Wimbledon: Kerber si salva, rimonta anche Radwanska

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Wimbledon: Kerber si salva, rimonta anche Radwanska

La tedesca vede il baratro contro Rogers ma la spunta 6-4 al terzo. Sul centrale Aga recupera un set a Bacsinszky. Avanzano in due set Rybarikova e Muguruza

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[1] A. Kerber b. S. Rogers 4-6 7-6(2) 6-4 (Corrado Boscolo)

Patimento, fatica e difficoltà, ma ci sono gli ottavi in rimonta per Kerber. Dopo i brividi patiti dall’alter ego in classifica mondiale Andy Murray, la tedesca rimane in corsa ai Championships. Kerber non fuga i dubbi sulla sua condizione psico-fisica attuale, anzi, ma centra l’obiettivo della giornata. Ma veniamo al match.

La mancina tedesca, numero uno del mondo per entrare nella seconda settimana e confermare la prima posizione mondiale; Shelby Rogers, 70 delle classifiche, per sorprendere. Tedesca avanti nell’unico precedente a Miami, giocato a marzo. Ventiquattrenne americana che parte meglio, portandosi avanti di un break. Kerber lontana dalla condizione formato 2016, ma non sembra la componente fisica a preoccupare, bensì l’atteggiamento: corrucciata, triste, tesa. Il primo parziale scorre via con entrambe le giocatrici  che mantengono i turni di servizio. Kerber che gioca a sprazzi, e non riesce a ribaltare l’inerzia. Brava Rogers che non perde la calma e conquista il set. Secondo parziale che non mostra novità sostanziali: Rogers non si rilassa, Kerber non riesce a cambiare marcia. Come nel primo set, è il terzo gioco che diventa lo spartiacque: Kerber spara fuori ad inizio scambio, Rogers avanti un set e un break. Aria di grande sorpresa a Wimbledon? I segnali negativi per la tedesca ci sono tutti: inefficace in risposta, doppi falli, incapace di incidere. Altra palla break per Rogers sul 4-2, Kerber si salva sull’orlo del precipizio. E dal precipizio, la scossa per risalire. Prima palla break del set per la tedesca, i punti cominciano a scottare, ad allungarsi e Kerber ricorda di essere la prima giocatrice mondiale, mettendo in campo tutte le sue doti, seppur spuntate: 4 giochi per parte e set di nuovo in equilibrio. Partita avvincente in questa fase. Rogers non si scompone, il set va al tie-break. Rogers beneficia di un nastro, ma Kerber mette il pilota automatico e conquista il secondo set. Partita che sembra instradata verso Brema, con Shelby che non sembra avere la stessa brillantezza della prima parte di gara. Kerber invece in versione Wall, riprende tutto. Servono 7 palle break alla tedesca per strappare il servizio. Rogers non cede, recupera il break a Kerber, in crisi con la seconda palla. Il pubblico partecipa, partita sul filo dopo che Rogers è tornata incredibilmente a condurre sia nel punteggio, che nel gioco. Per Kerber, tornata passiva, è il momento della verità: annulla una palla break sul 2-3 e breakka nel game successivo. I pericoli sono finiti per la teutonica, che chiude la partita per 6-4 dopo 2h e 17.
Lunedì agli ottavi sfiderà Muguruza (14). 4-3 i precedenti in favore della spagnola.

[9] A. Radwanska b. [19] T. Bacsinszky 3-6 6-4 6-1 (Tommaso Voto)

In un match d’altri tempi, la polacca Radwanska supera in tre set la svizzera Bacsinszky, che è praticamente crollata, soprattutto dal punto di vista fisico, alla distanza. Una vittoria sofferta per la n.9 del seeding, che tuttavia ha dimostrato di essere una tennista tatticamente scaltra e dal talento smisurato.

Pronti via e Aga si trova immediatamente a dover salvare tre palle break, del resto la polacca ha nel servizio un elemento di debolezza quasi strutturale. La svizzera costruisce bene il punto e, con un  passante, conquista il primo game dell’incontro. Già dai primi minuti è evidente il disegno tattico di Timea, ovvero spingere sul diritto della sua avversaria e affondare lungolinea. Radwanska non si scompone, anzi, inizia la sua trama di palleggi e cambi di rotazione che producono subito il controbreak. Come prevedibile la difesa di entrambe ha la meglio, Timea strappa un altro servizio alla polacca e sembra trovare maggior confidenza con la superficie. Con il passare dei minuti, Bacsinszky “sistema” soprattutto la profondità del diritto, con il quale si apre il campo e riesce a neutralizzare la ragnatela di colpi della polacca. La n.19 del seeding si prende il primo set con un rovescio vincente, ma è evidente la differenza di potenza tra le due. Troppo leggera Aga, per poter sperare di ribaltare le sorti dell’incontro deve diminuire  gli errori e verticalizzare meglio il gioco. Ogni volta che si è limitata al braccio di ferro da fondo è risultata sempre soccombente. Radwanska sembra per lo più schiava del suo “personaggio”: la mera difesa, i pallonetti ed i suoi rovesci in genuflessione non rappresentano un problema per Timea, che ha sempre la contromossa giusta.  Timea si distrae e va sotto 3-1 (mancando anche una palla del 2-2), un calo improvviso, che però rianima la n.1 della Polonia. La 28enne di Cracovia soffre ma incamera il parziale con il punteggio di 6-4 e rimette tutto in discussione. C’è una lunga pausa, perché “Bacs” si fa medicare la gamba destra, ma sembra più che altro una fasciatura precauzionale. Dal canto suo Aga ha cambiato strategia, in quanto ha spostato tutto il gioco sul diritto della svizzera, che è un colpo incerto, debole e inoffensivo. Infatti un errore di lunghezza della tennista di Losanna “regala” il break alla top 10, che ormai ha il pallino dello scambio in mano. Il crollo dell’elvetica è verticale, una discesa a picco quasi inspiegabile. È un corollario di errori e di recriminazioni il terzo set della Bacsinszky, che si conclude con un mesto e severo 6-1. Un peccato per lo spettacolo e per Timea, ma Radwanska ha avuto il merito di correggere la strategia ed attuarne una più redditizia. È presto per poter affermare quali siano le chance di vittoria finale di Aga, tuttavia già il match di ottavi contro Kuznetsova potrà dirci molto. La russa è avanti 13-4 nei precedenti, ma in perfetta parità sull’erba di Wimbledon, quindi si profila un incontro abbastanza incerto.

M. Rybarikova b. L. Tsurenko 6-2 6-1 (da Londra, AGF)

Al campo 18, in una giornata più fresca delle precedenti, va in scena un confronto inedito. Magdalena Rybarikova (n° 87 del ranking) contro Lesia Tsurenko (n° 35). È uno dei due match di giornata che vede in campo giocatrici non teste di serie, anche se Tsurenko ne è rimasta fuori per un soffio. Rybarikova è la responsabile di una della maggiori sorprese del torneo, avendo sconfitto nel turno precedente Karolina Pliskova.

Tsurenko ha un bel tennis, pulito e lineare, ma non sufficientemente potente per mettere in difficoltà la tenuta nel palleggio della attuale Rybarikova, che è in grande forma e solida anche dalla parte del rovescio (in altri periodi il suo punto debole). E se nel confronto da fondo la situazione è in equilibrio Rybarikova riesce a mettere in campo un plus di creatività che fa la differenza: palle corte, rovesci slice, qualche serve&volley, maggiore sensibilità nelle soluzioni di tocco. Anche il servizio è leggermente più incisivo, malgrado la percentuale di prime sia inferiore. Rybarikova sale 5-1, non tiene la battuta per chiudere il set, ma ci riesce subito dopo in risposta, al termine di un game-fiume da quasi trenta punti. 6-2 in 39 minuti.

Non cambiano le questioni nel secondo set. Un break in apertura per Tsurenko sembra suggerire maggior equilibrio, ma è solo un momento di distrazione di Rybarikova, che subito riprende a costruire tennis da erba. Una sequenza di sei game consecutivi di Magdalena porta rapidamente il match alla conclusione: 6-1 in 27 minuti.
Rybarikova ha dimostrato di avere troppe più soluzioni, e in più, quando si è accorta che la sua avversaria soffriva particolarmente lo slice di rovescio molto carico, ha preso il sopravvento anche nello scambio da fondo. A quel punto il confronto è diventato del tutto impari. La prossima avversaria di Rybarikova sarà Petra Martic: nessun precedente fra di loro.

[14] G. Muguruza b. S. Cirstea 6-2 6-2 (Giovanni Vianello)

Garbine Muguruza, tds 14 e n. 15 del mondo, passeggia in terzo turno contro Sorana Cirstea, n.63 del mondo, vincendo con un pesante 6-2 6-2. Secondo confronto tra la spagnola e la rumena, con l’unico precedente vinto da Muguruza 6-2 6-3 a Melbourne quest’anno. Muguruza cerca il terzo ottavo Slam di stagione, dopo i quarti raggiunti in Australia e gli ottavi a Parigi. Cirstea sta attraversando una discreta stagione, avendo, fra l’altro, raggiunto gli ottavi a Melbourne ed i quarti a Madrid. Il primo set si conclude 6-2 per Muguruza. La spagnola sfrutta al massimo due passaggi a vuoto al servizio consecutivi di Cirstea che dall’1-1 subisce quattro game consecutivi. Le due mettono in campo un tennis simile, fatto di pressione da fondo, e come spesso accade tra due giocatrici simili è la più talentuosa a prevalere. Il secondo set ha un andamento simile, dall’uno pari si registrano quattro game consecutivi di stampo iberico. Garbine chiude poi 6-2. La trama tattica è praticamente la stessa del primo set, Muguruza con la palla pesante e soprattutto grazie ad un servizio più incisivo mette costantemente in difficoltà l’avversaria. Garbine ha vinto senza dover strafare, l’avversaria odierna le era molto congeniale. Al prossimo turno per l’iberica la vincente di Kerber-Rogers, con un eventuale confronto tra la n.1 e la n.15 del mondo entrambe alla ricerca di riscatto in una stagione non molto brillante.

[5] C. Wozniacki b. A. Kontaveit 6-3 6-7(3) 6-2 (da Londra, AGF)

Kontaveit contro Wozniacki è uno dei match più attesi del terzo turno. La numero 5 del tabellone Wozniacki trova sul suo cammino la “mina vagante” Kontaveit, che già alla vigilia del torneo appariva come la giocatrice fuori dalle teste di serie sicuramente da evitare per la qualità di gioco espressa nei primi mesi del 2017. Caroline e Anett si sono incontrate una sola volta: a Nottingham meno di un mese fa, e ne è uscito un confronto duro e intenso, vinto per 7-5 al terzo da Kontaveit.

La sceneggiatura del match è già scritta: da una parte il tennis di grande dinamismo e aggressività di Kontaveit, dall’altra le superiori capacità difensive e di resistenza di Wozniacki, che però sui terreni veloci è anche capace di ribaltare lo scambio sfruttando l’incisività del suo rovescio. Il primo set segue la regola del tre: 3-0, 3-3, 6-3. Il primo break è per Kontaveit, poi Wozniacki recupera, ma di nuovo Kontaveit ottiene il break che le basta per andare a servire per il set e chiuderlo in 36 minuti.
Sicuramente Anett ha spinto di più, ma anche Caroline non è stata a guardare: quando ha avuto l’occasione ha provato a tenere testa al ritmo dell’avversaria. Il problema però è che Kontaveit è una giocatrice “simmetrica”, cioè con entrambi i colpi da fondo pericolosi ed efficaci, mentre Caroline ha l’handicap di un dritto che a volte le procura gratuiti da evitare. E anche in questo set in un paio di passaggi importanti è stato proprio il dritto a tradirla.

Nel secondo set arriva subito un break al primo gioco che sembra decidere la partita. Kontaveit infatti tiene la battuta senza mai concedere palle break sino al 5-4. Ma al momento di servire per il match sale 30-0 e poi subisce il ritorno di Wozniacki che con quattro punti consecutivi ottiene il break del 5-5.
Arrivare a due punti dalla vittoria ed essere raggiunta in extremis è dura da digerire per chiunque, invece Kontaveit si rimette subito in carreggiata: riprende a spingere e conquista il break che la porta nuovamente a servire per il match. Ma di nuovo al momento  di chiudere sente la pressione. I suoi colpi perdono di precisione e il numero di gratuiti sale repentinamente. Wozniacki ottiene di nuovo il controbreak del 6-6, e poi sullo slancio conquista anche il tiebreak (7-3). 7-6 in 47 minuti.

Dopo due set il punteggio è in parità, ma sul piano morale Kontaveit è sotto zero, in piena crisi. E lo si capisce in avvio di terzo set. Il suo tennis preciso e pungente è svanito: non tiene più una palla in campo e perde la battuta a zero; poi Wozniacki consolida sul 2-0. Kontaveit riesce per un attimo a fermare l’emorragia con il game dell’1-2, ma ormai Woznaicki sente l’odore del sangue: si mette in difesa a fare muro, aspettando che Anett perda la misura dei colpi nel tentativo di trovare vincenti che si fanno sempre più rari. Caroline sale 5-1, e manca un primo match point sul servizio Kontaveit. Ma la conclusione è solo rimandata di un gioco. Chiude il terzo set 6-2 in 39 minuti.

Una partita dai due volti. Prima parte per Kontaveit, che è arrivata a un passo dal chiudere in due set. Mancata di un soffio l’occasione di entrare nella seconda settimana di Wimbledon, è arrivato il crollo. Seconda parte per Wozniacki, che ha avuto il merito di sbagliare pochissimo nei game decisivi del finale di secondo set. Evitato in extremis il punto di non ritorno, Caroline ha condotto con grande sicurezza il terzo set. Un match in cui l’esperienza ad alti livelli ha probabilmente fatto la differenza.
Al prossimo turno Wozniacki troverà CoCo Vandeweghe, per quello che si annuncia come un classico confronto di stili. Precedenti 2-0 per Caroline, tutti disputati sul cemento.

Risultati:

M. Rybarikova b. L. Tsurenko 6-2 6-1
[7] S. Kuznetsova b. [Q] P. Hercog 6-4 6-0
[14] G. Muguruza b. S. Cirstea 6-2 6-2
[9] A. Radwanska b. [19] T. Bacsinszky 3-6 6-4 6-1
[Q] P. Martic b. [WC] Z. Diyas 7-6(6) 6-1
[24] C. Vandeweghe b. A. Riske 6-2 6-4
[1] A. Kerber b. S. Rogers 4-6 7-6(2) 6-4
[5] C. Wozniacki b. A. Kontaveit 6-3 6-7(3) 6-2

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