Finale Australian Open: a Murray il compito di emulare Angelique Kerber, ma Djokovic non è Serena

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Finale Australian Open: a Murray il compito di emulare Angelique Kerber, ma Djokovic non è Serena

Non si sono ancora spenti i clamori per la grande impresa di Angelique Kerber che è già tempo dell’altra finale degli Australian Open, quella maschile. Anche qui un grande favorito, dall’altra parte però non c’è un outsider come la tedesca. Eccovi alcune cose forse utili da sapere, prima di Djokovic-Murray

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Il servizio esterno era stato, come mille volte prima e sarà mille volte dopo, facile preda del terribile rovescio di Djokovic che, come mille volte prima e mille volte dopo, manderà la risposta negli ultimi 5 cm di linea, proprio nei piedi di Andrew Murray. Andy però quella volta era stato un fulmine, aveva arretrato quel che bastava per ricavare un po’ di spazio tra lui e la palla e lì metterci la racchetta. La palla andava nell’altra parte del campo, il successivo dritto di Djokovic era di nuovo profondo, Murray rimandava dall’altra parte una palla lenta e non troppo lunga sulla quale si avventava il rovescio di Djokovic. Con troppa foga però, perché il colpo usciva di almeno due metri, sancendo il 6-3 che chiudeva la Rogers Cup 2015. Quello descritto, come avrete intuito, è l’ultimo scambio dell’ultima partita che ha vinto Murray contro Novak Djokovic. Quella partita veniva dopo la semifinale del Roland Garros. A Parigi, dopo due set “soliti” Andy Murray è improvvisamente diventato un muro invalicabile per il serbo e solo l’oscurità salvò probabilmente il serbo. Ma proprio quando sembrava che i due si fossero avvicinati Nole ha sferrato un terribile uno-due. Prima a Shanghai ha lasciato appena 4 game allo scozzese; poi a Bercy è stato un po’ più generoso solo nel secondo set, ma aveva chiuso la discussione già nei primi dieci games. Se a questo aggiungiamo il pesantissimo 10-1 post finale di Wimbledon ecco che di nuovo la distanza tra i due sembra davvero incolmabile. Com’è possibile che ci sia partita dunque?

Un motivo abbiamo provato ad abbozzarlo, ed è quello a cui si è attaccato anche Murray nella conferenza dopo il match vinto contro Raonic. Anzi, lui ha sapientemente rimosso i due imbarazzanti confronti dell’autunno scorso, preferendo andare un po’ più lontano, a Miami o direttamente alla finale dello scorso anno, quando i due effettivamente parvero abbastanza vicini e per lungo tempo. Peccato che poi Djokovic vinse i set finali per 6-0.

Un altro motivo potrebbe essere l’andamento del torneo. Djokovic ha giocato un’ora in meno ma dovrebbe aver speso maggiori energie mentali. Prima il quinto set contro Simon, poi Nishikori e Federer lo hanno senz’altro costretto a tenere alta la tensione, non poteva giocare come nei primi turni, a scartamento ridotto. E in fondo non tutto è filato liscio neanche prima, visto che ha dovuto annullare due set point a Seppi e chiudere solo al tiebreak contro Halys. Insomma il serbo non arriva freschissimo a questa finale, soprattutto dal punto di vista mentale. Dall’altra parte Murray ha giocato un po’ di più ma tranne che con Raonic non ha certo dato l’impressione di aver chissà che problemi. In teoria potrebbe essere più fresco di testa. Ma anche qui c’è un’ulteriore considerazione da fare, e che riguarda le vicende extratennistiche, che potrebbero pesare in una misura che non è facile valutare.

Continuando ad arrampicarci sugli specchi c’è un ulteriore dettaglio: chi ha giocato la seconda semifinale ha vinto cinque delle ultime otto volte. E in fondo le finali Slam tra i due sono soltanto sul 3 a 2 per Djokovic. Il che ci fornisce lo spunto per offrirvi un po’ di numeri. Inutili?

È la nona volta che all’Australian Open vanno in finale le prime due teste di serie. L’ultima volta venne fuori una partita più interminabile che storica e la vinse il numero 1, Djokovic, contro il numero 2, Nadal, nel 2012. Il numero 2 non batte il numero 1 dal 1995, quando Agassi superò Sampras. Sono 21 anni, ma in fondo il conteggio complessivo non è certo sbilanciato, visto che il numero 1 ha vinto solo 5 volte. Se allarghiamo lo sguardo agli altri Slam questa è la terza finale consecutiva tra numero 1 e numero 2. Le due vittorie di Djokovic a Wimbledon e Flushing Meadows le ricorderete tutti. L’ultimo numero 2 a battere il numero 1 fu Rafael Nadal a New York nel 2013. Contro Djokovic, as usual.
Djokovic e Murray sono alla loro quarta finale. Nel 2011, 2013 e 2015 vinse Djokovic. Però erano anni dispari…

Djokovic  ha vinto 45 tornei sul cemento. Solo in due hanno vinto di più, Andre Agassi (46) e Roger Federer (60). Non perde da 14 partite, molto lontano dalle 43 del 2010-11. Ha vinto, ovviamente, le ultime 20 partite giocate negli Slam, ma ha una striscia più lunga, quella di 27 a cui mese fine Rafael Nadal nella finale di Parigi 2012. In Australia ha vinto 56 partite, come Stefan Edberg. Solo Roger Federer ne ha vinte di più (80). Dopo che ha perso la partita contro Wawrinka a Melbourne, nel 2014, non ha mai più perso un match al quinto set. Ne ha giocati solo sei a dire il vero.

Murray ha già fatto 4 finali a Melbourne, quindi si appresta a celebrare la quinta. Vincesse, farebbe qualcosa che mai nessuno è riuscito a fare, vincere appunto alla quinta occasione. Perdesse, eguaglierebbe Ivan Lendl, altro unico giocatore a perdere cinque finali dello stesso Slam. Inoltre mai nessuno ha dovuto attendere così tanto per vincere a Melbourne, Murray è infatti alla sua undicesima partecipazione. Murray ha vinto solo due volte contro il numero 1 in uno slam. La prima volta a New York nel 2008, contro Rafael Nadal; la secondo proprio contro Novak Djokovic a Wimbledon nel 2013.

I precedenti? Eccoli, Djokovic è avanti per 21 a 9.

2006 AMS Madrid Hard (I) R16 Djokovic 16 75 63
2007 AMS Indian Wells Hard (O) SF Djokovic 62 63
2007 AMS Miami Hard (O) SF Djokovic 61 60
2008 AMS Monte Carlo Clay (O) R16 Djokovic 60 64
2008 AMS Toronto Hard (O) QF Murray 63 76(3)
2008 AMS Cincinnati Hard (O) FR Murray 76(4) 76(5)
2009 Miami-1000 Hard (O) FR Murray 62 75
2011 Australian Open Hard (O) FR Djokovic 64 62 63
2011 Rome-1000 Clay (O) SF Djokovic 61 36 76(2)
2011 Cincinnati-1000 Hard (O) FR Murray 64 3-0 ret. (infortunio alla spalla destra)
2012 Australian Open Hard (O) SF Djokovic 63 36 67(4) 61 75
2012 Dubai Hard (O) SF Murray 62 75
2012 Miami-1000 Hard (O) FR Djokovic 61 76(4)
2012 Olympic Tennis Event Grass (O) SF Murray 75 75
2012 US Open Hard (O) FR Murray 76(10) 75 26 36 62
2012 Shanghai-1000 Hard (O) FR Djokovic 57 76(11) 63
2012 ATP World Tour Finals Hard (I) RR Djokovic 46 63 75
2013 Australian Open Hard (O) FR Djokovic 67(2) 76(3) 63 62
2013 Wimbledon Grass (O) FR Murray 64 75 64
2014 Miami-1000 Hard (O) QF Djokovic 75 63
2014 US Open Hard (O) QF Djokovic 76(1) 67(1) 62 64
2014 Beijing Hard (O) SF Djokovic 63 64
2014 Paris-1000 Hard (I) QF Djokovic 75 62
2015 Australian Open Hard (O) FR Djokovic 76(5) 67(4) 63 60
2015 Indian Wells-1000 Hard (O) SF Djokovic 62 63
2015 Miami-1000 Hard (O) FR Djokovic 76(3) 46 60
2015 Roland Garros Clay (O) SF Djokovic 63 63 57 57 61
2015 Montreal-1000 Hard (O) FR Murray 64 46 63
2015 Shanghai-1000 Hard (O) SF Djokovic 61 63
2015 Paris-1000 Hard (I) FR Djokovic 62 64

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