Cosa significa per te essere di nuovo all’All England Club?
Significa un gran numero di sensazioni, dopo tre anni. Sono stato qui nel 2013 e sono arrivato fino a quel grande match in semifinale contro Djokovic. Poi non ho avuto mai più un’altra chance di giocare sull’erba. Quest’anno è completamente diverso per me, e mi sto godendo il tennis. Certo, dopo aver vinto il primo round va ancora meglio. Non vedo l’ora di giocare contro Wawrinka.
Come giudichi il tuo livello di gioco attuale in confronto a quello della semifinale contro Djokovic?
Non lo so. Ad essere onesto, sento che dritto e servizio funzionano bene al momento. Ma devo giocare molti begli incontri prima di essere al 100%. Non ho ancora troppa fiducia nel mio rovescio, ed è dura quando giochi contro i top player che sono forti abbastanza da giocare match di cinque set. Questo è il mio ritorno dopo tre anni, mi aspetto di giocare meglio in futuro ma per quest’anno la sfida più grande per me è finire la stagione in salute e prepararmi bene per la prossima.
So che sei stanco di questa domanda, ma fisicamente ti senti finalmente in grado di allenarti per il numero di ore che desideri, senza pensare al polso?
Sì. Mi sento meglio di settimana in settimana, sto facendo tutti i passi che devo, uno alla volta. Mi sveglio e posso organizzare i miei allenamenti e portarli a termine. È importante anche per la mia testa, perché non penso a trattamenti o infortuni o dottori o cose del genere. Voglio semplicemente giocare in libertà. Penso di essere sulla strada giusta per essere pronto e in salute molto presto.
Sei stato protagonista di numerosi ritorni. Come hai fatto a rimanere motivato, a continuare a provare?
Beh, la mia famiglia e i miei amici sono stati molto importanti per me. Sono stati dietro di me per tutto il tempo, sostenendomi ogni giorno. Come ho detto in passato, sono stato vicino ad abbandonare il tennis alla fine dello scorso anno. Ma ora sono una persona completamente diversa. mi godo di nuovo il tennis. Posso di nuovo parlare di tennis e non del mio polso, è qualcosa di importante. Vorrei essere qui nel tour per un paio di anni ancora.
Qual è la tua situazione con gli allenatori, al momento?
Sto lavorando qui con Dani Vallverdu per queste settimane. Dopo Wimbledon vedremo quale sarà il piano. Lui è da solo al momento, è stato da solo per gli ultimi due anni. Abbiamo un ottimo rapporto, ci conosciamo da quando eravamo juniors. È una persona splendida. Stiamo lavorando bene, qui. Dopo il torneo vedremo cosa succederà.
Credi che sarai in grado di arrivare alla piena fiducia nel tuo rovescio senza dover fare tutto questi compromessi?
Credo in me stesso, credo nel mio polso. Vorrei stare meglio più in fretta di come sto facendo, ma potrebbe essere pericoloso per il mio corpo. Sto lavorando duramente sotto il profilo mentale, anche, perché devo gestire la frustrazione quando voglio colpire un buon rovescio e non posso farlo. Quest’anno sarà quello del ritorno nel tennis tour, per sentire di nuovo la pressione del tennis. Spero di essere pronto ad essere un giocatore aggressivo la prossima stagione.
Ci sono alcuni giocatori giovani che recentemente hanno scalato la classifica. Qual è la tua opinione sulla nuova generazione, e chi ti sembra più promettente?
Hanno tutti un gran futuro. Sono forti abbastanza per giocare a questo livello, stanno battendo la maggior parte degli avversari adesso. Magari in poco tempo saranno loro i top player del tour. Ma devono continuare ad allenarsi duramente per sconfiggere Roger, Rafa, Djokovic, perché sì, possono vincere tornei, ma per vincere uno Slam ci vuole altro, non soltanto del buon tennis.
Puoi parlarci del sostegno che ricevi dai fan? Hai ricevuto molti messaggi quando eri infortunato?
Sì, moltissimi, dai miei fan, dagli altri giocatori. Sono così contento di poter giocare a Wimbledon di nuovo. Ho avuto grandi tifosi oggi al mio incontro. Ovunque io giochi, i fan mi supportano molto. A loro non interessa se vinco o se perdo, vogliono soltanto vedermi giocare di nuovo. Per me è splendido.
Come va col tuo polso sull’erba? L’erba di solito è più pericolosa perché il rimbalzo non è mai uguale. Sei consapevole di correre più rischi su questa superficie che su qualsiasi altra? Inoltre dovrai giocare la Coppa Davis contro l’Italia. Si dice che giocherai soltanto il doppio, che è una sorpresa perché sei sempre stato un giocatore di singolare più che di doppio.
Abbiamo deciso di giocare sull’erba perché per il mio gioco, al momento, è una buona superficie su cui giocare. Quel che dici è vero, ma dal nostro punto di vista questa superficie mi potrebbe aiutare perché posso giocare gli slice, posso giocare serve and volley. Mi sto prendendo cura del mio polso. Quando ho l’occasione di colpire più forte, lo faccio. Se non la ho, gioco gli slice. Riguardo la Coppa Davis, è subito dopo questo torneo. Sono entusiasta di tornare in Italia un’altra volta. Il sorteggio sarà davvero, davvero difficile per entrambe le nazionali. Proverò ad essere pronto per giocare singolare, doppio o qualsiasi cosa il capitano voglia.