Roland Garros italiani: Bolelli super ma si arrende a Ferrer. Errani rivincita con Petkovic, Schiavone ko

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Roland Garros italiani: Bolelli super ma si arrende a Ferrer. Errani rivincita con Petkovic, Schiavone ko

Un grande Simone Bolelli va avanti due set a uno con David Ferrer ma poi crolla. La Errani, dopo la sconfitta dell’anno scorso proprio qui a Porte d’Auteuil, si prende la rivincita con Petkovic. Niente da fare per Francesca Schiavone che cede alla rumena Mitu.

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[8] D. Ferrer b. S. Bolelli 6-3 1-6 5-7 6-0 6-1 (da Parigi, Antonio Garofalo)

Due ore di tennis sublime, probabilmente il migliore della sua carriera, non bastano a Simone Bolelli per battere David Ferrer. In vantaggio per due set a uno, l’azzurro crolla sotto i colpi di un ritrovato spagnolo e chiude con un parziale di dodici game a uno negli ultimi due parziali. David Ferrer centra così la trentaseiesima vittoria consecutiva contro un giocatore italiano, l’ultimo a batterlo addirittura Francesco Aldi a Palermo nel 2005. Resta comunque il buon torneo di Bolelli – ” Questa partita conferma che la mia proposta di gioco è quella giusta” – rammaricato ma comunque soddisfatto a fine match.

Lo aveva detto alla vigilia del match Simone – “Dovrò essere aggressivo, dovrò mandarlo fuori dal campo e cercare di venire avanti” – ed è esattamente quella la tattica messa in atto sin dal primo punto. Il campo numero 1 – che ancora rimanda le emozioni del match della Schiavone di due giorni fa –  è assolato e circondato da tante bandiere, c’è quella tricolore, manca la spagnola: un segno del destino? In tribuna cinque giornalisti italiani, zero iberici: in contemporanea c’è Nadal…

Simone parte molto aggressivo sin dalle prime battute, straordinario soprattutto con il rovescio oggi davvero sontuoso. Un piccolo passaggio a vuoto gli costa il primo set con il break che arriva nell’ottavo gioco. L’azzurro ha la chance di riportarsi in parità subito ma spreca con il diritto. Il primo game del secondo set è il più lungo della partita, ben diciotto punto giocati con Bolelli che annulla quattro palle break e alla seconda occasione conquista il game. Il pericolo scampato dà fiducia al bolognese che inizia un vero e proprio show fatto di accelerazioni da ogni angolo del campo, palle corte e discese a rete che destabilizzano lo spagnolo. Un parziale di 10 punti a 1 mette in discesa il set con Ferru che insolitamente si lascia andare a soliloqui a fondo campo. Dopo un’ora e un quarto siamo un set pari, il primo set vinto da Bolelli in sei partite contro Ferrer.

Galimberti invita Simone a variare il gioco –  “Muovi la palla! Vieni avanti” – arrivano altri giornalisti italiani in tribuna. Simone potrebbe breckare in avvio Ferrer ma spreca due chance, mentre nell’undicesimo gioco tira fuori tutto il coraggio spedendo lo spagnolo sui teloni di fondocampo. Arriva il break ed il terzo set dopo due ore e quattro minuti. Ventinove vincenti e solo venti errori nel secondo e terzo set contro Ferrer sulla terra dimostrano quanto bene stia giocando Simone. “Avevo in mente un piano preciso, nel primo set non sono riuscito ad attuarlo alla perfezione, ma poi ho raccolto i frutti nel secondo e terzo set. Spingevo molto con il rovescio, variavo il gioco e venivo avanti a prendermi il punto” dirà dopo il match.

Qui purtroppo finisce la partita dell’azzurro. Se da un lato era impensabile che Bolelli potesse continuare a giocare a tali livelli per oltre due ore, dall’altro il crollo è troppo verticale. Merito va anche a Ferrer che alza il livello del suo gioco e, di fatto, non sbaglia più una palla. Certo appare evidente dai primi giochi del quarto set che dopo poco più di due ore mentre Simone boccheggia, Ferru sembra si stia iniziando a riscaldare. ” Non ho avuto un calo fisico, mi sentivo bene. Purtroppo ho fatto un passo indietro e…sono morto! COn uno così non te lo puoi permettere. Ho provato nel quinto a partire forte ma è stato bravo lui, è diventato ingiocabile” confesserà Bolelli.

Il pubblico francese prova ad incoraggiare l’azzurro ” Simonè! Simonè!” ma il nostro non ci crede più – “Non faccio un punto! Non faccio un punto c….” , si prende anche un warning per una palla spedita nella Senna e finisce per arrendersi inerme allo scatenato spagnolo che di sicuro dopo il match andrà a farsi una corsetta di un paio d’ore per smaltire la tensione. Beato lui, io che non ho giocato ma sono stato tre ore sotto il sole, sono cotto.

Stats Bolelli-Ferrer

A. Mitu b. F. Schiavone 7-5 6-4 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Francesca Schiavone non è riuscita a ripetere l’impresa realizzata contro la Kuznetsova. Oggi, opposta alla rumena Andreea Mitu, 22 anni e n. 100 del mondo, dopo essere stata in vantaggio 4-1 e 5-3 nel primo set, 4-3 nel secondo e aver salvato 2 matchpoint, finisce per cedere 7-5 6-4. Peccato davvero perché l’azzurra domina l’avversaria fino al 5-3 del primo parziale. Poi, si spegne la luce.

Parte benissimo Francesca nel primo set contro la rumena Mitu. I colpi sono centrati, profondi e il suo gioco spumeggiante le permette di portarsi in vantaggio 2-0. Tuttavia, il buongiorno si vede dal mattino poiché la Mitu, nonostante spesso bloccata e molto tesa, comincia a sparare dritti potenti, piatti e rasenti la rete, spiazzando spesso l’italiana. E questa sarà la chiave del match per la rumena. “Francesca io eviterei il dritto” esordisce giustamente un collega seduto accanto a me in tribuna stampa. Comunque, Francesca avanza solida fino al 4-1. Trovandomi purtroppo seduta accanto all’angolo di Andreea, comincio a essere stordita dai continui incitamenti urlati a squarciagola da parte del team della Mitu che, ad ogni colpo, incoraggia e schiamazza con continui “Aide! Forza! (sì,  proprio il termine italiano) Bravo!”. La rumena, dopo un avvio distratto e con parecchi gratuiti, ricomincia a martellare da fondocampo con dritto e rovescio, senza concedersi altre soluzioni di gioco. “Si tratta di una giocatrice assolutamente monotematica” commenta Corrado Barazzutti, seduto a pochi passi da me. Ed è vero, poiché quando la rumena si cimenta in qualcos’altro che non sia un dritto o un rovescio sparato da fondo, incorre quasi sistematicamente nell’errore. Ma la costanza di Francesca è destinata a vacillare.

Anche la Mitu dimostra di sentire la tensione poiché commette svariati doppi falli trovandosi in vantaggio; Francesca prende il largo sul 4-1 e poi sul 5-3. Ma ora le traiettorie diventano sempre più corte e, soprattutto, predilige sempre la diagonale destra, permettendo all’avversaria di appoggiarsi sul dritto micidiale. I punti per Andreea ora scorrono uno dopo l’altro, con Schiavone che si spegne sempre di più. La rumena, non solo pareggia i conti sul 5-5 ma passa a condurre 6-5 per poi avere a disposizione 3 setpoint. Francesca annulla il primo con un dritto lungolinea in corsa che spolvera la riga. Ma non basta. La Mitu intasca il primo parziale per 7-5, scatenando le urla sempre più assordanti del suo team.

Nel secondo set purtroppo la musica non cambia. La Schiavo manifesta un calo fisico e mentale sempre più evidente, snocciolando gratuiti e propinando palle inoffensive all’avversaria che, invece, le serve fendenti sempre più velenosi. Il pubblico del “bucolico” campo n. 2 (abbellito dall’edera sui muri e circondato da un lato da alberi imponenti), si fa sentire sempre più nell’incitare la Leonessa con continui “Francesca! Francesca! Forza Franci! Sei grande Franci!”.  La campionessa del Roland Garros 2010 sembra scuotersi e salva la palla del 3-0 per Mitu riavvicinandosi sull’1-2. L’avversaria si allontana ulteriormente sul 3-1 ma Francesca, adesso, non solo è bravissima a recuperare sul 3-3 ma, approfittando di un altro lieve passaggio a vuoto di Andreea e di buone soluzioni da parte sua, passa a condurre 4-3. Purtroppo, ancora una volta, la mancanza di lucidità si fa sentire da parte di Francesca, non solo perché continua prevalentemente a giocarle sul dritto ma anche perché sbaglia un “calcio di rigore” – una facile volé alta di dritto messa fuori – che consente alla Mitu di pareggiare i conti sul 4-4. La rumena ritorna poi in vantaggio 5-4. Il coach e gli altri accompagnatori della rumena elevano ulteriormente i decibel degli incoraggiamenti a un punto che temo di lasciare le tribune completamente sorda! La Schiavone lotta ancora, il tifo è a mille e tutti i tifosi dell’azzurra in tribuna sperano in una di quelle rimonte che solo Francesca sa compiere. Illude in effetti il pubblico salvando 2 matchpoint. Ma non basta. La Mitu, una volta solo nel match beffa Francesca con un colpo di fino, offrendole una controsmorzata che la milanese, alla fine, appoggia a rete.

Si è trattato di un calo fisico per Francesca?Sì sì, mi son proprio disunita e il mio gioco è diventato disordinato, lei ha fatto sempre il suo; io invece non la facevo spostare mentre lei si sposta moto bene nella zona centrale del campo. Non son riuscita a cercare i miei angoli e a fare le mie rotazioni. Non ero freschissima, però secondo me è stato soprattutto un calo un po’ più mentale. Sono stati giorni tosti, bellissimi durissimi. All’inizio, lo scopo era vincere una partita. Poi sono andata avanti e, certo, oggi avevo una bella occasione per fare uno step ulteriore. Mea culpa“.

Schiavone Mitu

[17] S. Errani b. [10] A. Petkovic 6-3 6-3 (da Parigi, Ciro Battifarano)

Con un doppio 6-3 Sara Errani vendica la sconfitta dello scorso anno qui a Parigi con Andrea Petkovic e pareggia il conto dei precedenti con la tedesca, tutti su terra battuta: con oggi una vittoria per parte al Roland Garros ed una vittoria per parte a Madrid.

Un’ora e venti minuti sono necessari a Sara per accedere per il quarto anno consecutivo agli ottavi di finale. Il primo set è una fiera dei break e personalmente avrei scommesso si giocasse sul servizio di Petkovic, dando per persi i turni di battuta di Sara (nel sesto gioco, avanti 40-0 grazie anche agli errori della tedesca, Errani si era lasciata riprendere con dei servizi la cui velocità non superava il minimo rilevabile e con un inammissibile doppio fallo). E avrei perso! Il set lo hanno deciso gli errori di Petkovic (41 gratuiti a fine match) e la resistenza di Sara: a parte il servizio, la nostra portacolori è sempre lì nel match, corre da un lato all’altro del campo e appena ne ha l’occasione cerca di cambiare l’inerzia dello scambio arrampicandosi sul dritto. Riesce così a tenere il servizio nell’ottavo gioco che risulterà decisivo del set.

Nel secondo set Petkovic cala di intensità e va subito sotto 3-0 e 4-1. Sara ha la palla per fare il secondo break ma spreca col rovescio che chiuderebbe di fatto l’incontro. La tedesca ha un guizzo che la riporta sotto nel punteggio ma oggi Sara, a differenza dei turni precedenti, non si distrae nel secondo set e approfitta dei continui errori di Petkovic che con l’ennesimo dritto in rete saluta il pubblico parigino. Negli ottavi match non impossibile per Sara contro Julia Goerges (2-2 negli scontri diretti, 1-0 per sara sulla terra), sulla strada di un possibile quarto con Serena o Azarenka.

In conferenza stampa Sara si è detta soddisfatta della buona prestazione, ma con quella soddisfazione contenuta di chi vuole aggiungere ancora qualcosa: “Sono andata in crescendo, sono contenta, voglio continuare, voglio vincere un’altra partita”. Della sua futura avversaria Sara teme la potenza, sia al servizio che di dritto, “Dipende, se è in giornata in cui le entrano i colpi, fa male

Da ultimo Sara ha fatto un bilancio dei pro e contro di questo suo primo slam senza doppio: “Non disputare il doppio ti dà riposo, sei più fresca fisicamente, puoi lavorare su certe cose; ma ad inizio torneo non ero in fiducia, qualche partita in più mi avrebbe fatto bene”.

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