Rio 2016: una medaglia è sempre una medaglia. E allora il doppio resuscita. Ma lo si giochi così
Sembrava che me lo sentissi. Avevo scritto un articolo sul doppio misto, augurandomi che Vinci e Fognini battessero Mladenovic e Herbert (teste di serie n.2 in virtù del loro ranking in doppio) e potessero competere per una medaglia ed è successo in un giorno invece disgraziato per il tennis italiano perchè Errani e Vinci hanno perso un doppio con Safarova-Strycova pur avendo vinto il primo set e condotto 3-0 e 30-15 con due break nel secondo (ma serviva Sara Errani che avrebbe ceduto 3 volte il servizio, lì e sul 2 apri nel terzo, e poi sul 4-5 con due doppi falli, compreso quello sull’ultimo punto). E ha perso pure Fognini sebbene avesse avuto la palla-game per il 4-1 nel terzo con Andy Murray (dopo 8 games conquistati a fila fra l’1-2 del secondo set e il 6-2,3-0).
Vinci e Fognini non avevano mai giocato insieme neppure per scherzo. Io li avevo visti allenarsi in Australia quando giocarono un “matchettino” a “pittino”, ma erano insieme Vinci ed Errani contro Fognini e Bolelli.
Di fare gran cronaca di questo match non avrei voglia, però chi mi sege su Twitter constaterà che l’ho fatta puntuale. Come prima anche quella del doppio femminile, e la fase finale di Murray-Fognini.
Il primo set lo ha perso la coppia francese per colpa di Herbert che ha pensato bene di fare doppio fallo sulla palla-break. Ma nel secondo Roberta ha perso la battuta nel secondo game e il set è finito 6-3 per i francesi, mentre arrivava il presidente della federazione francese Gachassin (invece Binaghi era andato via a metà secondo set).
Il tiebreak che ha deciso il match è cominciato in salita, 0-1 e minibreak, poi però recupero e 2 pari, 3 pari, e 3 punti di fila per gli azzurri, 6-3, ma ecco il 6 pari dopo un rovescio fortunoso di Herbert che infila la Vinci. 7-6, 7-7 pari dopo un errore di risposta di Fognini sulla battuta della Mladenovic, 8-7 e sbaglia una volee la Vinci, ma poi c’è grande scambio e Roberta è bravissima. Si arriva al matchpoint, altro scambio concitato, lo chiude Fognini con una volee abbastanza comoda.
I nostri sono già nei quarti di questo torneo anomalo dal quale sono usciti anche gli altri francesi Mahut e Garcia e si è ritirato il rumeno Mergea perchè tiene evidentemente di più al doppio maschile di cui giocherà domani la finale assieme a Tecau contro Rafa Nadal e Marc Lopez.
Gli spagnoli, battuti dopo due tiebreak Nestor e Pospisil con Nestor furioso per una chiamata aribitrale nel tiebreak, hanno fatto scene indescrivibili di entusiasmo dopo aver trasformato il matchpoint.
Sospetto che Marc Lopez sia davvero un ragazzo “specialmente” carino, perchè Nadal ha esultato come non lo avevo visto fare neppure quando aveva vinto l’oro a Pechino o battuto Federer a Wimbledon.
Lopez era sdraiato a terra in visibilio, Nadal gli si è buttato addosso e i due sono rimasti avvinghiati un abbraccio prolungato. Ho re-wittato loro foto particolarmente “gustose”, come dicono qui in Brasile.
Più sobria, comprensibilmente, l’esultanaza del duo italiano che ora può arrivare a giocare un match da medaglia se batterà la coppia americana formata da Rajeev Ram e da Venus Williams. A mio avviso dovrebbero proprio farcela.
Fognini, una volta sedutosi sella sedia, ha alzato indice e medio in segno di vittoria verso la tribunetta dei tifosi italiani e gridato (se non ho sentito male): “Le abbiamo perse tutte, almeno abbiamo vinto questa!”. Come dargli torto? (vedete che quando Fabio ha ragione gliela do?).
Interessante notare che le donne riescono a rispondere abbastanza ai servizi degli uomini. Anche se Herbert serve meglio di Fognini…però la battuta l’ha persa lui e non Fabio. E suo è stato anche il maggior numero di minibreak patiti nel tiebreak decisivo (incluso, dopo i due consecutivi sull’1-2, l’ultimo punto).
Certo non avrei ma pensato di trovarmi un giorno a fare la cronaca e il commento di un doppio misto. E stasera me ne toccherà un altro. Poi magari si vince medaglia, che sarebbe la prima italiana del tennis alle Olimpiadi dai tempi del barone De Morpurgo, bronzo a Parigi 1924 in singolare.