Calendario ATP 2019: tornei che cambiano, tornei che vanno

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Calendario ATP 2019: tornei che cambiano, tornei che vanno

Novità nel calendario ATP. Washington si tiene con i denti il suo 500. Il 250 di Shenzhen si sposta nella vicina Zhuhai. Dopo sole 4 edizioni è già tutto finito ad Istanbul

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La off-season è di solito il momento del valzer degli allenatori. Ma anche di quello delle città, tra quelle che cercano di tenersi stretti i propri tornei e quelle che cercano di appropriarsene. La stagione ATP tuttavia sta per cominciare e così vanno via via definendosi tutte le tappe del circuito maggiore.

C’era il rischio concreto di non vedere più il grande tennis ai piedi della Casa Bianca. Washington sembrava infatti destinata a perdere il suo torneo, che l’anno prossimo avrebbe festeggiato ben mezzo secolo di storia. L’evento di categoria 500 faceva gola a tanti, incluso Larry Ellison, cofondatore di Oracle e proprietario del torneo di Indian Wells. Pare che l’ATP abbia ricevuto ben 12 offerte, alcune del valore di 20 milioni di dollari. Tuttavia, il torneo rimarrà ancora nella capitale statunitense. Merito soprattutto di Mark Ein, un imprenditore locale molto appassionato di tennis considerando che è vicepresidente della federazione a stelle e strisce, proprietario dei Washington Kastles, uno dei team della World Tennis League, esibizione a squadre americana, nonché della lega stessa. Ein ha rilevato l’organizzazione del torneo dalla Washington Tennis and Education Foundation (WTEF), permettendo così all’evento di rimanere in città. “La WTEF otterrà molti meno introiti per tenere il torneo a Washington ma penso che abbiamo preso la decisione giusta”, ha dichiarato manuel Ortiz, presidente dell’associazione.

Dopo sole cinque stagioni, si conclude invece l’esperienza di Shenzhen nel tennis maschile che conta. Tuttavia il torneo resterà in Cina. Per essere più precisi attraverserà solamente l’estuario del fiume Zhuijang per trasferirsi a Zhuhai, attuale sede dell’Elite Trophy della WTA, nonché di un torneo ATP Challenger e un ITF femminile. Il trasferimento porterà un miglioramento in termini di strutture, considerando che rispetto al Longgang Sport Center di Shenzhen, l’Hengqin International Tennis Center di Zhuhai ha un centrale più capiente (5mila contro 4mila posti a sedere) e molti più campi esterni e pratica. Oltre ad essere stato costruito specificamente per il tennis. Nonostante fosse solamente un evento di categoria 250, lo Shenzhen Open è comunque riuscito sempre ad avere un campo partecipanti di alto profilo. Basta scorrere l’albo d’oro per rendersene conto: Murray, due volte Berdych, Goffin e Nishioka in serie. Il cambio di sede dovrebbe garantire questa qualità se non addirittura incrementarla.

Ai titoli di coda anche l’esperienza di Istanbul nel calendario del circuito maggiore ATP. L’evento su terra rossa era in forse fino alle scorse settimane ma ora è definitivamente sparito dal calendario. E dire che all’inizio il torneo sembrava poter avere un grande avvenire. Per l’edizione inaugurale del 2015 gli organizzatori riuscirono ad ingaggiare niente di meno che Roger Federer, poi vincitore del torneo. Le due successive edizioni sono state vinte da giocatori di livello come Diego Schwartzman (che sfruttò un Grigor Dimitrov in totale crisi di nervi) e Marin Cilic (battendo Milos Raonic). Nel 2018 il field non è stato altrettanto competitivo con il giapponese Taro Daniel, in quel momento fuori dai primi 100 ATP, che si è imposto sul tunisino Malek Jaziri. Pare che il posto in calendario di Istanbul non sarà preso da nessuna altra città. La Turchia rimane così con il solo torneo ATP 250 di Antalya a fine giugno sull’erba. Anche quello piuttosto snobbato dai big del tennis maschile.

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