Senior Masters Cup: l'eterna sfida fra vecchie glorie

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Senior Masters Cup: l’eterna sfida fra vecchie glorie

Nella calda Marbella, va in scena il torneo dedicato alle vecchie glorie. E si pregusta il confronto fra McEnroe e Wilander, un classico degli anni ’80

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Per dirla con i Byrds, c’è una stagione per tutto. Quella della sfida all’establishment. Quella in cui si viene ammessi alla tavola imbandita. Seguita dall’ora in cui cedere il passo, scansarsi prima che ci venga chiesto di farlo. Nello sport, questo ciclo generalmente dura una decade, o poco più. Poi, fine dei giochi. Ma l’oblio non è la conclusione scontata della parabola agonistica. A volte, il finale di carriera è seguito da uno spin off inatteso, nel quale il campione vive la stagione più temperata del suo ciclo agonistico. Quella in cui in palio non c’è nulla, se non la coppa dell’ex. Nessuna pressione, conferenze stampa improntante al peace&love, grasse risate sul campo. Sugli spalti, al tifo subentra l’ammirazione, alla sgangherata faziosità il riconoscimento e l’accettazione.

Questi gli ingredienti della Senior Masters Cup, che si concluderà domani a Marbella, nel Tennis Club Puente Romano. Il clima di inizio autunno della Costa del Sol è ideale per una rimpatriata tra amici. Che incidentalmente hanno accumulato un bel po’ di gloria tennistica. Si è iniziato ieri con due sfide. Quella fra gli iberici fra Albert Costa e Francisco Clavet, vinta al terzo da quest’ultimo. Che, dall’altra parte della rete, troverà Carlos Moya, cui il tabellone ha concesso un bye. A seguire, quella nobile fra Mats Wilander e Pat Cash, che ha visto lo svedese, molto più a posto atleticamente, battere il nativo di Melbourne in due comodi set. Ora, ad attenderlo John McEnroe, che ha appena fatto in tempo a smettere i panni di apprezzato capitano del Team World alla Laver Cup. I vincitori si affronteranno in finale nella serata di sabato. Ci sarà spazio per Yannick Noah, che sabato sarà impegnato in un doppio e poi chiuderà la manifestazione esibendosi con il suo gruppo.

Nessuno si aspettava di rivedere i passanti di rovescio di Mats o quelle profondissime prime volée che hanno consentito a Cash di vincere Wimbledon nel 1987. Né domani verranno toccati i vertici dei quarti di Coppa Davis fra USA e Svezia, parliamo del 1982, quando McEnroe sconfisse l’opinionista di Eurosport al termine di una battaglia durata più di 6 ore. A ben guardare, il modo di portare i colpi è lo stesso. Tutt’al più, sarà come vedere uno dei loro match storici impostando il player ben al di sotto della velocità normale. Sarà un adagio, sì, ma in fondo è un ritmo perfettamente in sincronia con la dolce stagione in cui rendere il giusto tributo al vecchio campione.

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