Visto la differenza di punteggio, è successo qualche cosa particolare tra il primo e il secondo set?
Beh, ho giocato un grande primo set ma è stato comunque tirato. Nel secondo ero 5-4, 30 a 0 e ho avuto così tante opportunità per chiudere il match. Poi dopo aver perso il set sono stata un po’ confusa e un po’ nervosa, dunque ho perso il set. Nella mia testa di sono detta: ok, dimenticalo e prova a giocare come il primo set. Alla fine ho vinto. Non avevo mai giocato contro di lei. Lei è giovane e penso abbia giocato un gran match.

Fai parte della squadra americana delle Olimpiadi ora? Come mai quella maglietta?
Ti piace? (sorride)

Sì, sono americano.
Io non sono americana, eh?

Dove hai preso quella maglietta?
A New Haven.

Lai scambiata con qualcuno?
No, ma mi piace. È della Nike, è ok.

Qual’è la tua filosofia sul dropshot?
È il mio stile. Non lo so, ho giocato così per tanto tempo quando ero giovane, quindi mi piace giocare questo tipo di tennis. Io non ho un rovescio a due mani quindi questo è il mio tennis e amo giocare in questo modo. Usarlo sulla terra o sul duro è la stessa cosa. Dipende dal tipo di avversario che affronto e dal fatto se io mi senta in fiducia o no.

Qual’è il tuo approccio al tennis quest’anno dopo il gran momento passato nella semifinale qui?
Sento molta pressione ovviamente, ma cerco di divertirmi e di giocare match dopo match senza pensare di avere tanti punti da difendere.

Quanto è importante per te il ranking settimanale e quanto lo segui?
Ci penso molto al ranking, ai punti. Oggi in questo momento non so quanti punti ho vinto, no davvero, non sto scherzando. Ci penso molto. Ma voglio continuare ora e voglio giocare un altro gran match nel prossimo turno, poi vedremo.

Ora che sei entrata nella seconda settimana, come ti senti? Sollevata?
Beh, certamente sono felice, ma sono anche un po’ stanca. Non mi sento molto bene con i miei piedi. Sto così così adesso. Domani come sempre ci sarà un po’ di riposo, e solo un po’ di pratica.