Rio 2016, donne: Serena soffre un set, Kvitova schianta Wozniacki. Bene Kerber e Muguruza

Olimpiadi

Rio 2016, donne: Serena soffre un set, Kvitova schianta Wozniacki. Bene Kerber e Muguruza

Battaglia incredibile tra Keys e Mladenovic risolta solo al tie-break decisivo a favore della statunitense. Suarez Navarro supera Konjuh. Facile successo di Angelique Kerber su Bouchard. Nessun problema per Muguruza e Konta. Serena fatica con Cornet ma chiude in due set

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Ascolta le interviste ai protagonisti!

[1] S. Williams b. A. Cornet 7-6(5) 6-2 (Paolo Di Lorito)

A concludere il programma della terza giornata del torneo femminile ci pensano Alizé Cornet e Serena Williams che si affrontano per la settima volta in carriera, la seconda alle Olimpiadi. La francese ha vinto gli ultimi 3 incontri datati tutti 2014, compreso il terzo turno a Wimbledon, mentre la statunitense aveva vinto i 3 precedenti. Sin dal primo punto Williams imposta il gioco in maniera aggressiva facendo muovere l’avversaria da una parte all’altra del campo e questo schema porta i suoi frutti in quanto la statunitense va subito avanti di due break. Cornet sembra un po’ scoraggiata dal suo inizio gara e forse inizia a sospettare di trovarsi di fronte una Serena in giornata sì, e mentre Venus ridacchia e scatta foto dagli spalti, l’unica sorella Williams rimasta in gara inizia a dare segni di cedimento: le percentuali con la prima di servizio calano, i doppi falli aumentano e le risposte lunghe sono numerosissime. L’insieme di tutto ciò rimette in carreggiata la francese alla quale va dato il merito di aver cambiato atteggiamento e aver aumentato sensibilmente l’aggressività da fondo campo. Il match si infiamma e il pubblico inizia a rendersi partecipe dello spettacolo con ovazioni per entrambe le tenniste, e anche con qualche fischio a seguito della racchetta rotta della numero uno del ranking. Nel decimo gioco Cornet piazza un paio di vincenti e l’emotività inizia a prendere il sopravvento su Serena la quale concede due set point ma poi, ritrovando un po’ di concentrazione e di servizio riesce a portarsi 5 pari. Nel game successivo arriva nuovamente un break per Williams conquistato con due straordinari vincenti seguiti da fragorosi “come on”, ma questo match non è destinato ad un andamento regolare e dunque il controbreak, a 0 e con un doppio fallo, è immediato. 6 pari. I tie-break spesso vengono vinti da chi ha maggior esperienza, e nonostante quello di oggi sia caratterizzato da numerosi errori commessi da tutte e due le giocatrici, la statunitense riesce ad avere la meglio grazie alla sua superiore fisicità e l’abilità nel gestire i momenti chiave.

 

Nel secondo parziale Alizé è visibilmente e comprensibilmente stanca e il primo break arriva nei game di apertura. La francese continuerà a lottare, ma solo a sprazzi, prima di cadere nuovamente vittima delle risposte vincenti di Williams la quale riuscirà a concludere con un punteggio molto più sonoro rispetto a quello visto in campo. Cornet esce di scena al secondo turno esattamente come quattro anni fa mentre continua la caccia alla quinta medaglia d’oro per Serena che oggi non è sembrata per nulla invincibile, e nel prossimo incontro se la vedrà con Svitolina.

[2] A. Kerber b. E. Bouchard 6-4 6-2 (Gabriele Ferrara)

C’era molta attesa nel vedere Angelique Kerber contro Eugenie Bouchard, che aveva vinto 3 dei 4 precedenti, inclusa la splendida partita disputata quest’anno al Foro Italico. L’incontro inizia con Bouchard che cerca di essere il più aggressiva possibile con il servizio, cercando poi di prendere campo con il dritto lungolinea, mentre Kerber tenta di impostare il gioco sulla diagonale sinistra, ma sbaglia più del solito quando tenta di accelerare, soprattutto con il rovescio. La canadese si porta così avanti 4-1, ma la teutonica reagisce prontamente e, grazie ad un bel rovescio in diagonale e ad un ottima stop volley, accorcia sul 3-4, completando poi la rimonta nel game successivo. Adesso la campionessa di Brema pare aver acquisito fiducia e il suo rovescio è notevolmente più preciso ed efficace, mentre Bouchard sbaglia molto con il dritto e, con un doppio fallo ed una volée di rovescio che finisce in rete, cede la battuta per la seconda volta consecutiva, con la numero 2 del mondo che poi chiude il parziale con il punteggio di 6-4.

Nel secondo set la numero 40 del mondo è sempre più vittima delle sue paure ed insicurezze, sbagliando sempre moltissimo con il dritto – che, soprattutto in lungolinea, esegue girando troppo poco le spalle – e non riuscendo più a trovare un modo per vincere il punto in maniera sistematica. La campionessa di Melbourne, dopo essersi salvata molto bene da 0-40 nel quarto game, scappa così sul 3-1. Nel quinto gioco la ragazza di Montreal cerca di rimanere aggrappata al match rischiando tutti i colpi, ma ormai sembra non crederci più, commettendo errori anche dalla parte del rovescio, subendo poi anche un gran passante di dritto in corsa della tedesca, che centra il doppio break. Nonostante la canadese sul 5-1 salvi con estremo coraggio 3 match point, “Angie” non ha problemi ad archiviare il match con lo score di 6-4 6-2 in un’ora e ventuno minuti di gioco. Agli ottavi attende Stosur o Doi.

[11] P. Kvitova b. C. Wozniacki 6-2 6-4 (Tommaso Voto)

Il programma olimpico di tennis al femminile a Rio si apre con lo scontro tra Petra Kvitova e Caroline Wozniacki, due “regine” del tennis  che stanno vivendo un periodo decisamente complicato della loro carriera. La ceca è alla ricerca di quella continuità di risultati che ormai le manca da troppo tempo, mentre la danese ha avuto una stagione piena di infortuni (soprattutto alla caviglia) che hanno minato la sua preparazione fisica e la sua classifica infatti è scivolata al n.50 del mondo.

L’inizio della Kvitova è fulminante: la ceca si porta immediatamente sul 3-0 e lascia in più di un’occasione la sua avversaria ferma. Petra prende subito l’iniziativa nello scambio ed affonda i suoi colpi con convinzione e precisione, mentre l’ex n.1 del mondo danese è lenta ed impacciata. Qualche lampo di Caroline arriva nel quarto game, ma Kvitova salva 3 palle break consecutive e conquista un pesantissimo 4-0 con un diritto in corsa sulla riga. Caroline prova ad alzare la traiettoria dei suoi colpi in modo da rallentare la progressione della ceca, che in fase di spinta, quando è in giornata, è devastante. Chiuso il primo parziale sul 6-2, Petra domina la scena: ha due opportunità di break, ma stavolta la portabandiera danese è attenta a neutralizzare la minaccia. Caroline prova a rallentare lo scambio, il suo “muro” difensivo inizia a contenere, in parte,  le accelerazioni della due volte vincitrice di Wimbledon. Tuttavia l’attendismo dell’ex n.1 del mondo non paga, anche perché Petra continua ad inondarla di vincenti (soprattutto con il diritto mancino) ed a comandare le operazioni da fondo campo. Il break arriva nel terzo gioco, con Wozniacki che fallisce anche una palla game. Petra non arretra (anche se c’è stato un calo di tensione nel momento di chiudere sul 5-2), si aggiudica il match e continua la sua corsa verso una difficile medaglia olimpica (possibili quarti contro Serena Williams), che potrebbe, in parte, risollevare un 2016 decisamente negativo.

[7] M. Keys b. K. Mladenovic 7-5 6-7(4) 7-6(5) (Emmanuel Marian)

Kiki Mladenovic non porterà Rio de Janeiro nel cuore, questo è certo. L’esperienza, del resto, è andata com’è andata. Dopo la clamorosa sconfitta patita in doppio con la compagna Caroline Garcia e la conseguente bufera di polemiche scatenata dalla coppia stessa contro la Federazione francese, Kiki è finita gambe all’aria anche nel torneo di singolare, in modo altrettanto clamoroso. E dire che Madison Keys ha fatto di tutto per consegnarle un successo consolatorio. Il match di secondo turno tra la francese e la statunitense andato in scena sul campo 1 si è risolto in una furibonda lotta di tre ore e venti minuti in cui entrambe le giocatrici sono state a un passo, o forse meno, dal punto di non ritorno.

Kiki e Madison non conoscono mezze misure, e la tenzone si è dipanata su un sentiero lastricato di vincenti da urlo ed errori macroscopici. La ventitreenne di Saint Pol Sur Mer, pervicacemente dissipatrice, per tre volte nel primo parziale si è fatta rimontare un break di vantaggio. Sul 5-4 in suo favore, impegnata a servire per il set, la numero 38 WTA ha ceduto tre giochi in fila, completando l’omelette con due doppi falli consecutivi nel dodicesimo game che hanno regalato la prima frazione alla settima favorita del torneo. E con simile dinamica Mladenovic è andata a un passo dal perdere in due, nonostante Madison lamentasse continui fastidi a una spalla: avanti 5-4 e servizio nel secondo parziale, la francese è inciampata sulla linea del traguardo e, rialzatasi, ha visto l’avversaria avanti per 4 a 1 nel tie break, a tre punti dalla vittoria. Keys, contagiata dall’atmosfera carica di prodigalità, ha però deciso di partecipare al “fuori tutto”, cedendo sei punti consecutivi e rinviando ogni decisione al terzo set. Un terzo set dove gli errori, e gli orrori, hanno continuato a farla da padroni, mentre le contendenti, fallosissime in risposta, governavano i rispettivi turni di servizio fino al tie break. Nel gioco decisivo Kiki si è trovata avanti sul 5-3 e servizio prima che un fortunatissimo nastro lanciasse la rimonta di Keys, la quale ha firmato gli ultimi quattro punti necessari a guadagnare gli ottavi, dove troverà Suarez Navarro. Kristina, sconsolata nell’atto di lasciare il campo, non sa più a quale santo votarsi: fossimo in lei, ci concederemmo una lunga vacanza.

[3] G. Muguruza b. N. Hibino 6-1 6-1 (Manuel Dicorato)

 Prosegue il sogno olimpico di Garbine Muguruza che, in appena cinquantasei minuti, ha avuto la meglio per la seconda volta in questo 2016 sulla giapponese Nao Hibino. Tutto facile per la campionessa del Roland Garros che, sin dal primo game, fa capire alla malcapitata avversaria ed al pochissimo pubblico del campo due che non ha intenzione di stare in campo per molto. L’eccellente prestazione al servizio (mai concesso più di un punto in un game) è andata di pari passo con quella nei turni di risposta dove in sette game è sempre arrivata a palla break o ai vantaggi. La numero 3 del mondo, per la prima volta da Parigi, ha messo in mostra quel tennis che due mesi fa l’ha portata a vincere il Roland Garros. La giapponese dal canto suo ha pagato lo scotto di giocare contro una grande campionessa e non ha potuto replicare il bel tennis messo in mostra nel combattutissimo primo turno contro la rumena Begu. Numerosi gli errori della numero 75 del mondo, sopratutto nei momento chiave. Per la Muguruza la caccia alla medaglia d’oro proseguirà nel terzo turno contro la Puig, per la ventunenne giapponese la prossima tappa per poter migliorare la classifica è lo US Open.
[9] C. Suarez Navarro b. A. Konjuh 7-6(5) 6-3 (Paolo Di Lorito)

Ad inaugurare il programma odierno sul campo numero 2 sono Suarez Navarro e Konjuh le quali si trovano faccia a faccia per la prima volta. Nonostante i colpi della croata siano molto più potenti rispetto a quelli della sua avversaria è lei a trovarsi spesso in difficoltà e la spagnola, facendo muovere Ana lateralmente, le crea qualche problema e arriva a palla break per tre game consecutivi. Alla terza occasione Carla riesce a portarsi avanti nel punteggio ma la numero 93 del mondo, iniziando finalmente a colpire con più precisione, trova l’immediato contro-break e questo confronto di stili (la potenza da una parte e la strategia dall’altra) rende la partita imprevedibile. Entrambe le giocatrici avrebbero la chance di passare in vantaggio, Konjuh ha addirittura set point sul 6-5, ma la poca incisività rende il tie-break inevitabile e in quest’ultimo frangente gli errori gratuiti sono così tanti che solo tre punti non sono stati mini-break. A spuntarla dopo poco più di un’ora è Suarez Navarro. Nel secondo set la diciottenne croata, visibilmente scoraggiata per l’esito del primo parziale, è molto più frettolosa e ciò influirà negativamente sul suo tennis. Subisce due break consecutivi che la mandano giù 4-0 e, con un paio di colpi giocati a tutto braccio, riuscirà solo a dimezzare lo svantaggio ma neanche lei appare troppo convinta di poter rimontare. Suarez Navarro, migliorando il risultato di 4 anni fa quando venne eliminata da Clijsters, accede al terzo turno.

[10] J. Konta b C. Garcia 6-2 6-3 (Chiara Gheza)

Nel secondo turno del torneo Olimpico di Rio, su un campo numero 2 dagli spalti pressoché deserti, si incontrano la britannica Johanna Konta, reduce dal suo primo trionfo in un torneo WTA, e la francese Caroline Garcia. Parte subito bene la Konta che disegnando il campo con colpi precisi strappa immediatamente il servizio a Caroline. Johanna comanda gli scampi fin dall’avvio, imponendo il proprio ritmo alla Garcia. La francese entra in confusione inanellando una serie di errori gratuiti che fanno volare l’avversaria sul 4 a 1. Al cambio campo una sconsolata Caroline chiede l’intervento del fisioterapista per un problema all’avambraccio destro. Né la vistosa fasciatura né l’interruzione aiutano però la transalpina che continua a subire il gioco della Konta. Il set scivola così nelle mani della giocatrice britannica che senza troppo faticare, concedendosi anche un paio di errori di distrazione, lo conquista con il punteggio di 6 a 2.

Il secondo parziale si apre con la Garcia al servizio in un game infinito. Caroline lotta con tutte le sue forze, reagisce ai colpi profondi della Konta, annulla una palla break dopo l’altra e tiene così la battuta. La Konta è però in giornata di grazia e non deve far altro che aspettare i successivi turni di servizio dell’avversaria per piazzare due break consecutivi. Caroline dimostra carattere e determinazione giocando un game perfetto sulla battuta della Konta che le permette di accorciare le distanze grazie a un contro break. Johanna, seppur infastidita dal ritorno della francese, riesce ad amministrare il gioco quanto le è sufficiente per vincere set e incontro. Nel prossimo turno la Konta affronterà la russa Svetlana Kuznetsova, numero 8 del tabellone, passata senza giocare per ritiro della rumena Monica Niculescu.

Risultati:

[11] P. Kvitova b. C. Wozniacki 6-2 6-4
[2] A. Kerber b. E. Bouchard 6-4 6-2
[1] S. Williams b. A. Cornet 7-6(5) 6-2
[7] M. Keys b. K. Mladenovic 7-5 6-7(4) 7-6(5)
[13] S. Stosur b. M. Doi 6-3 6-4
[9] C. Suarez Navarro b. A. Konjuh 7-6(5) 6-3
[10] J. Konta b. C. Garcia 6-2 6-3
[3] G. Muguruza b. N. Hibino 6-1 6-1
M. Puig b. [14] A. Pavlyuchenkova 6-3 6-2
[8] S. Kuznetsova b. M. Niculescu W/O
[15] E. Svitolina b. H. Watson 6-3 1-6 6-3
E. Makarova b. A.K. Schmiedlova 3-6 6-4 6-2
S. Errani b. [16] B. Strycova 6-2 6-2
D. Kasatkina b. S. Zheng 6-1 6-4
K. Flipkens b. L. Safarova 6-2 rit.
L. Siegemund b. S. Zhang 6-2 6-4

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evidenza

L’Ucraina rimanda la decisione sul boicottaggio di Parigi 2024, mentre aumenta il pressing politico sul mondo dello sport

Venerdì prossimo i Ministri dello Sport europei si incontreranno a Londra per discutere la questione dell’ammissione di atleti russi e bielorussi sotto bandiere neutrali. Ma Kiev avverte: “Noi siamo fortemente contrari finché la guerra non cesserà”

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Thomas Bach, Presidente CIO (foto Twitter @iocmedia)

Il Comitato Olimpico Nazionale Ucraino (NOCU) ha rimandato la decisione su un eventuale boicottaggio delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, nel caso in cui venga confermata dal CIO la partecipazione degli atleti russi e bielorussi alla rassegna a cinque cerchi. Il rinvio di tale presa di posizione è stato conseguenza della mancata “ufficialità” dell’iniziale apertura proposta dal Comitato Olimpico Internazionale e risalente allo scorso 25 gennaio. Inoltre, da Kiev non si sono voluti esprimere compiutamente prima della riunione che si terrà venerdì prossimo – il 10 febbraioa Londra tra tutti i Ministri dello Sport dei Paesi europei. Il NOCU, dunque, per ora si è unicamente limitato ad approvare quei piani programmatici propedeutici ad infondere pressione sui vari dirigenti dei diversi comitati olimpici di tutto il mondo, per raggiungere il proprio obbiettivo: l’esclusione degli atleti di nazionalità russa e bielorussa dai Giochi Olimpici che andranno in scena nell’estate 2024.

Vadym Guttsait, Ministro dello Sport ucraino nonché Presidente del Comitato Olimpico Nazionale dell’Ucraina, ha spiegato che i membri dell’assemblea del NOCU hanno votato a favore di “consultazioni sulla prevenzione della partecipazione di atleti russi e bielorussi a tutte le competizioni internazionali e di un possibile boicottaggio dei prossimi Giochi Olimpici“. Il capo dello sport ucraino ha poi proseguito affermando: “L’idea del CIO sarebbe quella di permettere la partecipazione di sportivi russi e bielorussi a Parigi 2024 in quanto ‘atleti neutrali’, quindi privi di bandiere e inni nazionali. Noi siamo fortemente contrari a questa eventualità, finché la guerra non cesserà“.

Il NOCU si riaggiornerà per ridiscutere la questione, con un’assemblea straordinaria indetta ad hoc, tra due mesi.

 

IL VERTICE DI LONDRA

Ma come già preannunciato ad indirizzare la contesa in una direzione o nell’altra e quindi potenzialmente a far saltare definitivamente i cocci del vaso, potrebbe essere il vertice che andrà in scena tra meno di sette giorni nella capitale britannica. Il vertice di tutti i Ministri dello Sport delle nazioni del Vecchio Continente per cercare di dirimere una volta e per tutte l’annosa questione. A rivelare l’importanza di tale incontro, è lo stesso Guttsait nel corso della conferenza stampa a latere dell’assemblea del NOCU che ha rinviato ulteriormente la decisione sul boicottaggio: “La Gran Bretagna riunirà un vertice dei Ministri europei dello Sport per venerdì prossimo con l’obiettivo di discutere la questione dell’ammissione di russi e bielorussi. I capi dei Comitati olimpici nazionali di Lituania, Lettonia e Polonia sostengono l’Ucraina, questi tre Paesi hanno difatti già fatto una dichiarazione in tal senso“.

Dunque come si può facilmente dedurre, l’Ucraina è stata già supportata da altre tre nazioni europee nella richiesta al CIO di escludere russi e bielorussi da Parigi 2024. Il NOCU ha inoltre inviato al Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, ma anche alle Federazioni Internazionali delle varie discipline e ai vari Comitati Olimpici Nazionali, una serie di lettere formali volte a sollecitare il mantenimento in vigore delle sanzioni ai danni della Russia e della Bielorussia fin quando il conflitto non terminerà. Il Ministro dello Sport ucraino ha poi proseguito il suo intervento: “Tutto dipende da noi dirigenti sportivi – non solo dai membri del NOCU – e da come lavoreremo, perché non esiste una decisione ufficiale sulla partecipazione di sportivi russi e bielorussi a determinate condizioni. Dobbiamo intervenire tutti in questo processo, i comitati olimpici nazionali e i presidenti di tutte le federazioni. Dobbiamo lavorare su questo tema perché non dipenda solo dal CIO, ma anche dalle Federazioni internazionali di ogni sport. È molto importante che ogni membro della nostra famiglia olimpica lavori sulla propria posizione e metta in evidenza che non si possano vedere ed incontrare gli sportivi russi e bielorussi in competizioni internazionali“.

INTANTO BACH DICE NO ALL’INVITO DI ZELENSKY A BAKHMUT

Nel frattempo, le pressioni dell’Ucraina continuano su tutti i livelli. Per ora però con alterne fortune, infatti il Presidente del CIO Bach ha rifiutato l’invito del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a far visita alla località di Bakhmut, una delle città colpite più duramente dalla guerra. Ciò è stato reso noto dallo stesso CIO tramite comunicato stampa, secondo cui: “al momento non esiste in programma un ulteriore viaggio in Ucraina“.

Zelensky aveva invitato Bach per mostrargli: “con i propri occhi che la neutralità non esiste“. L’ultima visita del Presidente del CIO nel Paese dilaniato dal conflitto risale allo scorso luglio. Va comunque precisato, che lo stesso Bach aveva espresso senza dubbi che a livello generale, quindi politico ed economico ma non a carattere sportivo, “le sanzioni contro i governi russi e bielorussi non sono negoziabili. Perché sia chiara una cosa, non stiamo parlando di atleti russi e bielorussi ma di atleti neutrali che rispettano le rigide condizioni che abbiamo stabilito, inclusa l’assenza di identificazione con il loro Paese e il con il loro Comitato Olimpico Nazionale ma anche il pieno rispetto delle norme anti-doping“.

LA POSIZIONE DEI COMITATI OLIMPICI DI STATI UNITI E PAESI BALTICI

Nelle ore che hanno preceduto la riunione del NOCU si sono registrate anche le prese di posizione dei Comitati Olimpici di altre nazioni. In particolare gli Stati Uniti sostengono il ban degli sportivi russi e bielorussi dalle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, a meno che non sia “assolutamente chiaro” che non rappresentino i loro Paesi di appartenenza. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Katerine Jean-Pierre.

Sulla stessa linea, i Paesi Baltici con la Lettonia, la Lituania, l’Estonia e la Polonia forti e unite nel sostenere con decisione l’incessante richiesta dell’Ucraina di bandire – senza dunque alcun trattamento più morbido – i russi e i bielorussi dalle competizioni internazionali, compresa ovviamente la più importante di esse: i Giochi Olimpici. I Ministri dello Sport delle quattro nazioni sopra citate, in una nota congiunta si sono espressi contrariamente alle aperture del CIO perché consentono: “allo sport di essere utilizzato per legittimare le decisioni politiche distogliendo così l’attenzione dall’aggressione contro l’Ucraina“.

La pressione politica dell’Ucraina sulla questione è tuttavia attiva da diverse settimane, con svariati esponenti di spicco politici e atleti pronti a seguire la parola di Zelensky: “Non esiste neutralità quando è in corso una guerra come questa. E sappiamo quante volte le tirannie cercano di usare lo sport per i loro interessi ideologici“.

Questo invece l’intervento in merito alla vicenda della portavoce della Casa Bianca: “La sospensione degli organi di governo nazionale dello sport di Russia e Bielorussia dalle Federazioni sportive internazionali, la rimozione di individui strettamente allineati con gli stati di Russia e Bielorussia, inclusi funzionari governativi, ma anche coloro che godono di posizioni di influenza in federazioni sportive internazionali, come consigli di amministrazione e comitati organizzativi; sono interventi imprescindibili per rispondere compiutamente alle barbarie commesse dalla Russia. Inoltre in questi mesi si è reso anche necessario incoraggiare le organizzazioni sportive nazionali ed internazionali a sospendere le trasmissioni di competizioni sportive in Russia e Bielorussia. Quindi, se atleti russi e bielorussi dovessero partecipare alle Olimpiadi deve essere assolutamente chiaro che non rappresenteranno la Russia o la Bielorussia. Anche l’uso di bandiere, emblemi o inni deve essere vietato“.

Anche campioni dello sport continuano a far sentire la loro voce contraria alla partecipazione di russi e bielorussi a Parigi 2024, l’ultima in ordine di tempo è stata Elina Svitolina.

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Flash

Olimpiade Parigi 2024: la finale maschile si giocherà al meglio dei 5 set

A Parigi, nello stadio del Roland Garros, la medaglia d’oro maschile verrà assegnata come in una finale Slam

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Court Philippe-Chatrier - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)

Le prossime Olimpiadi si terranno nel 2024 a Parigi e per i tennisti sarà un ritorno a casa. L’impianto scelto per ospitare i tornei di tennis è ovviamente lo stesso del Roland Garros. Si giocherà sulla terra rossa come non accade da Barcellona 1992, dove a ottenere la medaglia d’oro furono lo svizzero Marc Rosset e l’americana Jennifer Capriati.All’ultima Olimpiade di Tokyo 2020, la finale è stata vinta da Alexander Zverev su Karen Khachanov 6-3 6-1. Il tedesco, nel suo percorso, battè Djokovic togliendogli il sogno del Golden Slam.

L’Olimpiade all’ombra della Tour Eiffel porta con sé anche una novità: la finale maschile che assegnerà la medaglia d’oro si giocherà al meglio dei cinque set, come avviene durante la stagione solo nei tornei del Grande Slam. Ma parliamo solo della finale: il resto del torneo, compresa la “finalina” per assegnare la medaglia di bronzo, si giocherà al meglio dei tre set.

Il presidente del comitato olimpico spagnolo Alejandro Blanco si è già sbilanciato, inserendo tra i favoriti per la vittoria della medaglia d’oro 2024 Rafael Nadal, già vincitore dell’oro a Pechino 2008 in singolare, e in doppio a Rio 2016 con Marc Lopez: “Se ci andrà, vincerà sicuramente una medaglia”.

 

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Olimpiadi

Ubi Radio Olimpiadi – Dodicesima giornata di Tokyo 2020: la debacle delle squadre

Lo straordinario oro nell’inseguimento di ciclismo su pista rende meno amaro il peggior risultato negli sport di squadra da Monaco ’72

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Filippo Ganna e la squadra di inseguimento ha vinto una splendida medaglia d’oro nell ciclismo su pista, con una rimonta spettacolare nell’ultimo chilometro contro i campioni del mondo in carica della Danimarca.
Giornata da dimenticare per gli sport di squadra italiani: brutta sconfitta per la nazionale di pallavolo femminile, fermata 3-0 con la Serbia e autrice di una prova incerta e opaca. Sconfitto anche il settebello di pallanuoto, sempre dalla Serbia, non lasciando più nessuna squadra italiana in gara dopo i quarti di finale: non accadeva da Monaco ’72.
Le speranze sono ora concentrate sulla 10 chilometri di nuoto con Gregorio Paltrinieri, Elia Viviani nell’Omnium del ciclismo su pista e nella staffetta 4×100 metri di atletica nella quale corrono il neo campione Marcell Jacobs e la promessa Filippo Tortu.

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