Il poker di CaNadal e la Grecia d'estate

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Il poker di CaNadal e la Grecia d’estate

Rafa Nadal conferma il suo feeling con la Rogers Cup nel torneo che ha consacrato Tsitsipas. Il difficile agosto degli italiani e Simona Halep sempre più convincente

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Il famelico Rafa Nadal (10) è sempre lì e la serenità con la quale domina in trasferta (si chiama Roger…s Cup) sul cemento è un monito per tutti i suoi avversari. Lo scorso anno da queste parti si cominciarono ad intravedere gli scricchiolii che lo portarono a trionfare sì al challenger di New York ma poi arrendersi agli acciacchi nel finale di stagione. Stavolta giusto Marin Cilic (6,5) gli ha dato filo da torcere prima degli inconsueti brividi in finale al momento di chiudere, e adesso addio a Cincinnati per fare di nuovo cin cin con la Grande Mela.

Rapiti dall’ evento dell’anno, l’esordio di CR7 in quel di Villar Perosa e dal countdown durato un’intera settimana, non siamo riusciti a goderci a pieno questo torneo canadese, ma che Stepanos Tsitsipas (9,5) sia un fenomeno lo avevamo capito da tempo. La bellezza di Tsitsipas e Shapovalov è che ad ogni torneo fanno a gara per dimostrarci chi è più bravo dell’altro. Il trend attuale è tutto per il greco che in questo torneo ha dimostrato – oltre alla meraviglia del suo tennis – una testa da fenomeno nel ribaltare partite che parevano perse contro avversari ben più titolati.

Il tempo passa e a furia di parlare di NextGen va a finire che quello che sembrava più next Sascha Zverev (5) finisce per essere inghiottito dai diciannovenni: intanto, visto che dicevano che vinceva solo nei 1000, ha pensato bene di farsi sbattere fuori anzitempo anche qui. Karen Kachanov (8) è un altro di cui sentiremo parlare, mentre Novak Djokovic (5) ha accolto con il sorriso la sconfitta con Tsitsi, cullandosi del ricordo di Wimbledon e dello slam che verrà. Anche Kevin Anderson si è arreso allo scatenato greco, gettando alle ortiche la possibilità di farsi triturare nuovamente da Nadal. Abbiamo finalmente rivisto un grande Stan Wawrinka (7) che oltre a farci riammirare sprazzi del suo tennis (sperando che questi mesi siano un rodaggio per rivederlo al top nel 2019, come in effetti lui ha programmato), ha spiegato ancora una volta a Nick Kyrgios (4) cosa significhi lo sport: non temete, non avrà capito nemmeno stavolta.

Gli italiani si sa, preferiscono luglio ad agosto: troppo traffico, troppa gente a ferragosto e dintorni. E dunque, dopo i fasti del mese scorso, questo qui si sta rivelando foriero di delusioni per gli azzurri, in attesa di New York. Berrettini ha preferito saltare i due 1000 americani, mentre l’estate americana di Marco Cecchinato (4,5) è già finita con due capitomboli al primo turno. Il meno peggio alla fine è sempre Fabio Fognini (6) che ha vinto una partita e si è poi arreso a Shapovalov (6), in una match programmato sul centrale (Chissà Fabio come l’avrà presa, sempre questi NextGen favoriti) e poi trasferito, non senza scambi di “cortesie” tra i due.

Se la finale di Montreal è stata la stessa del Roland Garros ci sarà un motivo. Simona Halep (9) dopo le vacanze londinesi è tornata a comandare e dopo aver buttato giù la scimmia dalla spalla a Parigi ora nei match-psicodramma ha un qualcosa in più da giocare. Sloane Stephens (8,5) si conferma da corsa e a New York scopriremo se saprà ripetersi.

Ma bando alle ciance, è già cominciato Cincinnati e tra un NextGen e un altro, c’è un pimpante neo trentasettenne che ha ancora voglia di divertirsi.

https://www.youtube.com/watch?v=ZB8q0Ry1TyI

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