ATP Finals interviste, S. Wawrinka: "Lo scorso anno non colsi l'opportunità contro Federer, ci proverò domani"

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ATP Finals interviste, S. Wawrinka: “Lo scorso anno non colsi l’opportunità contro Federer, ci proverò domani”

ATP World Tour Finals, S. Wawrinka b. A. Murray 7-6(4) 6-4. L’intervista del dopo partita e l’audio di Stan Wawrinka in originale

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Il tuo servizio è molto buono, è perfetto. La percentuale alcune volte è bassa. Secondo te i nervi possono influenzare il timing e il ritmo del tiro?
Sì, certo. Quando sei nervoso inizi a muoverti un po’ di meno e non ci metti abbastanza gambe, ma non solo al servizio, anche da fondo. Credo che la cosa buona del mio servizio è che ho una buona seconda, non molti giocatori possono attaccarla e questa cosa, alcune volte, mi fa pensare che anche se non metto molte prime posso comunque essere rilassato e stare bene con la mia seconda. Sicuramente sto cercando di aumentare la percentuale della mia prima.

Andy si trova nella tua stessa situazione di un anno fa. Quando tu eri qui a giocare lo scorso anno, c’era la finale di Davis nella tua mente? Pensavi alla Coppa Davis quando eri ancora in questo torneo?
Per me niente affatto. Io cercavo di concentrarmi sul mio gioco e ritrovare fiducia, per me era importante concentrarmi giorno per giorno. Dopo aver giocato il torneo qui non pensavo proprio alla Davis perché dopo una sconfitta da Federer avendo avuto un match point, non era affatto facile. Ma poi quando arrivai a Lille per me era importante essere pronto. Sapevamo che Roger stava faticando e non sarebbe stato pronto per venerdì e tutta la pressione era su di me.

Domani l’incontro con Roger, vi conoscete molto bene. Come lo affronterai?
Lui sta giocando molto bene. È difficile giocare indoor, soprattutto nelle Finals, lui è sempre allenato e pronto. L’anno scorso era una opportunità per batterlo ma non la colsi. Vedremo, ho avuto un match duro ora, due ore con molta pressione, mi sento anche piuttosto stanco. Mi concentrerò su questo, cercherò di riposarmi e recuperare per domani.

Sei stato qui tre volte e sei andato in semifinale tutte e tre le occasioni. Si tratta del campo o è il torneo che ti si addice così bene?
Un po’ di tutto. Per prima cosa è un torneo fantastico da giocare, è una grande chance essere tra i migliori otto a fine anno, io cerco sempre di godermelo al massimo. Poi le condizioni sono buone per me. Se guardi gli ultimi due, due anni e mezzo, io ho iniziato a battere i top player e ho iniziato ad avere più fiducia contro di loro. Questo è quello che è successo qui negli ultimi tre anni.

Siamo quasi a fine stagione e io vorrei riproporre uno degli highlights del 2015: i tuoi pantaloncini al Roland Garros. Hai pianificato qualcosa di nuovo per il 2016?
Non dovrebbe essere così pazzo (sorride). Sarà più pacato, un colore più normale, diciamo non cinque o sette colori sullo stesso pantaloncino. Dovrebbe andar bene per voi, ragazzi.

Hai giocato con Andy qui in Inghilterra ma hai ricevuto molto supporto. Cosa pensi del pubblico inglese paragonato a quello spagnolo o italiano?
Oggi direi che è stata una delle atmosfere più belle qui negli ultimi tre anni. C’è stato molto sostegno e credo anche che qui ci sia un pubblico misto. Persone da tutto il modo comprano il biglietto un anno in anticipo per venire qui. Nonostante lui avesse molto sostegno, sentivo di avere il pubblico anche dietro di me, mi sono divertito.

Da quando sei diventato un vincitore Slam e uno dei top player, il tuo rapporto con Roger è cambiato?
Beh, sì è cambiato, ma come con tutti i giocatori. Cambia perché si inizia a parlare di cose diverse e ci si conosce meglio. Lo scorso anno in Davis abbiamo condiviso molti bellissimi ricordi e qui ci alleniamo molte volte insieme. Lui è straordinario per questo gioco, lui è sempre stato molto buono con me. Mi diverte sempre condividere il campo con lui.

Traduzione di Paolo Di Lorito

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