Gli italiani e i Masters 1000: Andreas Seppi
Gli azzurri in attività vantano in tutto soltanto un quarto di finale negli Slam e poco più nei “mille”. Una analisi dei loro risultati
Gli azzurri in attività vantano in tutto soltanto un quarto di finale negli Slam e poco più nei “mille”. Una analisi dei loro risultati
Oggi Andreas Seppi affronta il qualificato moldavo Radu Albot nel match di 1T del secondo Masters 1000 del 2017, che si disputa a Key Biscane, Miami. L’altoatesino ha saltato il primo Masters 1000 del 2017, vinto da Roger Federer in finale contro Stan Wawrinka nel deserto californiano di Indian Wells. Ieri Fognini ha battuto in due set un altro qualificato, il ragazzo di casa Harrison, mentre Lorenzi – testa di serie per la prima volta in un evento di questa importanza – scenderà in campo direttamente al 2T.
Settimana scorsa Fognini, dopo aver sorpreso Tsonga nel match di 2T ad Indian Wells, ha suscitato in molti speranze di disputare un grande torneo, spingendo alcuni addirittura a sperare nella finale, grazie all’uscita di Murray ed altri possibili avversari complicati sul suo cammino. Ma c’erano realmente possibilità perché questo potesse accadere? I numeri dicevano di no e per una volta i numeri sono stati buoni profeti, dato che Cuevas ha lasciato pochi game al tennista ligure. In generale, i numeri diventano addirittura impietosi se si guardano nell’ottica del rapporto tra i nostri tennisti di punta con i tornei “pesanti”, gli Slam ed i Masters 1000.
Possiamo subito dire che nessuno tra i tennisti italiani in attività ha mai disputato una singola finale in uno di questi eventi, limitandoci al singolare. Discorso leggermente diverso per il doppio, si pensi ad esempio alla vittoria degli Australian Open di Bolelli e Fognini nel 2015, anno in cui i due in coppia hanno anche disputato tre finali nei Masters 1000 (Indian Wells, Montecarlo e Shanghai), una semifinale al Roland Garros e hanno partecipato alle Finals. Ma restiamo sui risultati in singolare e prepariamoci a dei numeri davvero poco lusinghieri, nonostante non si discutano il grande talento di Fognini, i colpi brillanti di Bolelli, l’intelligenza tennistica di Seppi e la grande dedizione di Lorenzi.
Parte I – Andreas Seppi e i Masters 1000: due semifinali e tre quarti di finale
Seppi viene spesso ricordato per aver fermato Roger Federer al 3T degli Australian Open nel 2015. Andreas è l’unico tennista, nelle ultime quattordici edizioni, in grado di sconfiggere il campione in carica degli Australian Open prima delle semifinali. Ma come si è comportato, in carriera, nei Masters 1000?
Il suo esordio in un tabellone principale risale addirittura al 2004, quando nel torneo di Roma a soli 20 anni beneficiò di una wild card e perse al 1T da Hewitt, dopo aver vinto il primo set ed aver avuto buone possibilità di chiuderla in due set. Quell’edizione fu poi vinta in finale da Moya contro Nalbandian, non una finale memorabile.
Da allora Seppi ha collezionato questi numeri, escludendo il torneo di Miami 2017:
I migliori risultati sono:
Tutti i migliori risultati sono su terra. Seppi, come Fognini, quando arriva lontano perde nettamente contro i big. Il miglior torneo per Seppi è sicuramente il Masters 1000 di Amburgo, oggi declassato a 500. È infatti l’unico torneo in cui Seppi abbia raggiunto due volte i quarti di finale, semifinale compresa.
Ecco in dettaglio i top-10 battuti da Seppi nei Masters 1000, sono soltanto 2:
Tra le altre, spiccano queste vittorie, seppur non contro dei top-10:
Seppi ha avuto come miglior testa di serie in un Masters 1000 la numero 15 a Montecarlo nel 2013, quando perse subito da Fognini, che poi arrivò in semifinale. Avendo come best ranking a fine anno il numero 23 (nel 2012), Seppi non ha mai partecipato alle Finals.
E negli Slam? Nel 2015, quando sconfisse Federer al 3T, Seppi sfiorò i QF perdendo in volata al quinto contro Kyrgios, mancando anche match point. Quest’anno il Kid di Caldaro si è vendicato di Kyrgios, ma nonostante questo, Seppi non ha mai raggiunto i QF in uno Slam. Ecco i suoi risultati negli Slam:
In Australia ha spesso dato del filo da torcere ai big ed al Roland Garros, nel 2012 al 4T, andò in vantaggio per 2 set a 0 contro Djokovic, che sarebbe poi arrivato in finale. Tuttavia, il bilancio complessivo combinando gli Slam ed i Masters 1000 non è dei più lusinghieri. In totale Seppi ha partecipato a 147 tornei tra Slam e Masters 1000 e, tolte le qualificazioni, ha partecipato a 129 tornei tra Slam e Masters 1000. Contando le qualificazioni, Seppi arriva ai QF, tra Slam e Masters 1000, 1 volta ogni 49 tornei, quindi circa 1 volta ogni 4 anni. Inoltre, a differenza di Fognini, Seppi ha vinto 3 tornei su 8 finali disputate, senza mai vincere un ATP500 e disputando una sola finale, persa da Roger Federer ad Halle nel 2015.
Riuscirà a fare meglio a Miami? Riuscisse a superare l’ostacolo Albot, troverebbe Gilles Müller, ostacolo non insormontabile. Eventualmente, al 3T troverebbe forse Berdych e più in là probabilmente Thiem al 4T. Ma non è il caso di fantasticare troppo, a Miami Seppi ha superato il il 2T soltanto nel 2012 e nel 2013. Proprio nel 2013, quando si arrese al 4T a Murray, ha ottenuto il miglior risultato della carriera a Key Biscane. Nel 2013 vinse Murray e Djokovic subì la sua ultima sconfitta a Miami da un arzillo tedesco che ieri ha deciso di regalarsi un selfie con un’iguana (o forse dovremmo dire un iguana, ma considerato che si trattava di Haas, tendiamo a pensare si trattasse di una femmina di iguana).