Chi è pronto per il grande palcoscenico?

Roland Garros

Chi è pronto per il grande palcoscenico?

Quando giocare lo Slam in casa con il pubblico a favore non è sempre una fattore positivo. Le differenti reazioni di Gasquet e Garcia e quelle di Monfils e Cornet. Tra chi vuole il campo Centrale e chi preferirebbe il campo defilato. Chi è pronto ad approfittare del supporto della folla?

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Che ci crediate o no, nel tennis giocare in casa non è mai semplice. Eppure, di sessanta e più tornei che fanno parte dell’ATP World Tour, sono pochi quelli che un tennista può giocare davanti ad un pubblico amico, e solo quattro sono poi i tornei di massima categoria dove questo è possibile. In poche parole, solo quattro nazionalità al mondo possono avere il privilegio di giocarsi un titolo dello Slam con il tifo a favore. Paradossalmente però, non tutti fanno questo ragionamento.“Ad ogni Roland Garros io non riesco a giocare a tennis, ho perso le speranze” – ha detto in lacrime Caroline Garcia, che è stata eliminata prematuramente al primo turno di quest’edizione del torneo, perdendo 6-3 3-6 2-6 da una giocatrice fuori dalla top100, Donna Vekic. “Qui non ce la faccio. Non dipende dall’avversario ma da me”.

Caroline Garcia era stata messa sul campo Centrale del complesso del Roland Garros, il Philippe Chatrier. “È un campo molto grande. Racchiude quello che il Roland Garros è. Per me giocare qui è troppo. Il prossimo anno chiederò di giocare sul campo numero 9, che è nascosto e lì non c’è nessuno”. Garcia invero aveva cercato di richiedere un campo secondario già da quest’anno, ma gli organizzatori non hanno accontentato la sua richiesta. “Ho chiesto di poter giocare in un campo più piccolo, ma hanno deciso di mettermi sul Centrale, ed io mi sono allenata per tutta la settimana sullo Chatrier, ma è completamente diverso”.

Un altro che ha il terrore di giocare sul campo Philippe Chatrier è l’ex enfant prodige di Francia, Richard Gasquet. Si vocifera che per i primi due turni, Gasquet abbia letteralmente pregato per giocare sul Suzanne Lenglen. Secondo Carole Bouchard, giornalista per L’Equipe, non è la prima volta che accade, e anzi, se dipendesse da lui, giocherebbe tutti i suoi match sul campo Suzanne Lenglen. Quest’anno però Gasquet è sembrato a tutti più rilassato sul campo Centrale, così come si è visto anche nella vittoria contro Kevin Anderson per 4-6 7-6 (4) 7-5 6-4.

“Sento di avere più esperienza. – ha detto Gasquet – Avrò 29 anni a breve, sarebbe sciocco dopo 12 Roland Garros non cambiare. Certo che amo giocare con il pubblico che mi supporta, e non capita spesso di vincere qui. Ma quando perdo, è perché il mio avversario è più forte”. Anche se il beniamino di casa, Gasquet non è mai riuscito ad andare più in là degli ottavi di finale a Parigi, che ha raggiunto in quattro occasioni (2011, 2012 e 2013 e quest’anno). “Quella del pubblico di casa è una buona pressione. È difficile giocare, perché tutti si aspettano molto da te, ma il pubblico è incredibile ed è certamente una grande sensazione per me”.

Ma non per tutti il Philippe Chatrier costituisce un tabù. C’è chi del tifo del pubblico fa un punto fermo dei propri match, specialmente se si è abituati a dare spettacolo sia dentro che fuori dal campo, come Gael Monfils, che non è abituato a guardare ai lati negativi del giocare in casa: “Per me il tifo di casa è sicuramente un aiuto. Nessun dubbio. Mi aiuta sempre e non mi mette mai pressione.”

Monfils è un vero trascinatore di folle, riesce ad incendiare l’atmosfera di un match in un istante e sfrutta fino all’ultimo applauso per caricarsi. Il francese detiene un curioso record: insieme ad Harold Salomon è il giocatore ad aver vinto più match al quinto set a Parigi. Dietro di lui Kuerten e Safin con otto match vinti al set decisivo. Ultimo della serie quello con Pablo Cuevas, vinto con rimonta da 4-1 nel quarto set.“Con Cuevas ho vinto perché avevo il pubblico a favore. La gente mi motiva, è come se mi dessero delle ali. A quel punto alzo il mio livello, e questa faccia diversa è quella che può vedere il tuo avversario. Riesco a focalizzarmi su poche parole, specialmente su quelle della mia famiglia, e alla fine prendo tutta l’energia del pubblico.”

Monfils spera di trarre dal pubblico le energie necessarie anche per accedere ai quarti di finale, eguagliando il risultato dell’anno scorso.
Gioca contro Roger Federer, dopo l’interruzione per oscurità, uno che il supporto del pubblico lo ha in qualsiasi stadio vada, nella partita che è stata interrotta domenica per oscurità sul risultato di un set pari. “Qualche volta Roger si incazza, me ne sono accorto durante gli US Open l’anno scorso. Era molto scontento quando il pubblico non era per lui. E questo per me sarà un vantaggio”.

Un’altra tennista che non ha bisogno di farsi pregare per giocare sui grandi palcoscenici al centro dell’attenzione è Alizé Cornet, regina di dramma che oramai condisce regolarmente i suoi match. “Quest’anno è stato fantastico. Ho condiviso un sacco di buone emozioni e vibrazioni con il pubblico. Ho passato momenti fantastici in campo”. Cornet ha trovato la forza nel supporto del Philippe Chatrier per vincere entrambi i suoi due match di primo turno in rimonta dopo aver perso il primo set, cosa che invece non è accaduta negli ottavi contro Elina Svitolina, da cui ha perso 6-2 7-6(9), seppur dopo aver annullato 5 matchpoint.

Nonostante il feeling naturale con il campo Centrale, Cornet ha mostrato comprensione per le colleghe come Garcia che soffrono la pressione delle aspettative casalinghe: “Posso capire come si sia sentita Caroline. Lei ha meno esperienza di me al Roland Garros. Qualche volta può capitare di essere impressionati dalla grandezza del campo. Ma io amo il Philippe Chatrier. È il mio preferito. Sono sempre felice di entrare lì e giocare, adoro quando scelgono questo campo per me. Ma ogni giocatore ha una diversa sensazione”.

Tra i francesi pro e contro Philippe Chatrier c’è poi Jeremy Chardy, che invece esprime una preferenza del tutto particolare: “Io gioco tutti i miei match sul Campo 1, e l’atmosfera è fantastica. Sanno che voglio giocare lì, non c’è bisogno che io richieda il campo”. Chardy lunedì giocherà contro Andy Murray sul campo Suzanne Lenglen per accedere ai quarti di finale, che non ha mai raggiunto a Parigi. “Per me ogni campo è bello. Chatrier o Lenglen, so che la folla starà dalla mia parte.”

I francesi giunti agli ottavi di quest’edizione del Roland Garros sono ben cinque, come accadde nel 2008. Allora solo Monfils riuscì a centrare la semifinale del torneo. Di questi cinque, Simon ha perso nettamente da Wawrinka ed invece Jo-Wilfried Tsonga ha battuto Tomas Berdych in quattro set per centrare i quarti di finale. “Il tifo di casa è sempre un privilegio – ha detto Tsonga dopo la vittoria con il ceco – Adoro stare qui. Loro mi incitano sempre, ci tengono a ricordarmi che mi tifano per tutto il tempo. È bello sentirlo. Ed è più difficile per l’avversario. A volte lui può dire che non è giusto, ma è così, e per noi è una buona cosa”.

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