Djokovic e la maledizione del walk over

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Djokovic e la maledizione del walk over

Il n.1 del mondo, dopo aver beneficiato del ritiro di Jiri Vesely, affronterà Mikhail Youzhny al terzo turno. Esiste una tendenza alla prestazione negativa per chi è costretto a saltare un turno? Scopriamo cosa dicono le statistiche

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Novak Djokovic negli ultimi due mesi non ha entusiasmato. Dopo la grande vittoria al Roland Garros ha perso al terzo turno a Wimbledon contro Querrey, poi ha vinto in Canada, ma è stato clamorosamente eliminato al primo turno alle Olimpiadi da Del Potro e ha poi deciso di saltare Cincinnati, di fatto mancando l’appuntamento con gli ultimi due allori mancanti al suo straordinario palmarès. Agli US Open si è presentato in condizioni non ottimali, qualche problema al polso sinistro, la spalla destra forse non al meglio: si ricordino i trattamenti in Canada durante gli allenamenti, l’interruzione al primo turno qui agli US Open e la seconda di servizio raramente a velocità consuete per i suoi standard. Tralasciando le voci che riguardano il privato del numero uno del mondo, è evidente che il campione serbo non stia attraversando uno dei migliori momenti da che ha iniziato a dominare il circuito.

Il secondo turno presentava un incrocio interessante, il ceco Jiri Vesely, che lo aveva inaspettatamente battuto al secondo turno a Monte Carlo quest’anno. Il pronostico pendeva nettamente a favore di Djokovic che tuttavia non è neppure dovuto scendere in campo a causa del ritiro di Vesely, stremato dai cinque set (in cui ha concesso undici break!) contro il qualificato indiano Myneni. I tifosi più scaramantici hanno subito pensato ad un altro celebre caso di walkover di cui Djokovic beneficiò, ovvero al Roland Garros 2011, quando Djokovic arrivava da una lunghissima striscia di successi, ai quarti di finale avrebbe dovuto incontrate Fabio Fognini (miglior risultato in carriera negli slam per lui), che però si ritirò prima di giocare, esausto dopo la maratona al quarto turno contro Montañes vinta 11-9 al quinto. Sappiamo tutti cosa accadde dopo, Djokovic venne sconfitto da Federer in quella che molti considerano una delle loro migliori partite, se non addirittura la migliore in assoluto. Si è ipotizzato che il walkover di Fognini ed i conseguenti tre giorni di pausa per Nole abbiano spezzato il suo inarrestabile ritmo ed abbiano favorito il maestro elvetico. Cosa dicono i numeri, a riguardo?

Abbiamo analizzato i casi di walkover dal 2000 al 2016, limitandoci agli Slam, di seguito elencati: a sinistra chi ne ha beneficiato, a destra chi non è sceso in campo. Tra parentesi, i risultati successivi al walkover (dove W sta per vittoria e L per sconfitta).

Australian Open
2003 3T [31] Schüttler – Safin [3] (W, W, W, L in F)
2012 2T [3] Federer – Beck (W, W, W, L in SF)
2014 3T [8] Wawrinka – Pospisil [28] (W, W, W, W il torneo)

Roland Garros
2005 2T [5] Gaudio – Tursunov [PR] (W, L al 4T)
2005 4T [9] Cañas – Kiefer [28] (L ai QF)
2007 1T [13] Youzhny – Hernych (W, W, L al 4T)
2011 QF [2] Djokovic – Fognini (L in SF)
2013 3T [16] Kohlschreiber – Lu (W, L al 4T)
2015 2T [29] Kyrgios – Edmund (Q) (L al 3T)
2015 3T [5] Nishikori – Becker (W, L ai QF)
2016 3T Granollers – Nadal [4] (L al 4T)

Wimbledon
2007 4T [1] Federer – Haas [13] (W, W, W il torneo)
2009 2T [9] Tsonga – Bolelli (L al 3T)
2010 2T [26] Simon – Marchenko (L al 3T)
2013 2T Kubot – Darcis (W, W, L ai QF)
2013 2T De Schepper – Cilic [10] (W, L al 4T)
2015 2T Giraldo – Nishikori [5] (L al 3T)
2016 2T [14] Bautista Agut – Kukushkin (L al 3T)

US Open
2004 4T [1] Federer – Pavel [16] (W, W, W il torneo)
2005 2T Massu – Novak [13] (W, L al 4T)
2007 2T [WC] Young – Gasquet [13] (L al 3T)
2012 4T [1] Federer – Fish [23] (L al 4T)
2014 2T [4] Ferrer – Tomic (L al 3T)
2014 3T [3] Wawrinka – Kavcic (W, L ai QF)
2016 2T [1] Djokovic -Vesely (???)

In generale, chi ha una classifica più bassa si ritira prima del match molto più frequentemente rispetto a chi ha un miglior ranking ed è tendenzialmente favorito, al lordo degli specialisti di una particolare superficie. Infatti, su 25 casi dal 2000 ad oggi, questo è accaduto 19 volte. Federer ha beneficiato tre volte di un walkover, Wawrinka e Djokovic due volte, Nadal invece ha pagato dazio all’ultimo Roland Garros, il fragile Nishikori ha un bilancio in pari (1-1). Tra questi casi, uno merita una menzione, il ritiro di Fish agli US Open 2012, dovuto a problemi extra-tennistici (crisi di panico) che hanno di fatto compromesso la seconda parte della brillante carriera di Mardy.

Il famoso walkover di Fognini ed il suo ipotizzato effetto su Djokovic è simile proprio al walkover di Fish, visto che due giorni dopo Federer, tornato numero uno e reduce dal settimo Wimbledon, dalla finale olimpica e dalla vittoria a Cincinnati con un bagel su Djokovic, venne inaspettatamente sconfitto da Tomas Berdych. Ma, secondo i numeri, “saltare” un match statisticamente ha conseguenze positive o negative? Su 24 casi, il bilancio è leggermente positivo: 13 vittorie al turno successivo, 11 sconfitte. Tra queste, bilancio netto agli Australian Open (3-0), in parità al Roland Garros (4-4), negativo a Wimbledon (3-4), in parità agli US Open (3-3), dunque toccherà proprio a Nole esser ago della bilancia.

Ma Djokovic non può accontentarsi di guardare al turno successivo, per questo ci sono tre casi che possono confortarlo: Wawrinka agli Australian Open 2014 e Federer agli Us Open 2004 ed a Wimbledon 2007 hanno vinto il titolo giocando solo 6 incontri. Nole ha una storia particolare con ritiri prima dei match e con i match in corso. Agli Australian Open ha beneficiato di un ritiro, avanti di un set contro Troicki al 3T nel 2011, e si è ritirato una volta, sotto 2 set a 1 nei quarti di finale del 2009 contro Roddick. Al Roland Garros, oltre al walkover già citato, è stato protagonista di cinque incontri non terminati, di cui tre a causa del suo avversario (Horna nel 2006, Lapentti nel 2009 a cui seguì la sconfitta con Kohlschreiber, Hanescu nel 2011), due a causa sua (ritirato contro Coria nel 2005 e contro Nadal ai quarti di finale nel 2006). Contro Nadal, Djokovic si ritirò anche a Wimbledon, un set pari e sotto 4-1 nel terzo in semifinale nel 2007, mentre agli US Open due volte ha vinto senza concludere il match, entrambe nel 2011 (Niland al 1T, Tipsarevic ai QF). Vista da questa ottica, l’eccezionale 2011 di Djokovic ha visto molte situazioni atipiche negli slam, dato che ha tecnicamente disputato 27 match, ma tra questi troviamo un walkover, quattro vittorie per ritiro (quindi solo 22 incontri terminati “normalmente”) ed una vittoria con match point annullati.

Al di là dei numeri, Nole ha bisogno di giocare e trovare Youzhny al terzo turno dopo aver giocato soltanto un match incerto contro il polacco Janowicz potrebbe essere molto pericoloso. Il russo, noto per i suoi atteggiamenti spesso al limite del warning (ma anche per il suo tennis di qualità), non è nuovo a sorprese, si pensi alla vittoria su Nadal in quattro set agli US Open 2006 ed all’altro clamoroso successo a Doha. Inoltre, Youzhny, giocatore umorale e con ormai poca resistenza fisica, ha perso solo 12 game nei primi due match, meno di Djokovic che in un solo match ne ha persi 13 e dunque si presenterà ancora fresco.

Infine, il russo è uno dei pochi a poter vantare tre vittorie contro Djokovic, ottenute tutte su cemento indoor (Marsiglia 2007, Rotterdam 2007 e 2010). Fossimo in Nole, spereremmo non sia necessario dover chiudere il tetto.

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