US Open: serataccia Sharapova, brava Suarez. Osaka, primo quarto

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US Open: serataccia Sharapova, brava Suarez. Osaka, primo quarto

Ben 38 errori condannano Maria, passa un’ordinata Carla. Battaglia palpitante tra le 20enni Osaka e Sabalenka. Ora Tsurenko. Keys ‘on fire’ lascia 4 giochi a Cibulkova

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[30] C. Suarez Navarro b. [22] M. Sharapova 6-4 6-3 (da New York, Luca Baldissera)

SERATACCIA MARIA – Maria Sharapova e Carla Suarez Navarro non si incontravano da tre anni e mezzo (Roma 2015). I precedenti sono 4-1 per la russa, ma parliamo della carriera “precedente” di Maria, dopo il rientro dallo stop per squalifica le cose sono cambiate molto. Sharapova rimane una giocatrice fortissima, però non è più la schiacciasassi di prima, e la risalita verso le posizioni di vertice ha visto parecchie difficoltà. Carla, di contro, sta giocando forse il miglior tennis della carriera. Il gioco della spagnola, però, è estremamente adatto alla terra battuta, con la capacità di trovare angoli stretti con palle cariche di top-spin, sia di dritto che con lo splendido rovescio a una mano, una rarità nel circuito WTA di alto livello. Maria è una picchiatrice da cemento delle migliori, il servizio a volte soffre di discontinuità, ma è una bella botta, il dritto e soprattutto il potente e preciso rovescio bimane producono accelerazioni spesso imprendibili anche da posizioni scomode e in recupero. Due palle break annullate dalla spagnola nel secondo game, qualche errore di troppo di Sharapova in quello successivo che le costano il turno di battuta, e siamo 2-1 per Carla. Picchia forte Maria, ma sbaglia parecchio (5 vincenti, però ben 8 errori in 4 game), e Suarez Navarro allunga 3-1. Si mette pure a commettere doppi falli la russa (tre consecutivi!), continua con i gratuiti, subisce un secondo break, e rischia di aver già compromesso il set. Pur in difficoltà, Sharapova tenta una reazione, si conquista due volte palla break quando è sotto 4-1, e alla seconda occasione incassa l’errore di dritto di Carla e accorcia. Ma per ora non è serata per la specialista dei match sotto i riflettori dell’Arthur Ashe (22 vittorie di fila qui in “night session”). Oltre alle sue incertezze, non viene affatto aiutata da Suarez Navarro, che spinge bene, trova belle traiettorie anche in lungolinea, la brekka a 15 per la terza volta, e va a servire per il set sul 5-2. Nuova reazione d’orgoglio di Maria, e altro break (siamo a 5 in otto game, 2 subìti dalla spagnola, 3 dalla russa, a volte il tennis femminile va così), poi senza altri affanni Sharapova tiene, e si fa sotto sul 4-5. Ma il 18esimo errore gratuito, un dritto che le scappa largo, consegna il primo parziale a Carla, 6-4, brava a stare lì contro un’avversaria che gioca a sprazzi e dà zero ritmo.

 

TROPPI ERRORI – Va alla battuta Sharapova in avvio di secondo set, ed è subito break e controbreak, non ha più senso contarli ormai (7 in 12 game, è chiaro che in questa partita il servizio non ha la minima importanza), poi Maria tiene e va in vantaggio 2-1. Sbagliano parecchio tutte e due, 22 gratuiti la russa, 14 la spagnola finora, onestamente non è un bel match. Si sono viste alcune buone botte da fondo di Sharapova, qualche apprezzabile geometria di Suarez Navarro, e poco altro. Anche il pubblico di solito molto caldo e partecipe di New York non è entusiasta. Finalmente un super-scambio, che scatena gli applausi, nel quarto game, gran pressione per 17 tiri, con la palla corta vincente finale di Carla che le dà il 2-2. Altro recupero spettacolare di rovescio per Suarez Navarro (ingenuità su un colpo elementare vicino a rete di Sharapova però), ed è ancora break, 3-2 per lei. Suona la colonna sonora di “Game Of Thrones” durante il cambio campo, chissà che non possa scuotere la “Regina Bionda” (in effetti, qualcosa di Cersei Lannister ce l’ha), a questo punto sta davvero rischiando grosso. Ma le cose non cambiano, Maria arriva a palla del controbreak, però sbaglia male due dritti di fila, poi ha ancora un’opportunità, e le vola lungo il rovescio, non ci siamo. Brava Carla con il dritto lungolinea, ed è 4-2 per lei, ma il problema grosso per Sharapova sono soprattutto i 32 errori gratuiti commessi fno a questo momento (saranno 38 alla fine), veramente troppi a fronte di soli 13 vincenti. Due game di servizio tenuti da entrambe senza troppi drammi (un avvenimento) e si arriva al 5-3, con Maria alla battuta per salvare la partita. La serataccia di Masha si conclude con un gran rovescio vincente di Carla, che la rimonta da 40-15, e accede meritatamente ai quarti di finale, nel giorno del trentesimo compleanno (bel regalo si è fatta), dove affronterà Madison Keys. Precedenti 3-0 Keys, ma sempre al terzo set.

Grazie a tutti, è la prima volta che gioco qui in notturna, sono molto contenta, ho fatto una buona partita, è stata dura. Sto lavorando per essere aggressiva e solida, devo correre e lottare ma anche spingere. Quel punto lungo? Sì, ho festeggiato solo lì, ma il mio carattere è questo, mi tengo le cose dentro. Adesso ho Madison, ha fatto finale qui, ha un gran dritto e so che il pubblico sarà con lei, ma io ci proverò e cercherò di divertirmi“, racconta felice “Carlita” a fine match.

BOOM BOOM OSAKA – Le due ventenni terribili, Naomi Osaka e Aryna Sabalenka, si affrontano negli ottavi di finale dopo aver stupito: Naomi ha perso solo 7 giochi fin qui, Aryna invece è reduce dalla grande vittoria su Kvitova. Una buona cornice di pubblico accoglie una probabile sfida del futuro, e le due non deludono le attese. Partita dalle mille emozioni e capovolgimenti di fronte, con un tennis offerto davvero di gran qualità. Il primo set è tutto a favore della giapponese, il cui punteggio finale è quasi generoso visti i valori in campo. Aryna è molto contratta, con errori con tutti i fondamentali. Di contro, Osaka riesce sempre ad appoggiarsi su tutti i colpi, comandando ogni scambio. Il doppio break con cui chiude è solo una conseguenza. La solidità di Naomi mostrata fin qui però scompare del tutto. Dopo la pausa, Sabalenka ritrova la calma, colpendo bordate di dritto e rovescio da ogni parte del campo. Osaka, sorpresa, non riesce a reggere l’urto dei colpi della bielorussa, e sbanda visibilmente. Fino al terzo game del set decisivo, viene sommersa dai vincenti di Sabalenka, perdendo ogni efficacia nel suo gioco. Sospinta dal pubblico però, e con l’atteggiamento di chi non ha nulla da perdere, Osaka trova prima un clamoroso controbreak e poi conferma il servizio lottando con le unghie e con i denti. Che emozioni! Sabalenka subisce il rientro e concede 3 palle break, che annulla da vera campionessa con 4 vincenti. Ormai è una partita di nervi, vibrante, con le avversarie che giocano benissimo ogni turno. Sul 4-5 Sabalenka si trova ancora una volta 0-40: altra rimonta e 3 match point annullati. Ma non basta, il quarto è quello decisivo. È Osaka a fare la differenza, che chiude l’incontro con il pubblico in visibilio.

Lorenzo Fattorini

Naomi Osaka – US Open 2018 (credit USTA/Pete Staples)

KEYS A DOPPIA MANDATA – Madison Keys, dopo la finale raggiunta lo scorso anno, vuole rendersi protagonista anche in questa edizione e lo fa battendo perentoriamente Dominika Cibulkova negli ottavi di finale. I precedenti parlavano chiaro: in quattro sfide la slovacca non era mai andata lontanamente vicina a battere Keys e in questo match di apertura sull’Arthur Ashe Stadium l’andamento non è cambiato. La statunitense sin da subito è stata in grado di imporre il suo gioco potente, rendendo ingestibili le bordate che Cibulkova si vedeva arrivare sul suo lato del campo. La n. 14 del mondo è stata impeccabile anche con il rovescio, non lasciando davvero nessuna chance alla sua avversaria. Il primo set fondamentalmente è stato deciso dal break del secondo game, arrivato dopo un’interminabile serie di scambi che Dominika è stata costretta a giocare nella parte di campo soleggiata. Nel secondo set invece la n. 35 del mondo ha tentato di sfruttare un piccolo passaggio a vuoto di Keys, ma quest’ultima si è prontamente rimessa in carreggiata finendo per vincere 6-1 6-3 in 77 minuti. Per lei adesso la vincente di Sharapova-Suarez Navarro.

Paolo Di Lorito

Madison Keys – US Open 2018 (credit USTA/Pete Staples)

TSURENKO NELL’ARENA  Ci sono volute due ore e mezza, diversi svenimenti minacciati per parte, centotrenta (130!) errori gratuiti combinati, “e che l’ombra si spostasse un po’ più in la”, prima che Lesia Tsurenko, ventinovenne ucraina appena fuori dalle teste di serie (36 WTA), conquistasse il primo quarto di finale in carriera di un Grande Slam, sconfiggendo 6-2 al terzo Marketa Vondrousova. Vondrousova era alla prima apparizione alla seconda settimana di uno Slam. La diciannovenne ceca, nata tre mesi prima del primo trionfo allo US Open di Serena Williams, era anche la più giovane giocatrice rimasta in tabellone.

Tsurenko, sotto un insopportabile caldo umido, sale sopra 4-1 nel primo set, aggredendo alla prima occasione utile i colpi di una Vondrousova che ci mette un po’ ad entrare in partita, alternando pregevoli palle corte ad altre scellerate. Il sole però batte forte, e Tusrenko fatica a vederci chiaro, letteralmente. Vondrousova rimonta, mentre i colpi dell’ucraina diminuiscono di intensità, il servizio scende sui 110 km/h di media e la fisioterapista viene convocata per due cambi di campo di fila. Tsurenko riesce comunque a trascinarsi al tiebreak, che perde, così come i primi due giochi del secondo set. Sembra sia la fine, ma le preghiere dell’ucraina – “chiedevo a Dio, o alla Natura, o a tutto ciò potesse aiutarmi di spostare quelle nuvole”, dirà a fine partita – vengono ascoltate. Il sole cala, arrivano le nuvole e lei si riprende. Mentre Vondrousova inizia a soffrire problemi alla coscia destra, oltre a subire anche lei il caldo. Sono entrambe menomate, la qualità ne risente, e la velocità di gioco è ai minimi. Tsurenko sembra però riprendersi col tempo, mentre la ceca pare peggiorare. Così l’ucraina chiude il secondo set e si porta subito sul 3-0 nel terzo. La ceca prova con le forze rimaste a dare filo da torcere, ora tira solo comodini ad occhi chiusi, ma il treno è passato. Tsurenko la vince sulla distanza, e sfiderà Naomi Osaka dopodomani nel primo quarto di finale in carriera per entrambe (nessun precedente a livello WTA).

Lorenzo Dicandia

Risultati:

[30] C. Suarez Navarro b. [22] M. Sharapova 6-4 6-3
[14] M. Keys b. [29] D. Cibulkova 6-1 6-3

[20] N. Osaka b. [26] A. Sabalenka 6-3 2-6 6-4
L. Tsurenko b. M. Vondrousova 6-7(3) 7-5 6-2

Il tabellone completo

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Gli outfit dello US Open 2023

Djokovic nel blu dipinto di blu. Gauff audace come le Williams. Medvedev arlecchino. Alcaraz e Tiafoe smanicati astrattisti. Il body di Wozniacki onora Billie Jean King

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Novak Djokovic (Lacoste)

Ci risiamo: altro giro, altra felpa bianca, altro numero. E il conteggio sale a 24. Gli aggettivi si sprecano. Ma bisogna comunque trovarne alcuni per il suo outfit. E il primo che viene in mente è deludente. Polo di ordinanza Lacoste con colletto classico. La novità sono queste due strisce che vanno dal busto alle spalle e una delle due maniche a contrasto. Un disegno dinamico ma non geometrico. Contemporaneo ma che non stupisce. Passi anche la versione celeste e bianca, in stile nazionale argentina, con una scelta cromatica che almeno stacca un po’ dal colore dei campi di Flushing Meadows. Quella notturna, caratterizzata da polo blu, coordinata con pantaloncino blu e scarpe blu con dettagli verde acido, fa però un po’ effetto puffo. Ma tanto il capo più prezioso è la felpa, no? Aspettando quella col 25.

Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @usopen)
Novak Djokovic – US Open 2023 (Twitter @usopen)

Daniil Medvedev (Lacoste)

 

Medvedev è uno dei giocatori più snodati del circuito. E allora questa volta Lacoste ha voluto fargli un completo che lo fa sembrare un po’ un arlecchino. La polo ha lo stesso colletto già apprezzato durante tutto l’arco della stagione ma si differenzia per la presenza di uno chevron all’altezza del busto, tipo quello nelle maglie da calcio di Brescia, tanto per capirci. Verde acqua-bordeaux-bianco i colori per la sessione diurna, bordeaux-giallo fluo-blu per quella notturna. Pantaloncini con bande di colori diversi a destra e a sinistra che vanno a richiamare i colori della polo. La versione di giorno risulta gradevole, quella serale meno. Rivedibile anche la scelta di mettere un ulteriore richiamo al marchio al di sotto del coccodrillo che toglie pulizia ed eleganza alla polo.

Coco Gauff (New Balance)

New Balance ha spesso fatto centro con i completi disegnati in esclusiva per Coco Gauff, la loro ambassador principale nel tennis. E anche questo outfit con il quale la giovane stella del tennis americano è riuscita a consacrarsi a Flushing Meadows è perfetto sia per taglio che scelta cromatica. Un top sportivo molto corto, senza scollatura e con dei tagli sui fianchi abbinato ad una minigonna altrettanto sportiva con fascia: combinazione che fa risaltare il fisico asciutto e tiratissimo della Gauff. Questa combinazione è proposta sia in rosso (scuro nella parte alta e bordeaux la gonna) e in giallo fluo: due colorazioni che donano alla tennager afroamericana e che risaltano sui campi newyorkesi. Scarpe rosse e nere con dettagli fluo. Un completo che sa di tributo a delle giovani sorelle Williams. Siamo veramente al definitivo passaggio di testimone? Staremo a vedere.

Collezione Nike

Già dall’anno scorso Nike ha inaugurato la politica di presentare gli stessi modelli in tutti gli Slam, cambiando solo le colorazioni. I toni scelti dal baffo per l’ultimo Major dell’anno sono stati: verde acqua, celeste, corallo, bordeaux e bianco. Li abbiamo visti in tinta unita come nel caso di Taylor Fritz, Jack Draper e Jannik Sinner (i primi due in corallo-bordeaux, l’altoatesino in celeste-blu). Li abbiamo visti con motivi astratti tono su tono nel grintoso abito di Aryna Sabalenka, fascia molto alta a far cominciare la gonna e parte superiore molto sportiva stile canotta. Li abbiamo visti soprattutto tutti insieme, a schizzi, come in una composizione di Kandinsky, nelle canotte di Carlos Alcaraz e Frances Tiafoe, due che di muscoli da mostrare ne hanno. Per lo spagnolo canotta di base bianca abbinata a pantaloncini bordeaux. Lo statunitense, che già aveva fatto a meno delle maniche a Melbourne, ha addirittura azzardato un completo pantaloncini tutto verde acqua. Nonostante siano connazionali, Gauff ha dato il premio di re della spiaggia ad Alcaraz. E viene da essere d’accordo. Anche se pur sempre di look da spiaggia si parla.

Carlos Alcaraz – US Open 2023 (foto Twitter @atptour)
Aryna Sabalenka – US Open 2023 (Foto Twitter @wta)

Collezione Adidas

Dopo aver inseguito Nike sulla strada dei colori sgargianti e di motivi astratti, Adidas torna alla sobrietà e al razionalismo. Il colore dominante della collezione è il blu, in tonalità chiara, la stessa delle scarpe indossate dalla mitica Billie Jean King durante la Battle of the Sexes contro Bobby Riggs, il cui 50esimo anniversario è stato celebrato durante questo US Open. Molti tennisti sponsorizzati dal colosso tedesco hanno anche indossato felpe vintage di questo colore ribadendo il proprio supporto all’uguaglianza dei sessi. C’è chi ha preso questa iniziativa molto sul serio come Caroline Wozniacki, che al primo Slam dopo la gravidanza, si è presentata con un body interamente blu elettrico. Complimenti per il coraggio e per la forma fisica. A dare un po’ di stacco in messo a questo blu c’erano delle strisce sottili come quelle bianche e nere viste nella gonna di Jessica Pegula. In questo mega tributo stilistico alla King, si è distinto guarda un po’ Alexander Zverev: maglietta nera con strisce bianche e pantaloncini bianchi. Look molto elegante, perfetto per le sessioni notturne di New York.

Caroline Wozniacki – US Open 2023 (foto: Darren Carroll/USTA)

Ben Shelton e Iga Swiatek (On)

Di On, il marchio svizzero di cui è azionista Roger Federer, abbiamo già parlato al Roland Garros, commentando l’outfit di Iga Swiatek. Ma la polacca ormai ex n.1 al mondo non è l’unica atleta sulla quale ha investito questo newcomer nel mercato dell’abbigliamento di tennis. L’altro è Ben Shelton, la cui immagine non a caso è gestita da Team 8, agenzia di marketing che fa capo a Tony Godsick, ex manager di Federer. Dopo i quarti in Australia, la nuova stella del tennis a stelle ha alzato l’asticella tra le mura di casa, issandosi fino alla semifinale, eliminando in serie i più quotati ed esperti connazionali Tommy Paul e Frances Tiafoe. Ma soprattutto ha messo nuovamente in mostra il suo servizio debordante, capace di toccare i 240 km/h. Per non ostacolarlo nel lancio di questi missili, On ha pensato di togliere anche a lui le maniche. Completo bianco per la sessione diurna, nero per quella notturna. Unico tocco di originalità è una sfumatura fucsia sulla parte sinistra sia del top che dei pantaloncini. Stesso pattern per Swiatek ma in bianco e blu scuro. On ha ancora molto da imparare.

Iga Swiatek – US Open 2023 (foto: Pete Staples/USTA)

Matteo Arnaldi (Le Coq Sportif)

Primi ottavi di finale in uno Slam e prima meritata apparizione nella rubrica per Matteo Arnaldi, sponsorizzato dal brand transalpino Le Coq Sportif. Maglietta bianca nella parte frontale e celeste nella parte posteriore e in una macchina con scollo a v abbinata ad un pantaloncino nero. Modello già visto al Roland Garros ma con il giallo canarino al posto dell’azzurro. Semplice, pulito, essenziale, esattamente come il gioco di Arnaldi.

Andrey Rublev

Bisognava parlare dei look di Rublev di quest’anno e questa era l’ultima occasione per farlo. Scaricato da Nike, forse perché privo di sufficiente appealing, forse perché russo, forse per entrambe le ragioni, Andrey invece di farsi sponsorizzare da un altro brand (e nonostante la nazionalità stentiamo a credere che non lo avrebbe trovato essendo stabilmente top 10) ha deciso di farsi i vestiti da solo, sotto il marchio denominato “Rublo”. Nel suo sito personale, il 25enne moscovita spiega la sua decisione dicendo che “non è una questione solo di vestiti” e che Rublo rappresenta i valori che secondo lo stesso tennista dovrebbero fare del pianeta un posto migliore: uguaglianza, gentilezza, speranza. Non scopriamo certo oggi che il russo è uno che vincerebbe facilmente il premio per “nicest guy on tour”. Bene l’etica, ma qui si parla di look. Non che siano malaccio ma difettano un po’ di creatività, come il gioco di Rublev d’altronde. Colori semplice, maglietta senza colletto, motivi geometrici. A Flushing Meadows la colorazione proposta era un grigio scuro con dettagli arancioni. Provaci ancora Rublo.

Collezione Asics

Asics è nota per la ricerca nei materiali e la qualità delle calzature, tra i professionisti ma anche tra gli appassionati. Ma dal punto di vista estetico i completi hanno molte volte lasciato a desiderare e non ci siamo mai trattenuti dal dirlo. In questi US Open però il marchio giapponese si è presentato con una collezione moderna ma che strizza l’occhio al passato, vista ad esempio indosso agli elvetici Dominic Stricker e Belinda Bencic. Giochi di trame e righe sottili. Colletti ricercati. Un bel contrasto ci colori tra celeste e verde acqua. Promossa a pieni voti.

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Flash

US Open, Scanagatta: “Djokovic, 24 Slam in 36 finali, l’infinita sfida contro le leggi della natura” [VIDEO]

“Fenomeno atletico e di resilienza imita il primo Alcaraz antiMedvedev, va a rete 45 volte e fa 38 punti. Il più grande ribattitore di sempre è un grande anche nel Serve&Volley”. Il video completo nel link all’interno dell’articolo

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Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Il direttore Ubaldo Scanagatta commenta la finale di singolare maschile vinta dal serbo in tre set sul russo. Novak Djokovic scrive un altro capitolo di storia del tennis vincendo il suo quarto US Open, che è anche il 24° titolo del Grande Slam a livello personale. Raggiunta la leggendaria Margaret Court in vetta alla classifica dei tennisti con più Major in bacheca. Il campione serbo ha sconfitto in tre set (6-3 7-6 6-3) nell’ultimo atto del torneo di New York quel Daniil Medvedev che lo aveva sconfitto in finale nel 2021, impedendogli di chiudere il Grande Slam. Sopraffina la prova di Novak, che è diventato il più longevo campione US Open di sempre: si era già garantito il ritorno al numero uno del mondo, l’ennesimo trionfo della sua carriera è il modo migliore per celebrarlo. 

 

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US Open, Scanagatta: “Coco Gauff stavolta non ha tradito le attese. Ma fra le donne non c’è un Djokovic” [VIDEO]

“Quattro Slam nel 2023 quattro diverse vincitrici. Sette diverse finaliste. Sabalenka unica a giocare due finali: ecco perché è n.1 WTA anche se ha perso a New York”

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Il direttore Ubaldo Scanagatta commenta la finale di singolare femminile vinta dalla tennista di casa, Cori Gauff, al suo primo sigillo major. Gli Stati Uniti gioiscono: Cori Gauff si è laureata campionessa dello US Open 2023, sconfiggendo Aryna Sabalenka in finale con il risultato di 2-6 6-3 6-2. La diciannovenne americana è la più giovane del suo paese a vincere un titolo Slam da quando Serena Williams vinse lo US Open nel 1999. La tennista nata in Florida nella nuova classifica mondiale toccherà il suo best ranking al n.3. L’ultima giocatrice americana a vincere gli Us Open era stata Sloane Stephens nel 2017. Sabalenka può consolarsi con il raggiungimento della prima posizione mondiale nel ranking WTA: sorpassata Iga Swiatek, che a New York è stata eliminata agli ottavi di finale. 

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