Ranking ATP, qualcosa si muove

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Ranking ATP, qualcosa si muove

Carrellata di numeri sulla classifica di fine stagione. Tsitsipas è il tennista più giovane presente in top 20

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Detto dell’ennesimo record di Djokovic, Nadal e Federer, l’ATP (qui l’articolo originale), offre altre interessanti statistiche sul ranking di fine stagione. Nel 2018 ci sono stati ben sette cambi in vetta alla classifica, il massimo dal 1999, con Djokovic, Nadal e Federer che sono stati per la prima volta nella storia al numero 1 nello stesso anno. L’ultima volta che ci sono stati tre o più numeri 1 nella stessa stagione fu nel 2003, quando il numero 1 fu diviso tra Andre Agassi, Juan Carlos Ferrero, Lleyton Hewitt e Andy Roddick.

Gli Stati Uniti sono la nazione con più giocatori tra i primi cento: 11, il massimo dal 2003. Segue la Spagna con 10 e la Francia con 9. I transalpini hanno il maggior numero di giocatori nella top 50: 6. Quella di quest’anno è la top 10 più “alta” nella storia del tennis professionistico: guidano Isner (208 cm) e Anderson (203 cm).

Nonostante il numero record di trentenni nella top ten, 7, qualcosa dietro si muove. Cinque giocatori sotto i 23 anni hanno infatti terminato l’anno ottenendo il best ranking in top 20, cosa che non succedeva dal 2006: Karen Kachanov al numero 11, Borna Coric al 12, Kyle Edmund al 14, Stefanos Tsitsipas al 15 e Daniil Medvedev al 16. Tsitsipas, vincitore delle Next Gen ATP Finals e votato il giocatore più migliorato dell’anno dall’ATP, è il più giovane della top 20. L’anno scorso terminò al numero 91; è il primo greco a finire nella top 20.

Djokovic, che terminò il 2017 al numero 12, è il primo giocatore nella storia a chiudere l’anno al numero 1 dopo aver finito nella stagione precedente fuori dalla top 10. A giugno Nole è sceso fino alla ventiduesima posizione, prima di vincere quattro titoli e raggiungere altre due finali. Federer, quando il 19 febbraio, a 36 anni, ha riconquistato la vetta, è stato il numero 1 più anziano della storia. Il record precedente apparteneva ad Andre Agassi (2003, 33 anni).

Alex de Minaur ha vinto il premio di rivelazione dell’anno. Il diciannovenne australiano ha guadagnato 177 posizioni durante il 2018, salendo dal numero 208 dello scorso anno, al 31 di quest’anno. In totale, quattro australiani hanno chiuso l’anno tra i primi 50, il miglior risultato dal 2000. Denis Shapovalov, 19 anni, è il più giovane giocatore nella top 100, terminando l’anno al numero 27. Tra i primi cento ci sono undici giocatori under-21, il massimo dal 2007.

Il ventenne francese Ugo Humbert è lo “scalatore” dell’anno, salendo di 290 posizioni, dal numero 374 dello scorso anno, all’84 di quest’anno. Segue il ventiduenne cileno Christan Garin, con uno scatto di 220 posizioni: dalla 305 all’85esima. Per la prima volta dal 1973, due italiani hanno terminato tra i primi venti: Fabio Fognini, numero 13, e Marco Cecchinato, numero 20. Per la prima volta dal 2009 ci sono anche due russi nella top 20: Khachanov e Medvedev.

38 nazioni sono rappresentate nella top 100. Lo scorso anno erano 40. Mike Bryan, 40 anni, è il più anziano numero 1 di doppio nella storia. Tre giocatori hanno terminato l’anno nella top 50 sia in singolo che in doppio: Nicolas Jarry (43 in singolare, 50 in doppio), Joao Sousa (44 in singolare, 45 in doppio), e Robin Haase (50 in singolare e 38 in doppio).

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