Wimbledon interviste, Nadal: "Merito di essere il n. 10 dopo la prima parte di stagione"

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Wimbledon interviste, Nadal: “Merito di essere il n. 10 dopo la prima parte di stagione”

Wimbledon, primo turno. R. Nadal b T. Bellucci 6-4 6-2 6-4. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

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Come descriveresti le tue sensazioni in campo ed il livello di fiducia che hai al momento?
Penso di aver giocato bene, sono stato solido. Il rovescio ha funzionato molto bene oggi. Con il mio dritto va quasi sempre bene. Ma credo di poter fare meglio. Credo di poter giocare più vincenti lungo linea di quanti non ne abbia fatti oggi. Senza dubbio è stata una vittoria positiva.

E il livello di fiducia?
È solo un secondo turno (sorride). Ho molta più fiducia oggi di quanta non ne avessi mesi fa. Vado avanti giorno per giorno, e ovviamente le vittorie aiutano. Negli ultimi due mesi ho avuto più costanza dopo ogni torneo.

Guardi mai le statistiche di una partita? Se sì, su cosa ti concentri?
Cerco di capirci qualcosa, ma non riesco. (Ride)

 

Cosa puoi dirci del servizio, Rafa. Abbiamo notato un nuovo movimento. Com’è andata oggi al servizio?
Credo di dover servire meglio di come ho fatto oggi. Ho perso il servizio due volte?

Sì, due volte.
Non è molto, due volte in un match. Ma ha avuto molte più opportunità. Devo servire meglio, ma sono fiducioso di riuscirci.

Incontrerai Dustin Brown al prossimo turno. Ha dichiarato di aver giocato il match della sua vita l’anno scorso. Cosa ti aspetti da lui? Cosa significa incontrare un avversario del genere, uno specialista su erba?
È difficile pensare a come possa andare la partita. Con lui può succedere tutto. Mi ha sconfitto l’anno scorso ad Halle, ma qui è diverso, sia la superficie che il resto. Sarà un match pericoloso e lui è un tennista duro da affrontare. Oggi ha vinto contro un tennista bravo quanto lui. Probabilmente scenderà in campo con molta fiducia. Cercherò di essere pronto.

Com’è l’erba quest’anno? Fa molto più caldo. Senti che c’è una differenza rispetto all’anno scorso?
No. Ma qui è sempre così quando fa caldo, il campo è sempre un po’ più secco. È più facile muoversi e rende anche il campo meno pericoloso perché si scivola di meno. Per evitare infortuni è meglio giocare in queste condizioni, rispetto a quando è nuvoloso e c’è più umidità. Di solito l’erba è più scivolosa di oggi, quindi sono contento.

Quest’anno hai cambiato outfit poche volte e hai giocato molto. Cosa fai con i vecchi completi quando passi ad altro?
Beh, di solito ne conservo uno o due per ricordo. Forse non crederai al fatto che ne ho pochissimi. Ho fatto molti regali, lì do in beneficenza, a diverse fondazioni e molte persone me li chiedono. Quando torno a casa, ho richieste di questo tipo ogni settimana. Ne regalo molti.

Dopo la delusione del Roland Garros, hai risposto bene vincendo a Stoccarda. Ti ha sorpreso il modo in cui hai giocato? Adesso senti di giocare bene? Te lo aspettavi?
Credo di aver giocato bene al Roland Garros, ho solo incontrato un avversario migliore di me, che quel giorno ha giocato meglio. Ho lavorato duramente in questi primi sei mesi di stagione per cercare di essere migliore rispetto ai primi tre mesi. E non giocavo affatto bene. Ho lavorato molto per questo. Nei quarti del Roland Garros, contro Novak, credo di aver giocato bene la prima ora e mezza, poi verso la fine del match ho giocato male. Ma ero lì cercando di giocare al meglio. Ho fatto un buon torneo a Montecarlo e Madrid, un pessimo torneo a Barcellona. A Roma ho perso un match che avrei dovuto vincere. Ho fatto bene a Stoccarda e al Queen’s ho perso una partita che avrei potuto vincere. Fa parte di questo momento che sto attraversando. Ma non ho nulla da dire sulla sconfitta al Queen’s. Come ho detto prima, gli ultimi due mesi sono stati più regolari, sono stato più solito e costante. Nei primi tre mesi e mezzo della stagione ho giocato male. Ho perso partite che solitamente avrei vinto.

Come ti senti ad essere testa di serie n. 10 a Wimbledon? Avrai delle partite dure nei primi turni. Oggi hai incontrato un top50. Ti fa sembrare il torneo più complicato?
Sono n.10 perché merito di essere n. 10. È quello che succede nel ranking. Quando sei infortunato e stai fuori 6 mesi e poi torni, essere al n.10 non è poi un risultato così brutto. Per me essere n.10 va bene considerato i 6 mesi in cui sono stato fuori e gli altri sei in cui ho giocato davvero male. Sono dove merito di essere e lavorerò duramente per risalire in classifica.

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ATP

ATP Pechino, Daniil Medvedev suona la carica: “Obiettivo finale contro Alcaraz. Ma sarà molto dura arrivarci”

Il russo ha parlato anche delle condizioni dei campi: ” Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace”

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Daniil Medvedev - ATP Madrid 2023 (foto: twitter @MutuaMadridOpen)

Archiviata l’amara finale dello US Open per Daniil Medvedev è il momento di voltare pagina. Il russo ha parlato alla viglia dell’ATP 500 di Pechino, un torneo, tabellone alla mano, composto da nomi altisonanti. Durante il Media Day Daniil ha affrontato diversi argomenti spaziando dal suo rapporto con la Cina fino ad una possibile finale contro Alcaraz.

IL RAPPORTO CON LA CINA

Sono arrivato due giorni fa, finora va tutto bene. Adoro tornare in Cina, quindi non c’è molto altro da aggiungere, non vedo l’ora che inizi il torneo. È la mia prima volta a Pechino, per ora mi piace, a parte questo microfono (ride)”. Il russo ha espresso anche il desiderio di visitare i grandi monumenti della capitale, nonostante il poco tempo a disposizione. “Mi sto davvero godendo il tempo trascorso qui, anche se, come al solito durante un torneo, non c’è mai molto tempo per visitare la città. Mi piacerebbe andare sulla Grande Muraglia se avessi tempo. Il fatto è che meglio gioco, meno tempo ho, quindi spero di non avere quel tempo. Se non gioco bene, almeno posso visitare Pechino”.

 

IL FINALE DI STAGIONE

A volte la fine della stagione può essere complicata – una volta finiti i quattro Slam – quindi bisogna trovare un’altra motivazione. Allo stesso tempo, qui siamo tutti competitivi, quindi per me la motivazione è sempre quella di provare a vincere. È la mia prima volta a Pechino, la squadra è fortissima, quindi se vinci è fantastico. Sarà un bellissimo ricordo, una sferzata di fiducia. Ci sono ancora alcuni grandi tornei davanti a me, quindi se riuscirò ad alzare il mio livello in questo finale di stagione, sarà tutto di guadagnato per l’anno prossimo. La motivazione – sostiene Medvedev – è provare a fare tutto questo, continuare a dimostrare a te stesso che puoi vincere questi grandi tornei, grandi titoli, contro grandi avversari“.

IN FINALE CONTRO ALCARAZ?

Il russo dimostra fiducia in sè stesso quando gli viene posta la domanda su una possibile finale contro Alcaraz. “Penso che se dovessimo affrontarci questa settimana, saremmo entrambi felici, dato che saremmo entrambi in finale. È un buon obiettivo e cercherò di realizzarlo. Allo stesso tempo, come ho detto, ci sono tanti grandi giocatori. Medvedev riflette anche sulla difficoltà del tabellone: “E’ molto dura, è come se fosse il sorteggio di un Masters 1000 o di uno Slam. In un certo senso è ancora più dura di uno Slam, dove non ci sono primi turni così complicati. Sarà molto interessante, penso che sia molto raro vedere un ATP 500 così forte, sarà interessante vedere chi giocherà meglio. Penso che vedremo risultati diversi tra le teste di serie, molte di loro possono perdere al primo turno, qui non sono partite facili”.

LE CONDIZIONI DI GIOCO E LA CULTURA CINESE

I campi sembrano molto buoni – sostiene il n.2 del seeding – mi sono allenato ieri e anche oggi. Sembrano a posto, sono sicuro che ci sarà molta gente durante le partite, ho sentito solo cose positive. Essendo la mia prima volta devo sperimentare di tutto, a livello ATP ho giocato solo a Shanghai e mi è piaciuto molto, penso che sarà lo stesso anche qui. Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace. L’unica cosa è l’uscita delle palle, che diventano grossissime questo per il gomito non va bene. 

Infine c’è tempo anche per una riflessione sulla cultura cinese: “Nel complesso, è una cultura molto diversa da quella russa, ma penso che possiamo trovare alcune somiglianze con l’Occidente, motivo per cui mi sento sempre il benvenuto qui. Appena arrivo noto l’energia di questo grande Paese, mi sento a casa, per questo amo ritornare. Non mi dà fastidio venire qui perché è la fine della stagione, anzi, mi piace giocare ed essere qui, la gente lo sente”.

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ATP

Sinner su Alcaraz: “Per ora non si può parlare di rivalità tra noi, lui ha vinto molto di più”

“Quest’anno ho giocato di meno rispetto al 2022 perchè devo preparare il mio corpo per i tornei più importanti”

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Jannik Sinner - US Open 2023 (foto Twitter @usopen)

Jannik Sinner giocherà per la prima volta l’ATP 500 di Pechino. Lo attende un tabellone molto complicato, con un possibile quarto di finale con Holger Rune, ed una possibile semifinale con Carlos Alcaraz. Ha parlato in conferenza stampa pre-torneo della sua condizione fisica e della rivalità con il campione di Wimbledon Carlos Alcaraz.

Sinner: “Sono molto felice di essere qui, la mia prima volta qui in Cina. Quando sono arrivato stavo un po’ male, ma oggi mi sento molto meglio. Spero di poter essere al 100% per la mia partita del primo turno. È qualcosa di nuovo per me giocare qui e poi a Shanghai.”

D: Giocherai il doppio con Alex De Minaur, le motivazioni di questa scelta?

 

Sinner: “È un giocatore di doppio migliore di me. Sono molto felice di giocare con lui. Non abbiamo ancora vinto una partita, quindi speriamo di farcela qui. Ci divertiamo molto a giocare insieme e possiamo giocare molto bene insieme. Sento che ci capiamo molto bene dentro il campo, e fuori dal campo parliamo di altre cose. È abbastanza rilassante giocarci e forse è anche questo il motivo principale per cui ci gioco.”

D: È presente anche Alcaraz nel tabellone di questo torneo, parlami della vostra rivalità.

Sinner: “È difficile parlare di questa rivalità in questo momento perché ha vinto molte cose in questo momento. Penso che in questo momento sia ancora un giocatore migliore di me e lo ha dimostrato. È già stato numero uno al mondo un paio di volte, e penso che al momento la rivalità più grande sia tra lui e Novak. Ma d’altra parte, ogni volta che giochiamo è davvero una bella partita. Penso che entrambi mostriamo il meglio di noi stessi. In questo momento sono molto concentrato su me stesso perché devo migliorare anche fisicamente dato che sento di avere molto potenziale a livello fisico. Questo è anche il motivo per cui quest’anno ho giocato molti meno tornei rispetto all’anno scorso, perché devo preparare il mio corpo per vincere i tornei più importanti. Sarà una domanda a cui verrà data risposta in futuro. Sarei felice di essere il rivale di Carlos. Sento di avere il potenziale per farlo. Ma vedremo in futuro.”

D: Cosa ne pensi del tabellone di questo torneo? Sono presenti molti giocatori importanti.

Sinner: “Mi sento molto felice di essere qui per la prima volta. Mi sono sempre chiesto come fosse la situazione in Cina e ora posso finalmente sperimentarla. La cultura è diversa, mi piacciono molto le persone, sono davvero rispettose e cercano sempre di aiutare. Spero di poter mostrare anche un buon tennis, perché questo è il motivo per cui sono qui, e spero di poter vincere quante più partite possibile. In questo momento sono molto rilassato. Il livello è molto alto, ci sono tanti ottimi giocatori qui.”

Renato Nunziante

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Flash

ATP Pechino, Alcaraz: “Voglio chiudere l’anno al numero uno”

Lo spagnolo per la prima volta giocherà nella capitale cinese: “Sono carico, l’obiettivo è chiudere al meglio la stagione”

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Carlos Alcaraz Us Open official site
Carlos Alcaraz Us Open official site

L’ultima volta che si era disputato l’ATP500 di Pechino Carlos Alcaraz aveva sedici anni, era da poco entrato nei top500 del ranking mondiale e aveva appena perso al primo turno del challenger di Firenze contro Stefano Napolitano.

Nel giro di quattro anni lo spagnolo è diventato una vera e propria star del tennis mondiale, dodici tornei vinti a livello ATP, di cui due titoli slam e quattro1000 e già trentasei settimane da numero 1 del ranking.

Al momento è sceso in classifica al numero due, ma poco importa, è indubbiamente insieme a Novak Djokovic l’attore protagonista del tennis e, reduce dalla delusione di New Yor atterra per la prima volta in Cina con l’obiettivo di prendere la rincorsa verso un finale di stagione elettrizzante, che per la prima volta (infortuni permettendo, vedi 2022) lo vedrà in campo nelle ATP Finals.

 

“Sono davvero carico, non vedo l’ora di scendere in campo per la prima volta nel China Open, mi piace il campo, il Centrale è infatti meraviglioso e la gente mi sta letteralmente ricoprendo di affetto, mi aspettano perfino fuori dall’ingresso dell’albergo ogni volta che rientro” ha dichiarato lo spagnolo in conferenza stampa dopo il suo primo allenamento in terra cinese.

In palio la prima posizione nel ranking mondiale, con Alcaraz che da qui a fine stagione difende poco o nulla (semifinale a Basilea, quarti a Bercy, un infortunio poi lo costrinse a saltare le ATP Finals di Torino) e che quindi punta al sorpasso nei confronti di Novak Djokovic, che invece nel finale del 2022 infilò uno dei suoi classici filotti: vittorie a Tel Aviv e ad Astana, finale a Bercy e vittoria alle Finals di Torino.

Quasi tremila punti da difendere per il serbo, contro i nemmeno quattrocento di Alcaraz: al momento Nole ha un ampio vantaggio nella classifica basata sulle ultime 52 settimane (circa 3mila punti) mentre più esiguo è quello nella race (circa 800).

Ma Alcaraz ha potenzialmente un grande margine di miglioramento, considerando i suoi (non) risultati nel 2022: “Sicuramente tornare al primo posto del ranking è uno degli obiettivi principali del mio finale di stagione, la sfida con Djokovic è bellissima e fonte di grande motivazione. Lavoro tutti i giorni per cercare di tornare numero uno”.

La stagione non è ancora finita ma per Alcaraz è già tempo di primi bilanci per quanto riguarda il 2023: “Sono molto soddisfatto, sia per i risultati che per il livello di tennis che ho espresso durante tutta la stagione, il prossimo anno spero di riuscire a giocare tutti gli slam (nel 2023 Carlos ha saltato l’Australian Open per infortunio, ndr)”.

Jacopo Gadarco

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