A Miami la prima volta di Wozniacki e Konta

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A Miami la prima volta di Wozniacki e Konta

Danimarca e Gran Bretagna si contendono per la prima volta il trofeo femminile al Miami Open. L’esperienza e la solidità di Caroline opposte alle accelerazioni e alla volontà di Johanna

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È il derby della prima volta a Miami. A grande sorpresa Caroline Wozniacki e Johanna Konta rompono il ghiaccio a Crandon Park poiché si tratta per entrambe della loro prima finale in Florida. Non solo. Sia Caroline che Johanna sono le prime tenniste del loro paese a issarsi all’ultimo round del Miami Open. Insomma, due giocatrici che, fin dall’inizio dell’anno, passo dopo passo, si stanno mettendo in luce tra le tenniste più in forma facendosi largo nel ranking, tant’è che la vittoria di domenica assicurerebbe a entrambe la top 10; Konta infatti salirebbe al n. 7, Wozniacki alla posizione n. 8.

Se le due tenniste hanno in comune un inizio di stagione proficuo, i loro percorsi e palmares sono profondamente diversi. Johanna – classe 1991 – conosce i primi successi soltanto nel 2015 per poi “esplodere” nel 2016, grazie alla semifinale dell’Australian Open. Nello stesso anno vince il torneo di Stanford imponendosi in finale su Venus Williams e disputa un’altra finale a Pechino, superata da Agnieszka Radwanska. Manca di un soffio la qualificazione alle WTA Finals 2016 e, all’inizio del 2017, con la rivincita su Aga in finale, conquista il trofeo a Sydney che le vale il n. 9 in classifica, suo best ranking. Konta (ora n. 11 WTA), si mette dunque in luce relativamente tardi rispetto a tante altre sue colleghe ma, in questi anni, ha saputo sviluppare un tennis estremamente solido, dotato di colpi profondi e un servizio particolarmente incisivo. Inoltre, ricordiamo che Johanna, proprio come Caroline, è innanzitutto una grande atleta, abile nella corsa e dotata di grande resistenza e mobilità, così come di una forza di volontà infallibile.

Dall’altra parte della rete domenica ci sarà appunto l’ex n. 1 del mondo danese. Background decisamente diverso per Wozniacki che, nonostante abbia solo un anno in più della Konta, ormai è quasi una “veterana” del circuito. Avvezza ai grandi appuntamenti del tour e regina del ranking per due anni dal 2010 al 2012, Caroline vanta ben 25 titoli in singolare e si issa in altre 19 finali. Unica nota negativa per l’ex n. 1 del mondo è, certo, la mancanza di un sigillo slam. Ci è andata vicinissima con le due finali raggiunte allo US Open, nel 2009 e nel 2014, perse rispettivamente da Kim Klijsters e da Serena Williams. Nel 2010 disputa inoltre la finale alle WTA Finals, superata ancora dalla campionessa belga.

Ora per  Caroline, attuale n. 14 WTA, si tratta di una nuova fase della sua carriera. Dopo il biennio di fulgore in testa al ranking, nel 2013 comincia per lei una fase discendente per poi risalire nel 2014 con la seconda finale a New York. Nel 2015 torna in top 5 e, dopo un inizio particolarmente difficile nel 2016 – in cui esce dalla top 10 – raggiunge la semifinale allo US Open e vince i tornei di Tokyo e Hong Kong. Non solo, nel 2017 disputa altre due finali, a Doha e a Dubai. Estremamente agile e solida nel suo ormai celebre “muro” da fondocampo, a Miami si dimostra estremamente concreta, attenta e alquanto “cinica” nelle variazioni alte da fondo per scardinare il ritmo delle avversarie. E Lucie Safarova ne sa qualcosa…

Konta, dal canto suo, dimostra ancora una volta di non aver alcun timore reverianziale né per Venus Williams – che sconfigge per la terza volta su quattro scontri diretti – né per Simona Halep, superata alla distanza in un match durissimo. Insomma, se sulla carta la favorita è, certo, Caroline per il suo trascorso e la grande esperienza negli appuntamenti che contano, la danese dovrà fare attenzione alla solidità e alle accelerazioni di Konta, vittoriosa, tra l’altro, nel loro unico precedente, proprio quest’anno a Melbourne Park. Le caratteristiche del loro tennis sono abbastanza simili, con un gioco alquanto basico supportato da un’eccellente condizione atletica, anche se forse la britannica sa far esplodere maggiormente i propri colpi. Ma sotto il solleone della Florida, chi saprà essere più glaciale?  Chi avrà il coraggio di fare qualcosa in più e la capacità di tessere la tela migliore da fondo?

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