Montecarlo, una fiche su Zverev (Paglieri). Del Potro, “Volevo ritirarmi” (Tuttosport). Schiavone olé. Quarti polacchi (Crivelli).

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Montecarlo, una fiche su Zverev (Paglieri). Del Potro, “Volevo ritirarmi” (Tuttosport). Schiavone olé. Quarti polacchi (Crivelli).

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Montecarlo, una fiche su Zverev (Claudio Paglieri, Il Secolo XIX)

Trattandosi del torneo di Montecarlo potremmo dire “les jeux sont faits”, visto che, al momento, non si vede all’orizzonte nessuno che possa impensierire Novak Djokovic, che dopo un 2015 impressionante sta giocando i primi mesi del 2016 a un livello stratosferico: 28 partite vinte e 1 persa (per ritiro, a Dubai), con quattro titoli in bacheca (Qatar, Australian Open, Indian Wells e Miami). Un dominio simile si è visto raramente nella storia del tennis, che vive di rivalità e soffre quando un numero 1 è tanto superiore agli avversari. A Montecarlo, primo dei grandi tornei su terra battuta, il pubblico accorrerà per ammirare ciò che resta dei Fab Four, ma potrebbe essere anche una buona occasione per dare un’occhiata ai loro possibili eredi. Uno di quelli più “caldi”, in questo momento, è Alexander Zverev, numero 54 del mondo, entrato nel tabellone principale grazie ad alcuni forfait. Zverev è nato ad Amburgo da genitori russi, entrambi tennisti, espatriati nel 1991 con il fratello maggiore Sasha che aveva allora 4 anni, e sarebbe diventato numero 44 Atp. Una dinastia insomma, in cui come spesso capita il più dotato è il figlio minore: solo di età, perché i centimetri sono 198 e da quell’altezza Zverev scaglia missili di servizio che anche sulla terra possono fare male. In questi giorni si è allenato al Country Club con Roger Federer, e i fortunati ammessi a bordo campo si vantano di avere assistito a un passaggio di consegne come quelli tra Sampras e lo stesso Federer. Naturalmente è presto per sbilanciarsi, visto che Zverev ha appena 19 anni (li compie il 20 aprile) e non sono più i tempi in cui fenomeni come Wilander, Chang o Becker vincevano da adolescenti i grandi tornei. Altri prima di lui sono stati designati come eredi di Federer (uno su tutti, Dimitrov, che a quasi 25 anni ha vinto solo 4 tornei minori), e comunque sul piano del gioco Zverev non gli assomiglierà mai, perché punta molto sul rovescio a due mani e la pressione da fondo. Un avvenire da numero 1 glielo hanno pronosticato in tanti, compreso Berdych che lo ha battuto a fatica in Coppa Davis e Nadal, contro cui il tedesco ha sciupato un match point a Indian Wells. Per salire di livello dovrà fare un salto di qualità soprattutto dal punto di vista fisico, acquisendo forza e resistenza ma senza perdere ulteriore mobilità. «Il mio sogno nel cassetto è sollevare il trofeo di Wimbledon» ha detto in passato Zverev, impresa riuscita nel 1991 al suo connazionale Michael Stich, uno che fisicamente lo ricorda molto, alto e magro come lui, che è stato il primo a credere in Alexander. Zverev ha già tanti tifosi ma anche tante tifose, a quanto sembra anche tra le sue colleghe. Montecarlo per fortuna non è un “combined event” e Alexander, che gioca in casa perché ha residenza nel Principato, non avrà distrazioni. Gli appassionati potrebbero assistere alla sua definitiva fioritura. Il tennis monocorde dell’era Djokovic ha davvero bisogno di volti nuovi.

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Del Potro, “Volevo ritirarmi” (Tuttosport)

«Sono stato ad un passo da smettere di locare a tennis». Lo ha detto l’ex campione degli US Open Juan Martin Del Potro a proposito della lunga serie di infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi di gioco per quasi un anno. Il 27enne tennista argentino è tornato a giocare a febbraio, dopo quasi 11 mesi di stop per un terzo intervento chirurgico al polso, raggiungendo le semifinali al torneo Atp di Delray Beach. «Sono stato molto vicino a smettere. Ero frustrato a casa e non guardavo nemmeno il tennis in TV perché era triste per me. Il solo fatto di essere parte del circuito per me è incredibile. Mi sento ancora giovane. Ho solo 27 anni. Se starò in salute vorrei continuare a giocare a tennis per alcuni anni. Devo solo pensare a stare bene e, se succederà, mi godrò la vita sul tour per alcuni anni. Non posso sapere se tornerò quello di prima, o magari anche più forte: lo scoprirò solo giocando», ha dichiarato il campione argentino al sito dell’Atp. Nel 2009 Del Potro sorprese tutti vincendo gli Us Open battendo in finale l’allora numero 1 Roger Federer. Passando al circuito femminile, la danese Caroline Wozniacki, tramite un messaggio sui suoi profili social, ha comunicato di essersi infortunata alla caviglia. Come decisione immediata, l’ex n. 1 del mondo è costretta a saltare la Fed Cup ed il torneo WTA International di Istanbul, sperando che lo stop non si allungherà anche nelle settimane seguenti. A causa di questo, la Wozniacki probabilmente scivolerà in classifica verso la posizione n.30, in base anche al risultato delle dirette inseguitrici e a causa dei punti della finale di Stoccarda 2015 che non potranno essere difesi.

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Schiavone olé. Quarti polacchi (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Francesca Schiavone conferma la tradizione favorevole contro la francese Alizé Cornet (portando la statistica dei confronti diretti a 11 vittorie contro una sola sconfitta) e conquista i quarti a Katowice, dove nel match della sessione serale (diretta Eurosport) di oggi affronterà la slovacca Cibulkova, contro la quale ha perso tre volte su tre. La milanese ha dominato il match più di quanto dica il punteggio, collezionando addirittura 10 palle break e sciupando nel primo set svariate opportunità per chiudere prima del tie break, dove si è ritrovata sotto 4-2. Incisiva al servizio, ha mostrato una volta di più un gioco troppo variato ed imprevedibile (favolosa una volée che in pratica è tornata indietro dopo il primo rimbalzo) per gli schemi troppo ragionati della francese. Nei quarti in Polonia c’è pure la Giorgi, finalista delle ultime due edizioni e nel pieno di una settimana calda per le polemiche relative alla rottura con la Federazione: Camila trova la belga Flipkens, con la quale ha perso entrambi i precedenti. A proposito di Fed, altra defezione eccellente, quella di Ana Ivanovic, che ha rifiutato la convocazione per il playoff retrocessione (in serie C) contro il Belgio, per privilegiare l’attività sul circuito: i rapporti della ex numero 1 del mondo con la nazionale (e soprattutto con i giornalisti serbi) sono sempre stati piuttosto complicati (con tante accuse di scarso impegno). Un’altra ex n. 1 WTA, Caroline Wozniacki, ora scesa al n. 24 e appena infortunatasi a una caviglia, proverà a dare una svolta a un 2016 disastroso accogliendo nello staff David Kotyza, già allenatore della Kvitova.

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