Girone Camelia
S. Zhang b. T. Babos 7-6(2) 6-4 (Bruno Morobianco)
Ultima gara del girone Camelia tra la padrona di casa Zhang e l’ungherese Babos che ha regalato ai presenti diversi momenti di emozioni e bel tennis. Hanno fatto la differenza le motivazioni della cinese, che oltre la tecnica ha gettato il cuore oltre l’ostacolo rimontando pesanti svantaggi, specie nel primo set. L’unico precedente tra le due è datato 2012 nei quarti del torneo di Guanzhou con la vittoria dell’ungherese. Il contesto di oggi è diverso: partenza sprint per Babos che con un break di vantaggio piazza un secco 3-0. Forte della cultura di appartenenza, Zhang ha iniziato a costruire una rimonta silenziosa ed efficace le cui prime avvisaglie si erano già viste nel quinto game con Babos impegnata ad annullare ben tre palle break. L’opera di rimonta si è conclusa nel turno di servizio successivo dell’ungherese, quando alla cinese è bastato sfruttare l’unica situazione di break. Babos non è crollata immediatamente sulla spinta dell’inerzia della gara, nonostante l’avversaria avesse un altro ritmo, fatto di ottime prime di servizio, colpi in lungolinea e chiusure a rete. Il primo set si è deciso all’inevitabile tie-break che ha rispecchiato fedelmente lo stato di forma delle due tenniste, con Zhang che ha prevalso facilmente per 7-2. Al rientro in campo la cinese è stata in grado di mantenere il servizio, ma nonostante questo si è ritrovata sotto per 3-1 e come nel primo set ha iniziato l’opera di ricucitura dello strappo, dal turno successivo di servizio dell’avversaria. Ancora una volta, come nel primo set non le sono bastate due palle break nel sesto gioco, ma ne è stata sufficiente una nell’ottavo. L’ungherese questa volta ha accusato il colpo in maniera vistosa e da 4-2 ha subito una striscia di 4 giochi consecutivi che hanno consentito a Zhang di vincere l’incontro e di qualificarsi per la semifinale. Timea Babos torna a casa senza aver raccolto neanche un set.
Gruppo Azalea
C. Garcia b. S. Stosur 6-4 6-3 (Gabriele Ferrara)
Carolinea Garcia batte in due set Samantha Stosur, guadagnandosi la possibilità di giocarsi l’accesso alle semifinali nella giornata di domani, quando affronterà Johanna Konta. La partita inizia con Garcia che non sembra ancora entrata in campo, andando sotto 4-1 – grave il doppio fallo sulla palla break nel terzo gioco – ma riesce a riprendersi salendo in cattedra col rovescio: 4 pari. Nel nono game l’australiana riesce a spostarsi sul dritto e a colpire con lo stesso dal lato sinistro, trovando due vincenti. La numero 20 WTA, però, non sfrutta l’occasione e, nel game successivo, mette un dritto inside-out in rete che vale il 6-4 Garcia. Avendo perso questo parziale, l’australiana – anche vincendo in rimonta – è matematicamente fuori dalla corsa per l’accesso in semifinale, avendo perso in straight sets contro Konta. Caroline – che, dopo la squalifica da parte della federazione francese, giocherà la prossima settimana la finale di Fed Cup insieme a Mladenovic – continua a faticare tantissimo dalla parte del dritto, ma serve il 65% di prime in campo, incidendo moltissimo col rovescio. Nel sesto gioco la tennista di Saint-Germain-en-Laye trova due risposte fortunose, una gran difesa baciata dal nastro ed un’ottima accelerazione col rovescio in cross: 4-2 per lei. Adesso la numero 23 al mondo spinge bene con continuità pure col dritto e risponde con grande potenza e profondità – soprattutto da sinistra, dove il kick dell’avversaria non le dà fastidio – archiviando la partita con lo score di 6-4 6-3 in un’ora e 23 minuti di gioco.
Gruppo Rosa
E. Svitolina b. E. Vesnina 6-4 6-2 (Tommaso Voto)
Reduce dalla vittoria in doppio nel Master di Singapore, la russa Vesnina viene sconfitta in due set dall’ucraina Svitolina, che ottiene così il passaggio alle semifinali di Zhuhai, rendendo la prossima partita tra la russa e la Bertens praticamente inutile. Molti rimpianti per Elena, che non ha saputo approfittare delle 8 palle break concesse dalla sua avversaria, che ha avuto il merito di non scomporsi e di trovare sempre la soluzione tattica migliore. La stagione della Vesnina resta positiva, perché oltre a chiudere tra le prime venti del mondo (aveva chiuso il 2015 al n. 111), ha centrato la semifinale a Wimbledon, ma soprattutto ha vinto l’oro a Rio in doppio. Nel primo set c’è molto equilibrio, anche se la russa riesce a spostare meglio il gioco ed a controllare lo scambio con il rovescio. L’ucraina ha nel servizio un’arma importante, infatti annulla con sicurezza e precisione sei opportunità di break. Elina con il passare dei minuti alza il livello del suo tennis ed inizia ad affondare con il diritto lungolinea, mentre Vesnina arretra ma resiste. La n. 7 del seeding, pur costretta ai vantaggi, non concede nessuna opportunità di break alla sua avversaria fino al decimo gioco, quando la tennista di Sochi si incarta, scivola sotto 15-40 e perde il set con il punteggio di 6-4. Anche nel secondo parziale le cose non cambiano, perché l’oro olimpico di Rio (in coppia con la connazionale Makarova) non concretizza le opportunità di break e viene, invece, punita da Elina, che ormai è padrona del campo. Un successo netto, anche se eccessivo nelle proporzioni, in quanto la russa in più di una circostanza ha commesso qualche errore di troppo. Svitolina dimostra di essere una ragazza in forte crescita, capace di battere in stagione sia Serena Williams che Kerber, ma deve ancora migliorare sotto l’aspetto mentale, perché quando è in difficoltà spesso perde di spinta e diventa troppo difensiva. Manca ancora nel gioco di volo e nelle variazioni da fondo, ma con l’aiuto dell’ex n.1 Henin potrà certamente migliorare anche su questo aspetto.