US Open statistiche: i magnifici otto

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US Open statistiche: i magnifici otto

Otto rimasti, le prime 3 tds (Djokovic, Murray e Wawrinka), 3 francesi (Tsonga, Monfils e Pouille), il finalista 2014 Nishikori e il campione 2009 del Potro. Quattro vincitori slam (3 hanno vinto gli US Open) e 6 finalisti. Solo Monfils e Pouille non hanno mai raggiunto una finale Slam

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[1] Djokovic vs [9] Tsonga (Head to head 15-6)

Il campione serbo e lo sfidante transalpino si sono incontrati molte volte, ben ventuno, di cui cinque volte negli slam (su tutte, la finale 2008 in Australia), con un bilancio favorevole a Djokovic (4-1), ma in parità sul cemento, 1-1 in Australia. Tsonga ha spesso messo in difficoltà Djokovic anche quando sconfitto, si pensi ai match point non trasformati nei QF al Roland Garros 2012 o al match molto combattuto in SF a Wimbledon 2011.

Djokovic si presenta avendo giocato soltanto due match e pochi scampoli di partita contro Youzhny. Ha comunque perso un set con Janowicz e due volte il servizio sia contro Janowicz, sia contro Edmund. Il punto debole sembra proprio essere il servizio, a causa forse anche della spalla destra non al meglio (MTO con Janowicz). Il serbo ha servito complessivamente meglio contro Janowicz (+7 tra ace e doppi falli, -4 contro Edmund), stessa percentuale di prime nei due incontri (62%), ha ottenuto più punti con la seconda contro il polacco (63% contro 45%), ma meno con la prima (69% contro 75%). Preoccupano le velocità sulla seconda palla, tuttavia i numeri smentiscono queste impressioni: in media Nole ha servito a 142 Km/h di media la seconda contro Janowicz e 148 Km/h contro Edmund. Contro la risposta violenta di Tsonga dovrà fare meglio, ma non sono velocità particolarmente basse. Di certo, non potrà dire di sentirsi stanco, visto che è complessivamente rimasto in campo meno di cinque ore.

Tsonga ha lasciato per strada due set fino ad ora, contro Duckworth al 2T e contro Sock al 4T. Il francese ha complessivamente servito molto bene: con 57 ace è quarto, il suo servizio più rapido ha superato i 223 Km/h, ma soprattutto è primo assoluto per punti vinti con la prima (85%). Se guardiamo i quattro match, Tsonga ha sempre un saldo positivo (includendo i dati relativi al servizio) se consideriamo il differenziale tra vincenti ed errori non forzati: 31-27 contro Andreozzi, 65-32 contro Duckworth, 29-18 contro Anderson ed infine 54-32 contro Sock. Riuscirà il servizio di Tsonga a non essere troppo vulnerabile a quella che è unanimemente considerata una delle migliori risposte del circuito?

[10] Monfils vs [24] Pouille (Head to head 1-0)

Il quarto di finale tutto francese vede di fronte due tennisti che hanno un solo, entusiasmante, precedente. Venti mesi fa si sfidarono al 1T degli Australian Open e prevalse – in rimonta – Monfils al quinto set. Rivediamo le statistiche di quel match.

AUS 2015 1T G. Monfils b. L. Pouille 6-7(3) 3-6 6-4 6-1 6-4

Aces-Doppi Falli : Monfils 22-7 ; Pouille 6-6
Prima di servizio (% in campo e punti vinti): Monfils 67% (88%) ; Pouille 57% (71%)
Seconda di servizio (% punti vinti): Monfils 49% ; Pouille 56%
Palle break: Monfils 5/12 ; Pouille 2/11
Punti vinti in risposta (prima, seconda): Monfils 29%-44% ; Pouille 20%-51%

Se oggi si ripetesse un match simile, dovremmo aspettarci Monfils molto solido con la prima di servizio, ma debole con la seconda, tratto tipico del suo gioco. Pouille, molto cresciuto da allora (oggi a ridosso della top-20 e virtualmente numero 18, salirebbe al 16 vincendo oggi), deve ottenere ben più del 20% di punti in risposta alle prime di Monfils se vuole arrivare in semifinale. Altro dato su cui Puoille deve lavorare è la percentuale di prime in campo: 46% contro Nadal, sicuramente uno dei dati più bassi tra coloro in grado di sconfiggere Nadal in uno Slam. Nei commenti qualcuno citava Wawrinka in finale AUS Open 2014, ma allora l’elevetico servì il 55% di prime (ottenendo l’87% dei punti). Ricordiamo che per Monfils è il terzo tentativo di accedere alla SF agli US Open, nel 2010 ai QF venne sconfitto da Djokovic e nel 2014 da Federer, sprecando due match point.

[WC] del Potro vs [3] Wawrinka (Head to head 4-2)

Il quarto di finale più interessante per incrocio di stili vede impegnati due dei quattro vincitori Slam nell’era dei Fab-4. Del Potro, vincitore qui nel 2009, ha in pochi mesi scalato la classifica ed ora è tornato attorno alla 60esima posizione, grazie soprattutto agli ultimi due mesi, dove ha vinto l’argento olimpico e ha battuto proprio Wawrinka, Djokovic e Nadal nell’arco di poche settimane. Stan non ha ben impressionato fino a qui, trovando pochi vincenti con il rovescio, moltissimi errori banali con il dritto e mostrando le ben note pause, soprattutto quella con Marchenko che lo ha costretto ad un quarto set inatteso, una volta giunti sul 5-3 per Wawrinka nel terzo. Storicamente Wawrinka soffre il gioco di del Potro, il servizio potente, i colpi piatti ed il dritto fulminante, perché del Potro con i suoi colpi pesanti non concede a Wawrinka il tempo necessario per preparare i suoi colpi, che richiedono coordinazione e tempo di esecuzione molto superiore a quello dei giocatori di anticipo come Nishikori. I due si sono incontrati sei volte, ma mai sul cemento: 1-1 sull’erba, compreso il match vinto da del Potro in 4 set quest’anno al 2T, 3-1 sul rosso per del Potro, dato davvero sorprendente. Una curiosità sul match disputato a Wimbledon quest’anno: del Potro ha vinto in quattro set, tra i due ci sono stati ben sette break, su un totale di quindici palle break concesse. Dunque domani possiamo aspettarci un match dove il primo break del set potrebbe non essere decisivo.

Del Potro è anche il primo giocatore a non essere testa di serie a raggiungere i QF agli US Open dal 2008, quando furono Fish ed il qualificato Muller a riuscirci. Per trovare una Wild Card così in alto, dobbiamo tornare al 2005, quando Blake venne sconfitto al tie break del quinto da uno straordinario Agassi. Prima di lui, troviamo Connors, che nel 1991, a 39 anni, raggiunse le semifinali e si arrese a Courier.

[6] Nishikori vs [2] Murray (Head to head 1-7)

Murray, negli ultimi mesi, ha questo ruolino di marcia: SF a Monte Carlo (sconfitto da Nadal, futuro campione), finale a Madrid (sconfitto da Djokovic), vittoria a Roma, finale al Roland Garros (sconfitto da Djokovic), vittoria al Queen’s, vittoria a Wimbledon, vittoria alle Olimpiadi, finale a Cincinnati (sconfitto da Cilic). Murray da aprile ha perso solo 4 match (sempre con chi ha poi vinto il titolo), disputato sette finali consecutive e vinto titoli su tre superfici diverse. Se aggiungiamo a questi numeri la scintillante prestazione contro Dimitrov e gli scontri diretti – 7 a 1 – capiamo quanto sia favorito contro Nishikori, battuto recentemente in semifinale olimpica 6-1 6-4. L’unica vittoria di Nishikori risale alle Finals 2014, nel round robin. Curiosamente, in 20 set giocati, solo uno si è concluso al tie break, nel match di Coppa Davis di quest’anno, quando lo scozzese si è imposto 6-3 al quinto. L’unico scontro negli slam risale al 2012, vittoria in tre set di Murray ai QF degli Australian Open. Sul cemento il bilancio complessivo è 6-1 per Murray, sul cemento outdoor è 5-0 per Murray. Il nipponico sembra avere poche possibilità.

Nishikori due anni fa arrivò in finale, battendo in serie Wawrinka e Djokovic, Murray qui ha disputato la finale nel 2008, perdendo da Federer, e nel 2012, battendo Djokovic. Nei match di stanotte, numeri molto buoni per Murray contro Dimitrov, tra cui spiccano il 79% di punti vinti con la prima, i sette break ottenuti (solo uno concesso) ed il bilancio positivo tra vincenti e non forzati (28-23), al cospetto di un Dimitrov fallosissimo (13 vincenti, 43 non forzati). Riportiamo i dati sulla velocità media della seconda di Murray, spesso ago della bilancia dei suoi match importanti: 146 Km/h nei primi tre incontri, 145 Km/h contro Dimitrov. Nishikori ha invece impressionato in risposta contro il gigante croato Karlovic, ottenendo sette palle break e trasformandone due, ottenendo il 53% di punti sulla seconda di Karlovic e limitando al 77% i punti ottenuti con la prima da Karlovic. Nishikori ha chiuso il match di 4T con 44 vincenti e soltanto sette non forzati, di cui quattro doppi falli.

Ranking virtuale

Attualmente gli 8 rimasti in corsa occupano le seguenti posizioni: Djokovic (1), Murray (2), Wawrinka (5), Nishikori (6), Monfils (10), Tsonga (12), Pouille (18), del Potro (63). Cosa cambierebbe con l’accesso alla semifinale? Wawrinka risalirebbe al terzo posto, Nishikori al quarto (quinto se contemporaneamente Wawrinka dovesse vincere). Più indietro, Monfils salirebbe all’ottavo posto e Tsonga al decimo (undicesimo se vincesse anche Monfils). Per Pouille, già virtualmente a best ranking, la semifinale lo porterebbe al 16esimo posto, mentre del Potro raggiungerebbe il 40esimo posto.

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