[4] R. Nadal vs B. Paire 6-1 6-4 6-1 (da Parigi, Carlo Carnevale)
Passeggiata con pit stop: una sgambatura iniziale con una minima turbolenza, per iniziare la campagna verso la Decima. Quella importante davvero, dopo la doppia cifra timbrata a Montecarlo e Barcellona. Centoquindici minuti annacquati da un secondo set vibrante, in cui il solito pazzoide Benoit Paire da fondo alle riserve di talento e bel tennis, costringendo Rafa Nadal ad uno sforzo supplementare, comunque per nulla insostenibile. Primo e terzo set in pantofole per lo spagnolo, giunto a Parigi per la prima volta in carriera con Montecarlo, Barcellona e Madrid in borsa. Più che tecnico, il divario incolmabile è quello mentale: Paire rinuncia a combattere per tre quarti dell’incontro, decidendo di lottare solo una volta sotto di un break nel secondo parziale. Nadal resta paziente e lascia sfogare l’avversario, prima di gestire con agio i momenti opportuni. Il francese si incita, si sgola e per venti minuti regala momenti di altissima qualità, con il suo decantato rovescio e soluzioni di tocco da sarto: arriva anche ad avere un break di vantaggio, prima di accartocciarsi nei suoi desideri fatti serve and volley insensati e smorzate continue. Prima e dopo, il nulla assoluto, un tiro al bersaglio durante il quale Nadal impallina l’avversario con passanti precisi e fendenti con da entrambi lati del campo: spaventosa la risposta con il dritto a rientrare con cui inchioda la palla alla riga di fondo, per andare a servire per il secondo set.
C’è spazio per reazioni di ogni tipo, dall’arringa nervosa di Paire nei momenti in cui è in vantaggio, ai sorrisi che scambia con Nadal quando rovina nella rete dopo essere inciampato: il rapporto travagliato del francese con il pubblico di casa si conferma, fischi e applausi si alternano quando con ampi gesti invita la folla a sostenerlo. Alla stretta di mano si ride e ci si abbraccia. A Paire sembra interessare poco, per Nadal adesso il secondo turno contro l’olandese Robin Haase: due precedenti in favore del maiorchino, il primo nel 2010 a Wimbledon. Era un secondo turno, finì al quinto set e aprì le porte al secondo trionfo di Rafa a Londra: stavolta forse cercherà di chiuderla prima.
[2] N. Djokovic vs M. Granollers 6-3 6-4 6-2 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Sotto lo sguardo vigile di Dedè, così i francesi chiamano Andre Agassi, Novak Djokovic inizia la sua difesa del titolo, superando senza particolari patemi Marcel Granollers e centrando la 56esima vittoria in carriera al Roland Garros. Non poteva certamente essere il trentunenne catalano, che in tre precedenti contro il numero 2 del mondo aveva racimolato la bellezza di dieci game, a dare le risposte che tutti gli appassionati attendono sulle reali possibilità di Nole in questo torneo e sugli effetti della cura Agassi. Djokovic è parso sicuramente propositivo e concentrato e si è notata una certa propensione alla verticalizzazione. Inoltre, nei game di risposta – ma magari qui la colpa è anche del servizio di Granollers – il serbo è sembrato assumere una posizione più avanzata sul terreno di gioco.
La partita scorre via placida per i primi due set e il sonnecchiare del pubblico dello Chatrier viene scosso solo dall’urlaccio di Novak sull’errore di Granollers che gli procura il set-point del secondo set. Nel box di Nole fa capolino anche Pepe Imaz con l’immancabile magliettina Amor y Paz: tra il Guru e Agassi quattro sediolini marcano una certa distanza, e i due non si scambiano una parola che sia una durante l’intero match. Chissà cosa penserà Dedè del suo collega di panchina. Il terzo set inizia come gli altri due, con un break in apertura, ma non vorrete davvero la cronaca di una partita che non c’è stata. Tra uno smash affossato in rete e un passante a bucare l’avventuroso spagnolo il match va dove è scritto che vada, anche se il boato più grande lo strappa Marcell con un passantino miracoloso quasi rasoterra di fianco al paletto. Il lettore capirà che ad affascinarci di più è la sfida a scacchi sulla panchina di Nole. Pepe, di bianco vestito e chioma al vento, si spella le mani ed elargisce sorrisi pacificatori ad ogni punto del suo allievo, Agassi, in tenuta black e con la pelata arsa dal sole resta impassibile quasi fosse un novello Lendl. Finisce la partita, uno va via di qua, uno di là. Amore, pace e convivenza: chi vivrà, vedrà.
[9] A. Zverev vs F. Verdasco 4-6 6-3 sospesa (Michelangelo Sottili)
A una settimana dal suo ingresso in top ten, Alexander Zverev sfida Fernando Verdasco, n. 37 ATP. Uno pari i precedenti, ma la recente vittoria in due set di Sascha a Madrid pesa senza dubbio di più rispetto alla sconfitta del 2015. Il nexgen, l’unico insieme a Nadal a vantare più di un titolo su terra quest’anno, oggi parte con troppi errori e un servizio poco incisivo, mentre il trentatreenne spagnolo piazza qualche bel drittone mancino e sale 4-1 con due break; Sascha ne recupera uno, ma il primo set è di Verdasco. Zverev continua a perdere troppo campo dal lato destro e cede di nuovo la battuta all’inizio del secondo parziele, ma Fernando lo rimette subito in corsa con due gratuiti e due doppi falli. Ritrovata la fiducia, uno Zverev più centrato non avrebbe problemi a dilagare; per sua fortuna, lo spagnolo è ora molto lontano dai livelli del 2009 e gli dà una mano a prendersi il set. Verdasco si lamenta della pioggia e della poca luce, Sascha vorrebbe continuare: incontro sospeso.
[5] M. Raonic b. S. Darcis 6-3 6-4 6-2 (Lorenzo Colle)
Sul campo numero due si affrontano per la prima volta in carriera Milos Raonic (6 ATP) e il belga Steve Darcis (38 ATP). Le caratteristiche dei due contendenti lasciano presupporre un andamento del match da campi veloci e il campo non smentisce questa impressione. Il primo set è piuttosto scarno e si conclude a favore del canadese dopo appena 28 minuti. Fatale per Darcis il quarto gioco, nel quale smarrisce la prima e cede il break all’avversario. Dall’altra parte della rete Raonic, come spesso accade, é ingiocabile al servizio, come dimostrano i soli tre punti persi (due dei quali con un doppio fallo). Quando si entra nello scambio Darcis riesce anche a reggere il confronto, soprattutto grazie all’elegante rovescio a una mano. Il problema è che Raonic raramente gli concede la chance di far partire il palleggio e questo aumenta la frustrazione del belga, che inizia ad avvertire sempre di più la pressione nei propri turni di battuta. Questa tensione si concretizza in un break nel settimo gioco, che consente a Raonic di portarsi in vantaggio di due set dopo poco più di un’ora di gioco. Il gigante di Podgorica cerca di infliggere il colpo di grazia al morale dell’avversario, ottenendo due break in apertura di terzo set. Contro ogni aspettativa c’è invece il tempo per un ultimo scatto di orgoglio del belga che con un paio di lampi monomani si procura le prime palle break della partita. Qui ci pensa San Servizio a togliere dai guai Raonic e a vanificare gli sforzi di Darcis. Il sipario cala definitivamente pochi minuti più tardi: 6-3 6-4 6-2 in 1 ora e 32 minuti. Un ottimo esordio per il canadese di origini montenegrine, autore di una prestazione molto solida. Al secondo turno lo aspetta un’altra sfida non particolarmente ardua con uno tra Michail Youzhny (86 ATP, 2- 1 i precedenti a favore di Raonic) e Rogerio Dutra Silva (79 ATP, nessun precedente).
[10] D. Goffin b. [Q] P.H. Mathieu 6-2 6-2 6-2 (Michele Trabace)
Sul Campo 1 fa il suo esordio David Goffin, numero 10 del seeding, opposto al veterano francese Paul-Henri Mathieu, attualmente numero 120 del mondo. Mathieu, classe ’82, è passato tramite le qualificazioni per poter partecipare al suo ultimo Roland Garros e in molti hanno criticato la decisione della Federazione francese di non concedergli una wild card. Il primo set prende ben presto una piega verso il giocatore favorito. Goffin è centrato, i suoi colpi sono precisi, commette pochissimi errori e il risultato di 6-2 lascia intendere il divario tra i due. Per il belga 12 vincenti e solo 4 errori non forzati. Nel secondo parziale Mathieu prova ad essere più combattivo, ma le condizioni fisiche sembrano non perfette. A testimonianza di ciò è costretto a chiedere, al termine del quinto game, un medical time out dove si fa trattare l’adduttore destro; Goffin non perde tempo e vince agevolmente anche il secondo set sempre per 6-2, migliorando le sue statistiche con 14 vincenti e solo 3 errori non forzati. La terza partita è uguale all’andamento delle prime due: Goffin la chiude ancora 6-2 grazie a un ace sul primo match point che vale il passaggio del turno dopo un’ora e cinquanta minuti, con il belga che ha concesso una sola palla break in tutto l’incontro, mettendo a segno 37 vincenti totali e può avanzare nella difesa dei quarti di finale conquistati qui l’anno scorso. Nel prossimo turno affronterà l’ucraino Stakhovsky e i tre precedenti sono tutti a favore di Goffin. Standing ovation al termine per Mathieu, il quale saluta per l’ultima volta il pubblico di Parigi.
[7] M. Cilic b. E. Gulbis 6-3 6-3 6-3 (Raoul Ruberti)
Ernests Gulbis ricompare davanti a una telecamera, dopo mesi di assenza, eppure il risultato finale rischia di farlo scomparire di nuovo e più a lungo. Smembrato il suo ranking ATP, che della scorsa Parigi portava in dote 170 di 230 punti, e considerato il suo rifiuto di arrivare a ventott’anni senza essere protagonista, quella di oggi potrebbe essere stata l’ultima partita del lettone al Roland Garros. Tra poco si sposerà, e da numero 530 al mondo dovrà decidere se chiedere wild card per i Challenger è ciò che vuole davvero. Tra tante ipotesi, dopo un’ora e un quarto e tre set, c’è la certezza che non giocherà più in questa edizione.
Raccontare un incontro il cui punteggio dice 6-3, 6-3, 6-3, come la traccia di un sismografo poco sollecitato, è un passatempo vuoto e un esercizio inutile. Marin Cilic, da brava testa di serie, esegue con merito: strappa il servizio in quattro delle cinque opportunità, non concede palle break e passa oltre un primo turno affascinante soltanto in potenza. L’equilibrio e la tensione che questo incrocio avrebbe un tempo promesso durano appena pochi game. Dopo un inizio che infonde fiducia, il croato insiste con successo dal lato del rovescio e guadagna quel genere di vantaggio che, in certi pomeriggi senza emozioni, non si perde più. Il semi-nuovo dritto di Gulbis, partito forte, si ritrae via via come un gambero e alla fine, quando servirebbe di più, centra il campo meno della versione precedente. Il suo servizio e il suo bel rovescio non sopravvivono senza di esso e le palle corte, spesso, sono così corte da non scavalcare la rete. C’è un solo punto che rimane nell’aria per più di qualche istante, tra e su tutti quelli dell’incontro: è una doppia demi-volée di recupero, che il semifinalista del 2014 corona con lo smash dell’ora e mezza di gioco. Ma la sensazione è che avrebbe potuto anche non esserci, questo punto, e non sarebbe cambiato poi troppo: nel momento in cui Cilic approfitta di un rovescio largo per prendersi il secondo set, parte degli spettatori abbandona gli spalti per andare a veder giocare altri. E quando l’ex ragazzo prodigio di Riga, ormai né più ragazzo né più prodigio, incassa il break del K.O., nessuno di quelli rimasti riesce a immaginare un finale diverso.
Gli altri incontri (Giovanni Vianello)
Nel primo match conclusosi in giornata, Sergij Stakhovsky batte il cinese di Taipei Yen-Hsun Lu in tre set. Aljaz Bedene si distrae un set, ma vince piuttosto agilmente su Ryan Harrison in quattro set. In un match maratona terminato 9-7 al quinto, Diego Schwartzman estromette il promettente russo Rublev. Nikoloz Basilashvili patisce una partenza fredda e subisce un 6-1 nel primo set, ma poi vince in quattro set sul transalpino Gilles Simon. Troicki ha vita piuttosto facile su Donskoy, vincendo in tre. Roberto Bautista Agut si concede un set di pausa quando conduce 2 set a zero, ma poi vince 6-1 il quarto e così elimina Millman. Piuttosto a sorpresa, esce di scena Jack Sock, che subisce un secco 3 set a 0 da Jiri Vesely. Nella conclusione del match di ieri, Johnson riesce a recuperare smalto (ieri era stato avanti due set a zero prima di essere rimontato fino al due set pari) e si aggiudica 6-3 il quinto e decisivo parziale. Il serbo Janko Tipsarevic vince il primo set ma poi perde in quattro da Joao Sousa. Coric fatica un po’ nel primo set, ma poi sconfigge in tre set Bourgue, il francese che l’anno scorso portò al quinto set qui al Roland Garros Andy Murray. Fuori soprendentemente anche Federico Delbonis, sconfitto in straight sets da Kravchuk. In un altro match andato ad oltranza, David Ferrer sconfigge 13-11 al quinto set Donald Young. Cuevas ha vita facile su Hamou, così come Feliciano Lopez su Bjorn Fratangelo; sia l’uruguayano che lo spagnolo vincono in tre set. L’argentino Kicker sconfigge il bosniaco Dzumhur in quattro set. Gasquet cede un set al belga De Greef, ma vince comunque in quattro. Se Gillou piange, ride invece un altro francese, Pierre-Hugues Herbert, che sconfigge in tre set lo statunitense Jared Donaldson.
Risultati:
[2] N. Djokovic b. M. Granollers 6-3 6-4 6-2
[9] A. Zverev vs F. Verdasco 4-6 6-3 sospesa
[4] R. Nadal b. B. Paire 6-1 6-4 6-1
[24] R. Gasquet b. [Q] A. De Greef 6-2 3-6 6-1 6-3
N. Basilashvili b. [31] G. Simon 1-6 6-2 6-4 6-1
[10] D. Goffin b. [Q] P.H. Mathieu 6-2 6-2 6-2
[5] M. Raonic b. S. Darcis 6-3 6-4 6-2
[7] M. Cilic b. E. Gulbis 6-3 6-3 6-3
A. Bedene b. R. Harrison 6-4 6-0 3-6 6-1
P.H. Herbert b. J. Donaldson 6-4 7-6(5) 6-4
K. Kravchuk b. F. Delbonis 6-3 6-4 7-6(6)
V. Troicki b. E. Donskoy 7-6(4) 6-4 6-0
R. Dutra Silva b. M. Youzhny 4-6 7-6(5) 2-6 7-6(4) 6-2
[25] S. Johnson b. Y. Sugita 6-3 6-3 6-7(4) 6-7(3) 6-3
[Q] S. Bolelli b. N. Mahut 6-4 6-2 6-2
[22] P. Cuevas b. [Q] M. Hamou 6-3 6-2 6-4
A. Seppi b. [Q] S. Giraldo 4-6 6-1 6-2 6-2
[Q] S. Stakhovsky b. Y.H. Lu 6-3 6-4 7-6(4)
V. Estrella Burgos b. [Q] T. Gabashvili 6-7(9) 2-6 7-6(3) 6-3 6-2
J. Vesely b. [14] J. Sock 7-5 7-5 6-3
B. Coric b. [WC] M. Bourgue 7-6(5) 6-3 6-2
D. Schwartzman b. [LL] A. Rublev 0-6 6-4 6-2 6-7(3) 9-7
N. Kicker b. D. Dzumhur 6-3 2-6 6-3 6-4
[Q] S. Napolitano b. [32] M. Zverev 4-6 7-5 6-2 6-2
[28] F. Fognini vs F. Tiafoe 6-4 6-3 3-6 1-6 6-0
[17] R. Bautista Agut b. J. Millman 6-2 6-2 0-6 6-1
[30] D. Ferrer b. D. Young 5-7 6-3 4-6 6-3 13-11
J. Sousa b. J. Tipsarevic 4-6 7-6(3) 6-2 6-2
F. Lopez b. [Q] B. Fratangelo 6-4 7-6(4) 6-3