L'insostenibile leggerezza del (super)tennis - Pagina 2 di 3

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L’insostenibile leggerezza del (super)tennis

Una polemica fra addetti ai lavori riporta in auge il tormentone: Supertennis è propedeutica allo sviluppo del movimento tennistico italiano?

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stile che non si insegna da nessuna parte figuriamoci alla FIT – ogni qual volta si prova ad argomentare che la visione del tennis in tv non è propedeutica allo sviluppo di un movimento tennistico di spessore arrivano subito i rimbrotti dei Federali. Ma è veramente così? Vedere il tennis in tv aiuta?

Da bambino io e mio fratello, due bambini che in futuro, al massimo, diventeranno due modesti tennisti di seconda e terza categoria, iniziammo a giocare a tennis perché un nostro zio romano portava ogni tanto mio padre a giocare, e noi con loro. Non avevamo molto con cui giocare negli anni ’80, e quindi il muro di un garage ci invitava a prenderlo a pallate per pomeriggi interi. All’epoca avevamo le racchette di legno. Anni dopo, quando mio padre vide che ogni giorno eravamo lì a giocare, ci portò da un maestro di tennis. Da allora iniziammo a giocare e a seguire questo sport anche in tv, quando la Rai lo trasmetteva. In summa: fu una questione di soldi, mio padre poté permettersi qualche lezione di tennis e noi ci innamorammo di questo sport. Quindi, i soldi.

Al paesino eravamo gli unici a cimentarsi con il tennis, perché non c’erano campi e quindi per giocare dovevamo fare parecchi chilometri con la macchina (quando avevamo qualcuno che ci accompagnava al capoluogo di provincia: altro problema, quindi). Delle nostri classi alle scuole medie e superiori, nessuno giocava a tennis. Nessuno aveva provato a far diffondere questo sport nei paesi: né la Federazione, né la scuola. Al nostro paese tutti quanti i nostri coetanei giocavano a calcio, perché per giocare a calcio basta un prato e non c’è un comune che sia sprovvisto del campo di calcio con una squadra almeno in terza categoria. Quindi, i campi.

Molti anni dopo mio fratello, nel frattempo diventato maestro di tennis FIT, propose al locale assessore allo sport un progetto di insegnamento tennis alla scuola media del paese. Per un paio di pomeriggi a settimana, pagando una quota ridicola, i genitori di questi alunni potevano far “assaggiare” il tennis ai propri pargoli. Si divertirono tutti, e in diversi si iscrissero alla scuola tennis dopo questi corsi. Un paio di questi sono diventati buoni tennisti, gente che oggi foraggia le casse iscrivendosi ai tornei. Quindi, la scuola.

Vedere uno sport nel salotto di casa,

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