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Al femminile

Stoccarda, la storia di un torneo che fa storia

Da Sharapova a Siegemund, da Goerges a Kerber: protagoniste e partite memorabili del Premier di Stoccarda, al decimo anno su terra battuta

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Tabellone a 32, sempre ricco di stelle
Il torneo di Stoccarda offre il montepremi più ricco tra i semplici Premier. Chi lo vince infatti, non solo intasca i 113mila euro del montepremi, ma si porta a casa anche una automobile di valore, naturalmente offerta dallo sponsor. Premiato dalla WTA quasi in ogni stagione come il torneo migliore della sua categoria grazie ai voti dalle stesse tenniste, è noto per l’attenzione che mette in ogni dettaglio, “coccolando” le giocatrici.

Come spettatore televisivo il lato negativo del torneo per diversi anni è stata la regia, con il ricorso a inquadrature cervellotiche durante lo scambio, che di fatto impedivano di seguire il gioco, penalizzato dal gusto della ricerca di punti di vista stravaganti e fini a se stessi. Immagini con la camera rasoterra, o addirittura il ricorso a inversioni del punto di ripresa (campi e controcampi) che “rovesciavano” improvvisamente la posizione delle giocatrici sullo schermo. Ma dall’anno scorso ho avuto l’impressione che la regia sia tornata a schemi più logici: ciò che conta quando la palla è in gioco è semplicemente poterla seguire al meglio, e mi auguro che lo tengano presente anche quest’anno.

Come detto, le sorelle Williams raramente hanno giocato a Stoccarda. E mai l’hanno fatto da quando si svolge su terra. Malgrado questo, però, negli ultimi anni la partecipazione è sempre stata estremamente qualificata, con la maggior parte delle Top 10 presenti.
C’è però un punto debole che in alcune occasioni penalizza gli organizzatori: è la vicinanza con la Fed Cup. Nel weekend precedente si sovrappongono le qualificazioni del torneo con i match di Fed Cup. E questo crea una doppia difficoltà. Prima difficoltà: chi non ha la classifica sufficiente per entrare in tabellone deve scegliere tra uno dei due eventi (convocazione in nazionale oppure qualificazioni). Ricordo che il contenzioso tra Federazione Italiana Tennis e Camila Giorgi è legato proprio dalla scelta compiuta da Giorgi nell’aprile 2016 di preferire le qualificazioni di Stoccarda alla Fed Cup.

Seconda difficoltà: per chi invece (grazie al ranking o a una wild card) è ammessa direttamente in tabellone, si può comunque presentare il problema del viaggio fra la sede di Fed Cup e la Germania. Forse il caso più estremo si ebbe nel 2014 quando le tenniste tedesche dovettero affrontare il ritorno dall’Australia, dove il team composto da Petkovic, Kerber, Goerges, Groenefeld, aveva superato la squadra di Stosur & Co.
Malgrado gli organizzatori avessero cercato di programmarle il più avanti possibile per superare almeno in parte il jet lag, in quell’edizione tutte le giocatrici di casa furono eliminate all’esordio; unica eccezione: Julia Goerges, che riuscì a vincere un match prima di perdere al secondo turno. Ma quella débâcle era quasi inevitabile: troppo alto il livello medio delle partecipanti per permettere di fare strada a chi non è in piena forma.

A proposito di programmazione ritardata: nel 2017 la rientrante Sharapova giocò il suo primo turno di mercoledì in modo da poter esaurire il periodo di sospensione deciso dalle autorità antidoping, che scadeva il martedì. L’anno scorso di questi tempi si discuteva se fosse giusto o meno dare una wild card a una giocatrice che era appena reduce dalle sanzioni WADA-TAS. Ma se c’era un torneo dove l’invito era abbastanza prevedibile quello era proprio Stoccarda, visto che Sharapova è da diversi anni testimonial Porsche.

Quest’anno fra le prime dieci sono assenti solo Venus Williams e Caroline Wozniacki. Venus come suo solito centellina le energie in pochi eventi all’anno. Non ne sono sicuro, ma la scelta di Wozniacki di giocare a Istanbul  potrebbe essere legata al suo ruolo di testimonial per la Turkish Airlines.
Hanno però deciso di essere presenti in Germania tutte le altre Top 10. A conferma dell’alto livello di partecipazione l’ultima ammessa di diritto è la numero 29 del ranking. Per questo sin dal primo turno sono previsti match come quello tra Kvitova e Kerber (rivincita a distanza di poche ore della Fed Cup), tra Vandeweghe e Stephens (due delle semifinaliste agli ultimi US Open) ma anche tra Garcia e Sharapova. Conseguenze inevitabili di un tabellone a 32 con solo 28 partecipanti (4 bye al primo turno) e solo otto teste di serie. Davvero l’élite del tennis femminile.

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