Wimbledon, uomini: Federer chiude la favola Willis. Djokovic record di vittorie Slam

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Wimbledon, uomini: Federer chiude la favola Willis. Djokovic record di vittorie Slam

Novak Djokovic si rilassa soltanto nel finale, perdendo la battuta al momento di servire per il match, prima di superare in tre set il francese Mannarino: record di vittorie consecutive negli slam in era open. Roger Federer batte la sorpresa di casa Marcus Willis. Tomas Berdych e Bernard Tomic non si distraggono dopo l’interruzione, passa anche Alexander Zverev. Nessun problema per Dominic Thiem

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Guarda il commento al Day 3 di Ubaldo Scanagatta e Roberto Salerno

[3] R. Federer b.  [Q] M. Willis 6-0 6-3 6-4 (Chiara Nardi)

Roger Federer supera sul Centrale il sorprendente tennista britannico Marcus Willis. Il numero 772 del mondo non gioca in modo passivo, mette a segno molti vincenti e scende spesso a rete, ma con risultati alterni. Il primo set, dominato dal campione svizzero, si chiude alla seconda palla utile con un errore di rovescio di Willis. Nel secondo parziale il britannico riesce finalmente a vincere un game, con il pubblico che accoglie l’evento con una lunga standing ovation. Il set è deciso da un solo break, arrivato nel sesto game con un rovescio vincente di Federer nei pressi della rete. Nel terzo set il numero 3 del mondo deve annullare una pericolosa palla break nel sesto game, strappa la battuta all’avversario sul 4 pari e con un errore di rovescio di Willis, si aggiudica il match nel game successivo.

Quella di Federer è stata una prestazione molto positiva contro un avversario nettamente inferiore, ma con tantissimo entusiasmo. Per Marcus, che prima di questa settimana non aveva mai giocato un match nel circuito maggiore, rimarrà sicuramente  un torneo indimenticabile. Federer a fine match si è congratulato a lungo col suo avversario e ha rivelato di averlo incontrato al ristorante dei giocatori, felicitandosi per l’impresa. Ha anche ricordato di quando a Basilea, affrontando Agassi, aveva il timore di subire un duplcie 6-0 e di aver fatto il possibile per mettere Willis a suo agio. Una conferenza stampa molto divertente, che il direttore vi racconterà più approfonditamente nel suo editoriale.    

Al terzo turno Federer affronterà il vincente del match tra Evans e Dolgopolov.

[1] N. Djokovic b. A. Mannarino 6-4 6-3 7-6(5) (Emmanuel Marian)

Il numero uno del mondo cavalca una striscia aperta di 29 partite vinte nei tornei dello Slam e non perde un incontro a Church Road dal giorno della finale dell’edizione 2013. Mannarino, venuto al mondo il 29 giugno di ventotto anni fa, non osa nemmeno sperare in un compleanno leggendario. “Djokovic non mi teme”, ha dichiarato dopo aver brillantemente superato al primo turno il virgulto di casa Kyle Edmund: non quello che si definisce un ottimo approccio mentale a un incontro già difficile di suo. Eppure Adrian è uno che intrattiene, e se sconfitta dev’essere, che almeno il pubblico si diverta. Il mancino di Soisy-Sous-Montmercy scatta dai blocchi a briglia sciolta e nel primo gioco conquista due palle break che Nole cancella calibrando la battuta, ma il numero 55 ATP si mantiene minaccioso fino al momento di servire per restare nel set. Al solito, il serbo alza il livello quando gli esseri umani sono intenti a esplorare i propri limiti, e un nocivo errore di rovescio del francese sul set point segna la sostanziale fine delle ostilità regalando una certezza: Sebastien Grosjean, che eliminò al terzo turno nel 2005 Novak appena diventato maggiorenne, resterà per un altro po’ l’unico francese ad aver mai battuto il numero 1 del mondo all’All England Lawn Tennis Club.

Il resto è routine, anche se Djokovic decide di regalare al pubblico un finale pepato. Chiamato a servire per chiudere la contesa, Nole gioca un turno in battuta terribile e consente a Mannarino dapprima di rientrare sul 5 pari, poi di portarsi addirittura a due punti dal set sul 6-5 30-0 sul servizio del campione in carica. Il re del circuito è costretto a indossare la maschera del tiranno per dieci minuti ancora, e con un parziale di nove punti a due conquista il margine necessario a chiudere il tiebreak al secondo match point con una risposta al fulmicotone che lo qualifica al terzo turno, dove troverà il vincitore dell’incontro tra Thomaz Bellucci e Sam Querrey.

[24] A. Zverev b. P.H. Mathieu 6-3 6-4 6-2 (Roberto Dell’Olivo)

Alexander Zverev vince il suo secondo match di sempre a Wimbledon. Il diciannovenne tedesco, alla sua seconda partecipazione londinese, supera in tre set il francese Mathieu che di contro, a 34 anni, è alla sua dodicesima presenza inglese, con miglior risultato il quarto turno, ottenuto nel 2007 e nel 2010, fuori all’esordio invece in ben cinque circostanze, prima del match odierno. Si gioca sul court numero 16, uno dei quattro in fila indiana, tra il centrale ed il numero uno. Un campo decisamente secondario per il finalista di Halle, che incomincia molto bene questa nuova avventura slam. Un solo break è sufficiente al tedesco per aggiudicarsi il primo set 6-3. Alexander concede proprio nell’ultimo game una pericolosa palla break, annullata peraltro con uno dei cinque ace messi a segno in questo turno di battuta.

Nel secondo set Zverev prende il largo (5-1) chiudendo 6-4. Non c’è molto pathos, con il francese che  regge solo a tratti il confronto con il suo giovane avversario. Che anche nel terzo continua a comandare gli scambi, sale 3-0, con due break di vantaggio, prima dell’interruzione per pioggia dopo un’ora e sedici minuti. Alla ripresa, dopo 24 ore, Zverev chiude il match 6-2, senza troppe esitazioni, ad eccezione di un’unica palla break concessa nel game d’apertura

[19] B. Tomic b. F. Verdasco 4-6 6-3 6-3 3-6 6-4 (Alessandro Stella)

Ritorna a calcare i campi del suo Slam preferito Bernard Tomic e si trova opposto a Fernando Verdasco, sconfitto nelle ultime quattro occasioni (ultimo incrocio il recente ottavo del Queen’s). Lo spagnolo disputa il suo 53esimo Major consecutivo da Wimbledon 2003. Nel primo parziale Tomic conferma di toccare la palla con grande agio sul verde ma è fermo sulle gambe e – pare – infastidito dal mal di testa. Verdasco non sente i colpi con la stessa naturalezza eppure gli basta essere continuo a servizio e attendere l’errore dell’australiano per aggiudicarsi il primo set. Bernard onora i pittoreschi incitamenti dei “Fanatics” aussie (e quelli più composti di Hewitt) e si scuote. Alle geometrie raffinate dell’australiano Verdasco risponde con tenaci difese e diritti lungolinea: poi Bernard cambia marcia e conquista il set che vale la parità.

Adesso il 23enne nato a Stoccarda ha in pugno l’incontro, non rischia più a servizio e appena trova il break smette (letteralmente) di affannarsi in risposta: così nasce il rapido 6-3 del terzo parziale. Sembrerebbe finita ma un Tomic di nuovo in difficoltà negli spostamenti offre un altro giro di montagne russe e si fa breakkare sul 3-3. Da qui Verdasco infila tre giochi consecutivi e porta il match al quinto, un attimo prima che la pioggia imponga la conclusione del match il giorno successivo. Alla ripresa del gioco è sempre l’australiano a disporre dell’andamento dell’incontro. Rallenta il gioco e manda Verdasco in confusione, si prende il break con autorità ma rischia di rimettere l’avversario in partita due game più tardi. Superato il pericolo – e una nuova interruzione per pioggia – Tomic non trema più e chiude 6-4 una partita che avrebbe potuto vincere con meno patemi. Troverà uno tra Albot ed Elias al secondo turno.

[8] D. Thiem b. F. Mayer 7-5 6-4 6-4 (Emmanuel Marian)

Dominic Thiem inaugura la campagna londinese con l’obiettivo di migliorare il secondo turno raggiunto lo scorso anno nel Major forse a lui meno congeniale, e supera agilmente il primo, insidioso  ostacolo con una dimostrazione di forza piuttosto impressionante. “Domi” vendica la sconfitta patita una decina di giorni fa in quel di Halle battendo in tre set l’imprevedibile Florian Mayer, deflagrato proprio nel 500 su erba tedesco dopo un’odissea d’infortuni che lo ha costretto ai margini del tour e fuori dai primi 200 della classifica per più di due anni. Per un set, nondimeno, l’illusionista di Bayreuth pare maggiormente a proprio agio sullo scivolosissimo manto erboso del campo 3. Tra un dritto in back, una discesa in contro tempo e una smorzata “al salto”, Mayer indirizza il match dove il proprio variabile umore lo porta, ma non appena le frequenti magie che il bavarese dispensa diventano meno di due per game l’intensità e la prestanza atletica di Thiem lo mettono spalle al muro. Preso un set di vantaggio grazie a un break nel cruciale undicesimo gioco, l’austriaco tira dritto come un carro armato, e Florian il panda, pur continuando a regalare i consueti assaggi di colpi in via d’estinzione, smette di credere alla possibilità di rientrare nel match. Thiem, convincente alquanto, corre sempre meno timoroso sui prati del circuito, e per i suoi avversari non è una bella notizia. Al terzo turno toccherà a Jiry Vesely misurarne gli ulteriori progressi.

[10] T. Berdych b. I. Dodig 7-6(5) 5-7 6-1 7-6(2) (Marco A. Costantino)

Servono quattro set a Tomas Berdych per avere la meglio di Ivan Dodig, nel suo match d’esordio sull’erba di Wimbledon. Per il ceco, finalista dell’edizione 2010, un avversario sulla carta piuttosto comodo, e che aveva regolato facilmente nell’unico confronto disputato in carriera, datato Chennai 2011. È tuttavia Dodig ad uscire meglio dai blocchi di partenza e a regalare al pubblico brillanti discese a rete e belle giocate. Il numero 9 ATP pian piano sale di livello e si procura 2 set point nel decimo game, splendidamente annullati dal croato. Si arriva così al tie break, vinto senza problemi da un solido Berdych per 7-5. Rincuorato dall’esito del tie break, il numero 9 ATP conduce le danze con sicurezza nel secondo parziale, ma al momento di servire per il set sul 5-4, un black out davvero inatteso per lui, permette ad un sempre pimpante Dodig di rientrare e di chiudere il parziale conquistando addirittura tre giochi di fila.

Il set perso scuote Berdych: finalmente più continuo ed efficace con i fondamentali (soprattutto con il suo splendido rovescio) e forse sfruttando anche una leggera menomazione dell’avversario (che chiamerà un medical time out a fine terzo set per un problema alla schiena), prende autorevolmente il centro del ring e conquista con sicurezza e agio il terzo set. Il ceco si complica invece la vita nel quarto set: perde per due volte il break di vantaggio, manca due match point (uno sul 5-3 e servizio, l’altro sul 6-5, servizio avversario) e alla fine è costretto al tiebreak da un ottimo Dodig. Prima della nuova sospensione per pioggia Berdych rimette le cose a posto, chiudendo gioco decisivo e incontro per 7 punti a 2. 

Risultati:

[1] N. Djokovic b. A. Mannarino 6-4 6-3 7-6(5)
[3] R. Federer b.  [Q] M. Willis 6-0 6-3 6-4
[16] G. Simon vs G. Dimitrov o-1 sospesa
[6] M. Raonic vs A. Seppi rinviata a domani
[30] A. Dolgopolov vs D. Evans 6-6 sospesa
[9] M. Cilic vs S. Stakhovsky rinviata a domani
[5] K. Nishikori vs J. Benneteau  rinviata a domani
[11] D. Goffin vs [Q] E. Roger-Vasselin rinviata a domani
M. Youzhny vs H. Zeballos 6-4 5-4 sospesa
P.H. Herbert vs D. Dzumhur  rinviata a domani
[28] S. Querrey vs T. Bellucci 6-4 5-2 sospesa
J. Chardy vs S. Johnson rinviata a domani
[27] J. Sock vs R. Haase rinviata a domani
F. Fognini vs F. Delbonis 6-4 1-6 4-1
[13] D. Ferrer vs N. Mahut 1-3
[32] L. Pouille vs [Q] M. Copil rinviata a domani
[18] J. Isner vs M. Baghdatis 7-6(2) 1-3
[23] I. Karlovic vs [Q] L. Lacko  rinviata a domani
N. Almagro vs D. Istomin rinviata a domani
[19] B. Tomic b. F. Verdasco 4-6 6-3 6-3 3-6 6-4
[8] D. Thiem b. F. Mayer 7-5 6-4 6-4
[10] T. Berdych b. I. Dodig 7-6(5) 5-7 6-1 7-6(2)
L. Mayer vs D. Young 4-6 5-7 6-3 1-2 sospesa
[Q] A. Olivetti vs [Q] M. Barton 7-6(7) 6-7(5) 3-6 7-6(5) 3-3 sospesa
J. Vesely b. [Q] I. Sijsling 6-2 6-4 7-6(7)
[24] A. Zverev b. P.H. Mathieu 6-3 6-4 6-2
[Q] R. Albot b. G. Elias 3-6 6-2 7-5 6-4

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