Ubi Oscar: ecco i tornei più deludenti della stagione

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Ubi Oscar: ecco i tornei più deludenti della stagione

“And the Oscar goes to…” scopri con la redazione di Ubitennis quali sono stati i tornei più deludenti della stagione. Ma noi in realtà non ne capiamo niente di tennis, e lo sappiamo, per questo sarai tu a decidere a chi assegnare il premio votando il nostro sondaggio!

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Che bello il tennis, che belli i tornei di tennis. Wimbledon, Roma, il fascino del Down Under… ahhhh (continuate pure a sospirare e mettere “h”). Bello fare gli spettatori eh? Il problema arriva quando le partite dovete cominciare a raccontarle e allora sì che tutto vi apparirà nella sua vera luce. Persino il quarto di finale del centre court di Wimbledon vi sembrerà quello che a Fantozzi sembra la corazzata Kotiomkin, soprattutto se ci sono Murray e Pospisil (chi?) a giocarlo. Ecco allora i veri strazi del trio sbarazzino di Ubitennis, quello che farebbe sembrare lenti persino Baiano, Rambaudi e Signori.

Marco Lauria: Tra i grandi interrogativi dell’uomo: chi siamo? Da dove veniamo? Cosa fa Federica Pellegrini quando non nuota? Se ne aggiunge un altro: perché organizzare un torneo, nondimeno milionario, a cui hanno accesso le tenniste dalla nona posizione del ranking in giù? Il Master B (o Masterino che dir si voglia) si colloca esattamente a metà strada tra il grande evento e la fantozziana corazzata Kotiomkin. Snobbato anche dagli hipster d’accatto, ha inaugurato quest’anno un ciclo che dovrebbe sollevare le sorti di una competizione motivata essenzialmente dalla necessità di far cassa. L’Élite (…élite?) Trophy di Zhuhai ha riscosso un successo pari alla sua credibilità, con una formula decisamente scoraggiante ed una serie di forfait (Ivanovic, Makarova, Azarenka) che non fanno onore ad una competizione che per montepremi e collocazione nel calendario dovrebbe garantire uno spettacolo di ben altro livello. Poco fortunata la prima edizione cinese, con il ritiro della Wozniacki, quello mancato di Andrea Petkovic e con prestazioni non esattamente indimenticabili come quella offerta da Roberta Vinci, già certa della semifinale, con la riserva Schmiedlova. Ora che la Allaster ha rassegnato le dimissioni da CEO della WTA sarebbe forse il caso di rivedere qualche accordo o quantomeno ripensare la struttura di un torneo destinato altrimenti all’oblio.
Dispiace insistere sull’inadeguatezza mostrata dai vertici della WTA nel finale di stagione, ma è inevitabile inserire all’interno della classifica dei peggiori tornei dell’anno il WTA International del Lussemburgo, non fosse altro che per la totale confusione che ha generato l’arbitraria decisione di negare alla malcapitata Timea Bacsinszky la possibilità di giocare il Masters non ammettendo che i punti conquistati nel Principato contassero al fine della qualificazione alle WTA Finals di Singapore. Per quanto riguarda il campo, chi ha seguito il torneo del Lussemburgo scagli la prima pietra.
Transitando sull’altro versante, quello maschile, ho scelto di dar seguito alla crociata contro il lontano oriente (si scherza eh) e optare per l’ATP di Shanghai, che nel trafiletto degli oscar delle migliori partite dell’anno avevo definito “candidamente insignificante”. Ovviamente un giudizio di merito sulla qualità di un torneo che arriva in una fase di stanca, per i tennisti (tutti meno che Nole) e probabilmente anche per gli spettatori. La prematura uscita di scena di Roger Federer per mano di Ramos Vinolas e lo stato di semi-grazia di Jo Tsonga non sono bastati a risollevare le sorti di una rassegna all’insegna della monotonia, onnipresente nelle sfide dalle quali era lecito attendersi uno spettacolo diverso, dominate dalla migliore versione di Novak Djokovic e/o dall’indolenza di Wawrinka e Murray. Una commedia degli equivoci con un trama debole e un finale mai in discussione.

Valerio Vignoli: Come torneo peggiore dell’anno io voto le ATP Finals di Londra. Sì, avete capito bene: gli otto tennisti migliori del mondo hanno dato vita allo spettacolo più deludente dell’anno, conclusosi nella maniera più prevedibile, ovvero la vittoria di Novak Djokovic, dominatore assoluto in questo 2015. I motivi sono molteplici. All’annoso problema di una stagione troppo logorante (pagata come al solito a caro prezzo dal fragile Nishikori ma anche Wawrinka non ha certo brillato), quest’anno si è aggiunta appunto la presenza di un giocatore troppo superiore agli altri (Djokovic appunto, in particolare su una superficie così lenta), la mancanza di avversari credibili (dai, davvero qualcuno si era illuso dopo la meravigliosa prestazione nel Round Robin che Federer ce la potesse fare?) e, infine, la scarsa concentrazione di chi pensava ad altro (Murray già in clima Davis). Così le partite sono state di qualità mediocre (rispetto al talento di chi le giocava) e a senso unico (solo 3 su 15 sono andate al terzo set). Modifica del formato a girone? Ma se l’incontro probabilmente più appassionante, quello della terza giornata tra un redivivo Rafa Nadal e un encomiabile David Ferrer, era inutile ai fini del risultato! Non sta a me trovare soluzioni ma semplicemente constatare come questo sia stato un Master decisamente sottotono.
Nel secondo gradino del podio piazzo il WTA di Baku, capitale dell’Azerbaijan. Non c’è nulla di più deprimente di un torneo con le tribune vuote. Ma d’altronde quando si organizzano eventi in un paese privo di cultura tennistica i rischi sono questi. Non che la qualità delle giocatrici facesse girare la testa, intendiamoci. Infatti il titolo l’ha conquistato la russa Margarita Gasparyan, battendo in una finale di bassissimo profilo la rumena Patricia Maria Tig. Alzi la mano chi ha visto quell’imperdibile match a parte il nostro povero Marco Lauria!
Ok, Newport è un luogo suggestivo per gli amanti del tennis: qui c’è la Hall of Fame e qui si disputarono i primi campionati americani, oggi meglio noti come US Open. Tuttavia sui prati del Rhode Island il livello è da anni inferiore agli standard della ATP, complice anche la collocazione in calendario nella settimana successiva a Wimbledon. In questa edizione ha trionfato per la seconda volta in carriera l’americano di origini indiane Rajeev Ram, n.89 della classifica mondiale. Manco a dirlo in carriera Ram non ha vinto altri tornei sul circuito maggiore. Terzo posto meritatissimo dunque, nonostante la forte valenza storica della competizione.

Roberto Salerno: Mah, in effetti vi siete presi i tornei peggiori e a me non resta che lasciare in pace l’Asia e il tour femminile, che sarà anche “così bello quando è bello” ma da queste parti ha pochi estimatori. E forse non è vero che i “250”, con la loro atmosfera così raccolta, siano da buttar via. Quindi miro in alto e comincio con l’assurdo torneo di Madrid, altro che quinto slam. Djokovic non è andato, Federer neanche – figuriamoci se era lui quello che ha perso con Kyrgios – Nadal è addirittura arrivato in finale e ha vinto Murray. Insomma un disastro, con Tiriac che sfotticchiava Roma nonostante i sediolini fossero ben visibili e persino gli inviati erano disposti a tutto pur di non vedere un quarto di finale femminile.
Stessa cosa per Miami, che io non ho mai distinto da Indian Wells e sono ancora convinto che sia un unico torneo, il “Master 100 di Indian Wells che si trova a Miami”. Dite che non è così? E come mai allora vince sempre lo stesso? La formula di questo torneo non mi convince: assegna due trofei, chi perde gioca anche la settimana dopo contro un altro, a volte si ripetono le partite. Un disastro.
Infine l’ATP “500” di Barcellona e scusatemi se a parlare è l’inviato. Per carità grandissima cortesia, ma il wi fi non funziona, le persone a tutto sembrano interessate tranne che alle partite in cui non c’è uno spagnolo, meglio se catalano, il periodo che cade sempre durante un quarto di finale di champions e quindi tutti al Camp Nou che non è lontanissimo da Pedralbes e soprattutto, inganno e tradimento, da quest’anno era complicato rifocillarsi a prezzi ragionevoli. Cioè gratis, visto che siamo inviati di Ubitennis. E se qualcuno pensa ancora all’anello al dito della Pennetta, sollevato al momento giusto, cioè quando Fognini fa uno dei punti dell’anno contro Rafa, questo indica solo quanto è rimasto di quel torneo. Che poi ormai lo vince sempre Nishikori, ma chi si ricorda contro chi?

E tu? Sei d’accordo con noi? Qual è stato il peggior torneo della stagione? Vota il tuo personale candidato con il nostro sondaggio! Sarà possibile votare fino al 20 dicembre. Ti ricordiamo che hai a disposizione tre voti, come noi abbiamo proposto tre candidati.

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