giocare la seconda semifinale sia più complicato. Qui invece, con il day off, hai il tempo per allenarti nelle condizioni in cui giocherai la finale, e questo aiuta chi vince la semifinale serale.

Cosa fai stasera? Torni a Brickell e ti rilassi?
Sì. Penso soprattutto a recuperare, ad alimentarmi, a fare un bagno di ghiaccio e vedere il fisioterapista per stretch e massaggi. Sì, questo. Sono state cinque o sei settimane veramente impegnative, quindi penso solo a conservare il massimo di energia. La prossima settimana avrò qualche giorno di relax.

Avrai già risposto a questa domanda, ma come vedi la sfida francese di Coppa Davis, hai conosciuto meglio i giocatori francesi da quando hai accanto Amélie?
Mi sono sempre trovato bene con tanti giocatori francesi. Alcuni di loro si sono ritirati, sono sempre andato d’accordo con Grosjean, molto bene con Santoro. Sono cresciuto giocando nei junior con Monfils. Con Tsonga siamo entrati nel Tour allo stesso tempo e spesso andavo vicino Parigi ad allenarmi con lui E mi sono anche allenato molto con Benneteau. L’ex coach di Amélie ora è con Benneteau, così lui ed io ci alleniamo spesso insieme. Ma mi sono sempre trovato bene con la maggior parte dei giocatori francesi.

Consideri l’erba come una superficie favorevole?
Direi che loro hanno forse meno opzioni su quella superficie. Naturalmente la qualità del tennis francese è eccellente. Anche sulle superfici dure tutti loro possono avere delle ottime performance. Monfils, per esempio, gioca bene su tutte le superfici, anche se il suo punto di forza è la capacità di movimento e sull’erba è molto più difficile muoversi come fa lui. Non penso che Gasquet abbia ottimi precedenti in Coppa Davis. Ma gioca particolarmente bene sull’erba. Simon, che gioca molto bene in indoor e sulle superfici dure, non è molto a suo agio sull’erba. Ritengo che l’erba riduca in parte le loro alternative. Sono comunque dei giocatori fantastici. Su qualsiasi superficie giocheremo, sarà sempre molto difficile per noi.

Hai due potenziali finalisti che conosci molto bene. Hai giocato recentemente dei grandi match contro di loro. Qualcosa sul loro percorso?
Sì, penso che John abbia cominciato a giocare molto bene dalla Coppa Davis. Ha parlato un po’ del modo in cui ha approcciato la partita con me, che non è stato esattamente quello che avrebbe voluto provare e giocare. Ma era molto aggressivo e seguiva veramente bene i suoi colpi. Questa maniera di giocare si è poi naturalmente tradotta in alcuni buoni risultati per lui a Indian Wells e qui. Novak ha cominciato l’anno benissimo, ha vinto in Australia e la settimana scorsa a Indian Wells. Ha superato un paio di incontri difficili in questo torneo ma ritengo che siano due giocatori completamente differenti. Sarà un match duro, chiunque giochi.

Questo è un campo che conosci molto bene, dove hai raccolto tanti successi nel corso degli anni, avrai un approccio alla finale diverso da altri tornei?
No, non credo che affronterò la partita diversamente. Certo, so di aver giocato un buon tennis qui nel corso degli anni. La ragione di questo forse si deve alle condizioni molto familiari, al tipo di superficie e ad alcuni fattori che giocano in campo. Ci sono tante piccole cose che, forse, i giocatori che non hanno mai giocato qui non conoscono bene. Io invece mi alleno sempre qui, so come la pallina rimbalza in determinate zone e quale servizio funziona in determinati punti del campo o come la pallina risponde ai differenti spin. Ecco perché mi sento a mio agio qui.

Quanto è stato difficile oggi con il sole, il cielo nuvoloso, il caldo?

Sì, con il sole è stato veramente complicato, soprattutto in una parte del campo. Entrambi abbiamo avuto difficoltà con il nostro servizio da quel lato. Nel lato dove entriamo in campo e nel lato in cui ero seduto, abbiamo avuto il sole negli occhi praticamente per tutta la prima ora del match. A volte nel lato deuce, a volte dalla parte con le pubblicità, insomma è stato veramente difficile servire. E poi sì, faceva caldo. Era caldo, umido e un po’ ventoso allo stesso tempo. Qui ho trovato condizioni variabili ogni volta che ci ho giocato. Sì, è stata dura.

Traduzione a cura di Maria Cristina Graziosi

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