“Voglio finire la stagione tra i primi otto, ritengo sia un obiettivo raggiungibile e che sia il posto che mi compete”.
È stata questa la risposta di Marin Cilic alla domanda sui suoi obiettivi per la prossima stagione, nella conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi a Zagabria per presentare la prossima stagione di Coppa Davis della nazionale croata.
All’incontro con i media croati erano presenti, oltre al numero uno del tennis croato, anche i compagni di nazionale Mate Delic, Marin Draganja, Franko Skugor e il viceallenatore della nazionale Igor Saric, mentre Borna Coric, Ivan Dodig e il selezionatore Zeljko Krajan hanno mandato un videomessaggio. Tutti i giocatori hanno confermato di essere desiderosi di partecipare e fare bene nella massima competizione maschile a squadre, a partire dalla sfida di primo turno del World Group contro i vicecampioni in carica del Belgio (in trasferta, sulla terra rossa di Liegi). Dalle parole degli atleti e dello staff traspariva il desiderio di riuscire a bissare – a dieci anni esatti di distanza – l’exploit di Ljubicic, Ancic, Karlovic e Ivanisevic, che nel 2005 sconfissero in finale la Slovacchia a Bratislava e conquistarono la prima e unica insalatiera della storia del tennis croato.
“Cercheremo di andare il più avanti possibile, credo che abbiamo il potenziale per vincere la Coppa Davis” ha detto Cilic, prima che i giornalisti presenti concentrassero – com’era logico aspettarsi – le domande su di lui. In particolare sul suo bilancio di fine anno e sui suoi piani per il 2016.
Il campione degli US Open 2014 ha apertamente ammesso di non essere soddisfatto della sua classifica di fine anno e che le sue aspettative erano altre, pur sottolineando il fatto che ha iniziato a giocare bene quando ormai la stagione volgeva al termine, dopo avere perso i primi mesi dell’anno (fino a metà aprile ha giocato solo a Indian Wells) a causa di problemi fisici. Per lui l’anno si chiude con 35 vittorie e 19 sconfitte, 1 titolo vinto (l’ATP 250 Mosca, bissando la vittoria dell’anno precedente) e la tredicesima posizione nel ranking.
“Ero in gioco per un posto nella Top 10, però un po’ la sfortuna, un po’ un paio di sconfitte in partite che avrei dovuto vincere, ho finito al n. 13. Sono soddisfatto di come ho giocato negli Slam, ho fatto di nuovo i quarti di finale a Wimbledon e sono arrivato in semifinale agli Us Open. Devo ottenere risultati migliori contro i più forti, questo mi può portare a un grosso salto in avanti” ha detto il giocatore croato, che in effetti con i top player fa parecchia fatica. Se si prendono in considerazione le sue sfide con gli attuali Top 5 è in svantaggio con tutti negli scontri diretti ed il suo score complessivo è di 6 vittorie e 31 sconfitte (nell’ordine: Djokovic 0-14, Murray 2- 10, Federer 1-5, Wawrinka 2-9, Nadal 1-3).
Il tennista di Medjugorje ha però le idee chiare sui miglioramenti che deve porre in atto per cercare di ribaltare gli esiti delle sfide con Djokovic e soci e riuscire a risalire nella classifica mondiale.
“Per quanto riguarda il gioco, devo migliorare il servizio, che non è stato al livello della stagione precedente e mi è mancato in particolare nei match contro i giocatori più forti. Devo anche lavorare sull’aspetto mentale, perché non sono stato abbastanza forte mentalmente per ottenere il meglio da me stesso ogni settimana. Ho perso partite con giocatori più deboli, dove ho giocato ad un livello medio se non addirittura al di sotto del mio standard” ha confessato Cilic, che ha anche individuato negli scarsi risultati a livello di Masters 1000 un’altro dei motivi per cui è scivolato fuori dalla Top 10.
“È sempre stato così in tutta la mia carriera ed è una cosa che non mi ha permesso di raggiungere un ranking più alto. L’anno scorso ho giocato bene a Indian Wells (perse negli ottavi in tre set contro Djokovic, ndr), dove ci sono delle condizioni particolari, veloci, in cui mi trovo a mio agio. Forse sarà questo l’anno in cui là potrò ottenere uno splendido risultato” ha dichiarato Cilic, che nei “1000” non è mai andato oltre i quarti di finale.
Il 27enne tennista croato inizierà la stagione a Brisbane, dopodiché si trasferirà a Melbourne dove si allenerà una settimana in vista degli Australian Open, torneo che lo vide raggiungere nel 2010 la sua prima semifinale Slam e gli consentì così di entrare per la prima volta nella Top 10. Dall’Australia il rientro in Europa, dove disputerà i tornei di Montpellier, Rotterdam e Marsiglia.
Dopo tanti anni, lo scheduling di Cilic non prevede il torneo di Zagabria, che è stato cancellato dal circuito ATP.
“Mi ero abituato a vincere a Zagabria, dovrò trovare qualche altro torneo” ha scherzato Marin, cercando di dissimulare l’ amarezza – comune a tutti gli appassionati e addetti ai lavori croati – per la cancellazione del torneo, ricordando le quattro vittorie (2009, 2010, 2013, 2014) conquistate sul cemento indoor della capitale croata. Cilic non sarà presente, per il secondo anno consecutivo, neanche ai Croatia Open di Umago, unico torneo del circuito professionistico che si disputa nella nazione balcanica.
“Purtroppo in quella settimana sarò impegnato in un periodo di richiamo della preparazione fisica, per essere il più possibile pronto per le Olimpiadi” ha dichiarato l’allievo di Goran Ivanisevic, che per preparare al meglio l’avventura olimpica di Rio, nella prima metà della stagione giocherà alcuni tornei in coppia con il suo amico e concittadino Ivan Dodig, n. 6 ATP in doppio, che lo affiancherà nel torneo di doppio olimpico.
Che Cilic ci tenga a rappresentare nel miglior modo possibile la Croazia a Rio non vi sono dubbi, dato che si tratta di un giocatore che ha sempre difeso con entusiasmo i colori croati in Coppa Davis, dove complessivamente ha partecipato a 16 incontri, disputando 35 match tra singolo e doppio, di cui 22 vinti; dietro solo a Ivan Ljubicic e al suo coach Ivanisevic sia per match disputati che per quelli vinti. La presenza alla conferenza stampa di Zagabria è stata l’ennesima dimostrazione del suo attaccamento alla maglia della nazionale, come confermato anche dalle dichiarazioni conclusive di Marin, quando gli è stato chiesto cosa sceglierebbe tra una medaglia olimpica e la conquista dell’insalatiera.
“Difficile. Ci sono meno occasioni per vincere una medaglia olimpica rispetto alla Davis. Ma una qualsiasi delle due sarebbe qualcosa di fenomenale. È difficile scegliere” ha risposto Cilic, che nel 2015 a causa degli infortuni non è mai potuto scendere in campo in Davis e che nelle precedenti partecipazioni olimpiche in singolare si è sempre fermato al secondo turno. Ma che l’atleta nativo della Bosnia-Erzegovina desideri soprattutto cancellare il ricordo dei risultati di Londra 2012 e Pechino 2008 lo si è capito dalla risposta all’ultima domanda, quella su quanto sia importante per lui esserci alle Olimpiadi.
“Per me è come il quinto Slam. Anzi, forse è il primo” ha concluso il miglior giocatore croato.