Wimbledon interviste, Ivanovic: “Ora ho solo bisogno di riposare e di staccare per un po’”

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Wimbledon interviste, Ivanovic: “Ora ho solo bisogno di riposare e di staccare per un po’”

Wimbledon, secondo turno, B. Mattek-Sands b. A. Ivanovic 6-3, 6-4. L’intervista del dopo partita ad Ana Ivanovic

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Era una partita che pensavi di vincere?
Ogni volta che scendi in campo cerchi di fare le cose giuste e ovviamente speri di vincere, ma non si sa mai con certezza. Ogni volta si vedono molte sconfitte inaspettate. Sapevo che sarebbe stata una partita difficile perché i nostri precedenti incontri erano terminati sul filo di lana e sapevo anche che l’erba è la sua superficie preferita. Oggi ha giocato molto bene; nei momenti importanti – come quando ho avuto la possibilità di farle il break o quando ero avanti sul mio servizio – ha giocato dei colpi incredibili.

Prima del torneo hai detto che l’erba è una di quelle superfici in cui tutto accade molto velocemente e le cose rischiano di sfuggire di mano. Nella partita di oggi, puoi descriverci com’è andata?
E’ stata molto aggressiva, veniva avanti molto spesso. Sapevo che avrebbe fatto molti vincenti, soprattutto con il diritto. Ha fatto anche diversi errori e questo non ha dato ritmo alla partita, come invece era successo nel turno precedente, ma in un certo senso me lo aspettavo. In ogni caso lei oggi ha servito molto bene e nel complesso ha giocato un’ottima partita.

Hai iniziato la stagione con qualche infortunio. Ora sei fisicamente al 100% o hai ancora qualche problema?
Ho parlato di questo prima di Parigi. Ho cambiato il mio team e anche fisicamente non ero al mio livello ideale. Al Roland Garros ho lavorato molto per alzare il mio livello e sono riuscita a giocare veramente bene. Da quel momento ho lavorato duramente e sento di essere migliorata; anche tra un torneo e l’altro mi sono allenata tanto. In questo momento non vedo l’ora di riposare un po’ e di ricominciare a fare una preparazione adeguata, perché al momento è ciò che mi manca. Sono cambiate diverse cose all’interno del mio team ma credo di partire da una buona base adesso. Per ora, però, ho solo bisogno di fare un break, di riprendermi e di ricominciare a lavorare duramente.

 

Puoi parlarci di quanto è difficile per una giocatrice riuscire a ricostituire un buon livello fisico durante la stagione, cioè quando si gioca costantemente?
Questa è la parte più difficile, perché per fare questo avresti bisogno di alcune settimane di pausa. Addirittura durante la stagione su terra battuta avevo anche pensato di saltare alcuni tornei, ma è stato difficile perché c’erano alcuni grandi tornei a cui volevo partecipare; avevo anche molti punti da difendere e quindi non volevo perderli. Ho fatto un ottimo lavoro ai French Open e ora devo solo continuare così. Come hai detto, durante la stagione è molto, molto difficile; ci sono solo alcuni brevi periodi durante l’anno in cui si può lavorare, ad esempio dopo Wimbledon oppure dopo Miami, ma solo se non si gioca la Fed Cup o altri tornei.

Oggi la tua avversaria è stata impressionante a rete. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che lei gioca regolarmente il doppio. Pensi che questo potrebbe migliorare il tuo gioco?
Sicuramente giocare i doppi potrebbe aiutarmi a migliorare il gioco a rete. D’altro canto, quando giochi in singolare, hai una diversa visione del campo, e questo è ciò che preferisco. Sapevo che lei sarebbe venuta avanti spesso. Questo è ciò che intendevo quando dicevo che l’erba è la sua superficie preferita, perché ovviamente la palla schizza di più e quando si viene avanti è più pesante.

La partita è appena finita. Hai un’idea di quanto tempo avrai bisogno e di cosa farai per ricominciare la preparazione?
No. Ovviamente devo parlarne con il mio allenatore. Sicuramente ho bisogno di questo periodo sia per riposarmi, sia per fare un richiamo di preparazione, ed è per questo che non parteciperò ad alcun torneo prima di Toronto. Sento proprio di aver bisogno di staccare per un po’.

Quando un’avversaria fa molti vincenti come oggi la Mattek, c’è una parte di te che spera che a un certo punto questa tendenza si possa invertire? Hai pensato che, se avessi tenuto duro, saresti riuscita a rientrare in partita?
A volte la speranza è quella: Oggi sentivo di dover provare a colpire di più la palla, ma poi lei faceva molti vincenti. Ho provato ad essere più aggressiva, cercando di non farla avanzare e di forzarla a commettere errori, ma era un gioco molto rischioso per me. Alla fine era un circolo vizioso. Oggi credo di aver iniziato la partita un po’ troppo passiva; questo le ha dato fiducia e alla fine ha fatto la differenza.
Traduzione di Alessia Gentile

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ATP

ATP Pechino, Daniil Medvedev suona la carica: “Obiettivo finale contro Alcaraz. Ma sarà molto dura arrivarci”

Il russo ha parlato anche delle condizioni dei campi: ” Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace”

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Daniil Medvedev - ATP Madrid 2023 (foto: twitter @MutuaMadridOpen)

Archiviata l’amara finale dello US Open per Daniil Medvedev è il momento di voltare pagina. Il russo ha parlato alla viglia dell’ATP 500 di Pechino, un torneo, tabellone alla mano, composto da nomi altisonanti. Durante il Media Day Daniil ha affrontato diversi argomenti spaziando dal suo rapporto con la Cina fino ad una possibile finale contro Alcaraz.

IL RAPPORTO CON LA CINA

Sono arrivato due giorni fa, finora va tutto bene. Adoro tornare in Cina, quindi non c’è molto altro da aggiungere, non vedo l’ora che inizi il torneo. È la mia prima volta a Pechino, per ora mi piace, a parte questo microfono (ride)”. Il russo ha espresso anche il desiderio di visitare i grandi monumenti della capitale, nonostante il poco tempo a disposizione. “Mi sto davvero godendo il tempo trascorso qui, anche se, come al solito durante un torneo, non c’è mai molto tempo per visitare la città. Mi piacerebbe andare sulla Grande Muraglia se avessi tempo. Il fatto è che meglio gioco, meno tempo ho, quindi spero di non avere quel tempo. Se non gioco bene, almeno posso visitare Pechino”.

 

IL FINALE DI STAGIONE

A volte la fine della stagione può essere complicata – una volta finiti i quattro Slam – quindi bisogna trovare un’altra motivazione. Allo stesso tempo, qui siamo tutti competitivi, quindi per me la motivazione è sempre quella di provare a vincere. È la mia prima volta a Pechino, la squadra è fortissima, quindi se vinci è fantastico. Sarà un bellissimo ricordo, una sferzata di fiducia. Ci sono ancora alcuni grandi tornei davanti a me, quindi se riuscirò ad alzare il mio livello in questo finale di stagione, sarà tutto di guadagnato per l’anno prossimo. La motivazione – sostiene Medvedev – è provare a fare tutto questo, continuare a dimostrare a te stesso che puoi vincere questi grandi tornei, grandi titoli, contro grandi avversari“.

IN FINALE CONTRO ALCARAZ?

Il russo dimostra fiducia in sè stesso quando gli viene posta la domanda su una possibile finale contro Alcaraz. “Penso che se dovessimo affrontarci questa settimana, saremmo entrambi felici, dato che saremmo entrambi in finale. È un buon obiettivo e cercherò di realizzarlo. Allo stesso tempo, come ho detto, ci sono tanti grandi giocatori. Medvedev riflette anche sulla difficoltà del tabellone: “E’ molto dura, è come se fosse il sorteggio di un Masters 1000 o di uno Slam. In un certo senso è ancora più dura di uno Slam, dove non ci sono primi turni così complicati. Sarà molto interessante, penso che sia molto raro vedere un ATP 500 così forte, sarà interessante vedere chi giocherà meglio. Penso che vedremo risultati diversi tra le teste di serie, molte di loro possono perdere al primo turno, qui non sono partite facili”.

LE CONDIZIONI DI GIOCO E LA CULTURA CINESE

I campi sembrano molto buoni – sostiene il n.2 del seeding – mi sono allenato ieri e anche oggi. Sembrano a posto, sono sicuro che ci sarà molta gente durante le partite, ho sentito solo cose positive. Essendo la mia prima volta devo sperimentare di tutto, a livello ATP ho giocato solo a Shanghai e mi è piaciuto molto, penso che sarà lo stesso anche qui. Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace. L’unica cosa è l’uscita delle palle, che diventano grossissime questo per il gomito non va bene. 

Infine c’è tempo anche per una riflessione sulla cultura cinese: “Nel complesso, è una cultura molto diversa da quella russa, ma penso che possiamo trovare alcune somiglianze con l’Occidente, motivo per cui mi sento sempre il benvenuto qui. Appena arrivo noto l’energia di questo grande Paese, mi sento a casa, per questo amo ritornare. Non mi dà fastidio venire qui perché è la fine della stagione, anzi, mi piace giocare ed essere qui, la gente lo sente”.

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ATP

Sinner su Alcaraz: “Per ora non si può parlare di rivalità tra noi, lui ha vinto molto di più”

“Quest’anno ho giocato di meno rispetto al 2022 perchè devo preparare il mio corpo per i tornei più importanti”

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Jannik Sinner - US Open 2023 (foto Twitter @usopen)

Jannik Sinner giocherà per la prima volta l’ATP 500 di Pechino. Lo attende un tabellone molto complicato, con un possibile quarto di finale con Holger Rune, ed una possibile semifinale con Carlos Alcaraz. Ha parlato in conferenza stampa pre-torneo della sua condizione fisica e della rivalità con il campione di Wimbledon Carlos Alcaraz.

Sinner: “Sono molto felice di essere qui, la mia prima volta qui in Cina. Quando sono arrivato stavo un po’ male, ma oggi mi sento molto meglio. Spero di poter essere al 100% per la mia partita del primo turno. È qualcosa di nuovo per me giocare qui e poi a Shanghai.”

D: Giocherai il doppio con Alex De Minaur, le motivazioni di questa scelta?

 

Sinner: “È un giocatore di doppio migliore di me. Sono molto felice di giocare con lui. Non abbiamo ancora vinto una partita, quindi speriamo di farcela qui. Ci divertiamo molto a giocare insieme e possiamo giocare molto bene insieme. Sento che ci capiamo molto bene dentro il campo, e fuori dal campo parliamo di altre cose. È abbastanza rilassante giocarci e forse è anche questo il motivo principale per cui ci gioco.”

D: È presente anche Alcaraz nel tabellone di questo torneo, parlami della vostra rivalità.

Sinner: “È difficile parlare di questa rivalità in questo momento perché ha vinto molte cose in questo momento. Penso che in questo momento sia ancora un giocatore migliore di me e lo ha dimostrato. È già stato numero uno al mondo un paio di volte, e penso che al momento la rivalità più grande sia tra lui e Novak. Ma d’altra parte, ogni volta che giochiamo è davvero una bella partita. Penso che entrambi mostriamo il meglio di noi stessi. In questo momento sono molto concentrato su me stesso perché devo migliorare anche fisicamente dato che sento di avere molto potenziale a livello fisico. Questo è anche il motivo per cui quest’anno ho giocato molti meno tornei rispetto all’anno scorso, perché devo preparare il mio corpo per vincere i tornei più importanti. Sarà una domanda a cui verrà data risposta in futuro. Sarei felice di essere il rivale di Carlos. Sento di avere il potenziale per farlo. Ma vedremo in futuro.”

D: Cosa ne pensi del tabellone di questo torneo? Sono presenti molti giocatori importanti.

Sinner: “Mi sento molto felice di essere qui per la prima volta. Mi sono sempre chiesto come fosse la situazione in Cina e ora posso finalmente sperimentarla. La cultura è diversa, mi piacciono molto le persone, sono davvero rispettose e cercano sempre di aiutare. Spero di poter mostrare anche un buon tennis, perché questo è il motivo per cui sono qui, e spero di poter vincere quante più partite possibile. In questo momento sono molto rilassato. Il livello è molto alto, ci sono tanti ottimi giocatori qui.”

Renato Nunziante

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Flash

ATP Pechino, Alcaraz: “Voglio chiudere l’anno al numero uno”

Lo spagnolo per la prima volta giocherà nella capitale cinese: “Sono carico, l’obiettivo è chiudere al meglio la stagione”

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Carlos Alcaraz Us Open official site
Carlos Alcaraz Us Open official site

L’ultima volta che si era disputato l’ATP500 di Pechino Carlos Alcaraz aveva sedici anni, era da poco entrato nei top500 del ranking mondiale e aveva appena perso al primo turno del challenger di Firenze contro Stefano Napolitano.

Nel giro di quattro anni lo spagnolo è diventato una vera e propria star del tennis mondiale, dodici tornei vinti a livello ATP, di cui due titoli slam e quattro1000 e già trentasei settimane da numero 1 del ranking.

Al momento è sceso in classifica al numero due, ma poco importa, è indubbiamente insieme a Novak Djokovic l’attore protagonista del tennis e, reduce dalla delusione di New Yor atterra per la prima volta in Cina con l’obiettivo di prendere la rincorsa verso un finale di stagione elettrizzante, che per la prima volta (infortuni permettendo, vedi 2022) lo vedrà in campo nelle ATP Finals.

 

“Sono davvero carico, non vedo l’ora di scendere in campo per la prima volta nel China Open, mi piace il campo, il Centrale è infatti meraviglioso e la gente mi sta letteralmente ricoprendo di affetto, mi aspettano perfino fuori dall’ingresso dell’albergo ogni volta che rientro” ha dichiarato lo spagnolo in conferenza stampa dopo il suo primo allenamento in terra cinese.

In palio la prima posizione nel ranking mondiale, con Alcaraz che da qui a fine stagione difende poco o nulla (semifinale a Basilea, quarti a Bercy, un infortunio poi lo costrinse a saltare le ATP Finals di Torino) e che quindi punta al sorpasso nei confronti di Novak Djokovic, che invece nel finale del 2022 infilò uno dei suoi classici filotti: vittorie a Tel Aviv e ad Astana, finale a Bercy e vittoria alle Finals di Torino.

Quasi tremila punti da difendere per il serbo, contro i nemmeno quattrocento di Alcaraz: al momento Nole ha un ampio vantaggio nella classifica basata sulle ultime 52 settimane (circa 3mila punti) mentre più esiguo è quello nella race (circa 800).

Ma Alcaraz ha potenzialmente un grande margine di miglioramento, considerando i suoi (non) risultati nel 2022: “Sicuramente tornare al primo posto del ranking è uno degli obiettivi principali del mio finale di stagione, la sfida con Djokovic è bellissima e fonte di grande motivazione. Lavoro tutti i giorni per cercare di tornare numero uno”.

La stagione non è ancora finita ma per Alcaraz è già tempo di primi bilanci per quanto riguarda il 2023: “Sono molto soddisfatto, sia per i risultati che per il livello di tennis che ho espresso durante tutta la stagione, il prossimo anno spero di riuscire a giocare tutti gli slam (nel 2023 Carlos ha saltato l’Australian Open per infortunio, ndr)”.

Jacopo Gadarco

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