ATP Acapulco: qualcosa si muove, finale tra Tomic e Thiem

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ATP Acapulco: qualcosa si muove, finale tra Tomic e Thiem

L’atto conclusivo del torneo di Acapulco vedrà di fronte due delle grandi speranze del tennis contemporaneo: Bernard Tomic, che è stato travolto nel primo set da Dolgopolov per poi vincere al terzo, e Dominic Thiem, che non ha avuto problemi contro Sam Querrey

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[5] B. Tomic b. A. Dolgopolov 1-6 6-4 6-3

Scontro di talenti nella prima semifinale sul cemento dell’ATP 500 di Acapulco.
L’australiano e quinto favorito del torneo Bernard Tomic affronta in una semifinale di pregio Alex Dolgopolov, in gran spolvero nel torneo messicano e attualmente al n° 32 della classifica ATP.
I precedenti dicono 6-3 Dolgopolov ma il match si presenta aperto.
Tomic vince il sorteggio, serve per primo ed è subito uno shock. L’ucraino è in palla e scappa sullo 0-40 chiudendo il break alla terza occasione su un maldestro dritto in rete di Bernard. Non si gioca in queste prime fasi perché Alex sente benissimo la palla, la fa viaggiare veloce e colpisce con grande anticipo relegando l’avversario ben oltre la riga di fondo a remare e infilandolo spesso con dei lungolinea piatti in controbalzo da urlo. Tomic usa spesso il back di rovescio per rompere il ritmo di scambi asfissianti ma non c’è nulla da fare quando Dolgo è in questi momenti. Il secondo break è cosa fatta quando un rovescio in salto lascia immobile l’australiano per il 4-0 e indirizza definitivamente il primo parziale.
6-1 per la cronaca il punteggio di un primo set che di fatto non c’è stato. Ma il Tomic visto fin’ora è troppo brutto per essere vero e allo stesso modo è difficile che Dolgo tenga questo livello di gioco per lungo tempo.
E così, come spesso succede nello sport del diavolo, il secondo set racconta una storia diversa.
Stavolta è l’ucraino a servire per primo, in questo momento lui ha quasi il doppio dei punti del suo avversario ma nel primo game deve subito annullare una palla break con una discesa a rete chiusa da una volée incrociata. Si tratta di un piccolo campanello d’allarme per il tennista di Kiev che comunque tiene la testa del punteggio ma pian piano Tomic rientra nella partita, mette dentro più prime palle e allunga la gittata dei propri colpi soffrendo molto meno in battuta anche perché il suo avversario concede finalmente qualcosa.

Adesso c’è equilibrio sul cemento azzurro perché anche Bernard ha sciolto il braccio e dispiega finalmente il suo talento. Il suo schema è diverso da quello dell’ucraino che gioca sempre e comunque in spinta. Lui invece si affida al dritto per cercare il punto, tenendo la palla bassa e lunga col back di rovescio per togliere ritmo al bombardamento avversario. È bravo a lottare, non soffre più in battuta e il punteggio rimane in parità. Parità che si spezza nel nono gioco del set, quando Dolgo serve e precipita prima 0-30 poi 15-40 con un doppio fallo, un comodo rovescio sbattuto in corridoio e un altro messo lungo in palleggio.
Alex si salva inizialmente con un vincente e una seconda coraggiosa ma ai vantaggi un dritto largo dà un’altra occasione all’australiano. Lo scambio seguente è il più bello del match, i due si tormentano reciprocamente con una serie infinita di rovesci tagliatissimi, Dolgo attacca bene ma inciampa scendendo a rete, non può chiudere la volée ed è ributtato indietro, finché Bernard chiude il break che gli darà il parziale con un gran dritto lungo linea quasi sulla riga.
Tomic è sopravvissuto all’uragano e tutto è rimandato al terzo, aperto in battuta dall’ucraino che adesso ha perso qualche certezza, continua nel suo gioco tuttorischio ma non ha più il ritmo e la continuità iniziali.
Il vento è cambiato, Dolgopolov ha un numero maggiore di vincenti ma sbaglia anche molto più dell’avversario che costruisce con meno frenesia il suo gioco aspettando le aperture giuste per colpire.
Due break, uno per parte, aprono il set decisivo ma il linguaggio del corpo ci dice che l’australiano ora è cattivo e ci crede mentre l’altro comincia a distrarsi, si lamenta delle palline e di conseguenza perde concentrazione e il comando delle operazioni. È nel quinto gioco che la partita si indirizza definitivamente verso il campo australiano. Alex serve e mette in rete un facile rovescio tagliato, un bel passante in corsa di Bernard è in parte mitigato da un ace ma subito dopo l’ucraino spara fuori di metri un dritto in spinta e concede due occasioni. La seconda è quella buona e Tomic se la prende d’imperio scaricando un potente dritto nelle stringhe dell’avversario sceso a rete. Bernard sente il momento e concede solo due punti nei turni di battuta che lo portano sul 5-3. Alex non ne ha più, forse ha giocato anche meglio del rivale ma non ha chiuso quando era il suo momento ed ora il treno è passato. Un terzo break subìto dall’ucraino chiude il match e manda Tomic in finale contro Thiem che nell’altra semifinale ha fatto polpette di Sam Querrey, comunque autore di un gran torneo.

[4] D. Thiem b. S. Querrey 6-2 6-2

Nella seconda semifinale, nella parte bassa del tabellone, si sfidano due dei tennisti maggiormente in forma del momento. La tds 4 del torneo e n° 15 mondiale Dominic Thiem affronta il redivivo statunitense Sam Querrey, salito al quarantatreesimo posto, in un incontro di stili diversi, con il primo che predilige il gioco in progressione e l’altro che si affida maggiormente all’uno-due servizio dritto. L’austriaco sta disputando una gran stagione, già impreziosita dal trionfo di Buenos Aires mentre il suo avversario è reduce dalla vittoria sul cemento amico di Delray Beach.
Nessun precedente fra i due, con Querrey che batte per primo e vede il suo piano partita  immediatamente sconvolto perché Thiem risponde alla grande e gli strappa subito il servizio nonostante il 40-0 iniziale. Il game va ai vantaggi e Dominic se lo aggiudica con un vincente di dritto ad uscire seguito da un favoloso rovescio stretto in cross, di gran mano. Fin da subito appare chiaro a chi guarda che lo statunitense non possiede le armi necessarie a far male all’avversario. Thiem è come sempre ottimo in recupero, gioca come d’abitudine lontano dal campo ma rimanda tutto e spesso Querrey non riesce a domare la sua palla carica di spin. Il giovane leone austriaco non trema mai in battuta, ha bisogno solo una volta di tenere ai vantaggi ma non concede mai occasioni né aperture e il suo prediletto schema con servizio in kick ad uscire per poi spingere subito non lascia scampo al rivale. Querrey non appare mai in grado di contrastare il gioco profondo di Thiem, che invariabilmente chiude il punto dopo pochi scambi. Dominic ha braccio e talento superiori, delizia la platea e ferisce l’avversario con vincenti da entrambi i lati del campo e soprattutto non perde mai il comando delle operazioni. Un secondo break nel settimo gioco propiziato da due errori di dritto dello statunitense e chiuso da un vincente lungolinea mandano Thiem a servire per il set che si chiude in meno di mezz’ora.

Querrey non ha vie di scampo, non riesce mai a sfondare né a condurre lo scambio e perde quasi sempre anche i duelli di potenza da fondocampo. La partita è già finita ed è solo questione di tempo.
L’austriaco scatta alla grande anche in apertura di secondo set strappando subito il servizio a Querrey in un lungo game che termina ai vantaggi e che lui chiude con un gran lungolinea di rovescio sparato da fuori campo seguito da un drittone che si stampa sulla riga del corridoio. Inutile il falco disperato invocato da Sam.
Lo statunitense appare demoralizzato, non è in grado di escogitare una tattica alternativa perché il suo bagaglio tecnico non possiede varianti adeguate ma è soprattutto il suo avversario a non concedere mai quartiere e così il punteggio scorre veloce ed un secondo break nel quinto gioco decide il match, anche perché Thiem perderà la miseria di due punti nei propri quattro turni di servizio.
L’incontro si chiude senza arrivare all’ora di gioco con un ace seguito da un dritto lungolinea e Dominic approda in finale. La caccia al suo primo ATP 500 in carriera continua…

Risultati:

[5] B. Tomic b. A. Dolgopolov 1-6 6-4 6-3
[4] D. Thiem b. S. Querrey 6-2 6-2

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