La solita coppia c'è Federer tra Nole e la storia (Crivelli)

Rassegna stampa

La solita coppia c’è Federer tra Nole e la storia (Crivelli)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

La solita coppia c’è Federer tra Nole e la storia

 

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 23.08.2015

 

Ne resta solo una. E poi Novak Djokovic potrà godere di un record tutto suo e a suo modo scrivere una storia esclusiva. Gli manca una partita, la finale di oggi, per conquistare Cincinnati per la prima volta e diventare l’unico giocatore ad aver messo in bacheca tutti e nove i Masters 1000 del calendario. BRIVIDI In Ohio ha già perso quattro volte all’epilogo e per avvicinarsi a sfatare la maledizione deve passare di nuovo attraverso una vittoria da brividi come era già accaduto contro Goffin il numero uno del mondo finisce alle corde per più di un’ora (e chiede l’intervento medico per mal di stomaco a metà del secondo set) contro quel folle geniaccio di Dolgopolov, talento da top ten disperso tra i rivoli di una concentrazione a dir poco altalenante e oggi 66 del ranking. L’ucraino, con i suoi tagli, gli attacchi controtempo gli angoli micidiali arriva a due punti dal match sul 5-4 (e due servizi) del tie-break del secondo set e può trasformarsi nel primo qualificato capace di raggiungere la finale a Cincy. Lì, però, torna a prevalere la forza della mente e dunque la legge di Nole: « I lo vinto solo di testa, perché per come ha giocato Alexandr meritava più di me il successo. Tutto quello che ho fatto è stato di ripetermi che potevo uscire da quella palude e credere nelle mie possibilità». CIE STAGIONE Il terzo set è quasi senza storia e così Djokovic può festeggiare la sesta finale (su sei) nei Masters 1000 del 2015, di cui quattro vinte: Indian Wells, Miami, Montecarlo e Roma, con la sola sconfitta a Montreal contro Murray la settimana scorsa. Una stagione che per risultati e continuità appaia, se non addirittura supera, il favoloso 2011 della prima consacrazione del Djoker. Tra l’altro, era dal 2006 con Roger Federer che un giocatore a questo punto della stagione non disputava già la decima finale dell’anno, a segnalare il passo da dominatore che Novak sta tenendo. FEBBRE A 41 E sarà proprio lo svizzero l’avversario nell’ultimo atto. Il Divino, come già a Wimbledon, dispone di Murray con un break chirurgico nel primo set e poi con due punti favolosi sul 6 pari del tiebreak del secondo set. E’ la quinta vittoria consecutiva di Roger contro lo scozzese e il viatico verso la riconquista del secondo posto in classifica, non banale a questo punto della stagione perché garantisce la corrispondente testa di serie agli us Open e dunque permette di evitare Djokovic appunto fino alla finale. Quello di stasera sarà il 41 scontro diretto tra il serbo e Federer, con il bilancio in parità: 20-20. A parte qualche sprazzo di Muzza e l’exploit parigino di Wawrinka, si affrontano i due giocatori più costanti e più solidi della stagione, che si ritrovano di fronte per la quinta volta in finale nel 2015, con successo di Federer a Dubai e vittoria di Nole a Indian Wells, Roma e Wimbledon. Per la 46^ volta negli ultimi 50 Masters 1000, la corona finirà sul capo di uno dei Fab Four: solamente Soderling (Bercy 2010), Ferrer (Bercy 2011), Wawrinka (Montecarlo 2014) e Tsonga (Toronto 2014) hanno interrotto la serie. A proposito di dinastie.

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