Maria Sharapova smentisce le voci di ritiro

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Maria Sharapova smentisce le voci di ritiro

La russa non gioca dallo US Open e dopo la squalifica non ha mai destato una grande impressione. “Si tratta di ciò che so fare meglio e non vedo perché dovrei smettere”

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Maria Sharapova - US Open 2018 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
 

Nessun match giocato dalla sconfitta patita contro Carla Suarez Navarro negli ottavi di finale dell’ultimo US Open a causa di un infortunio alla spalla, precoce tramonto di una stagione non all’altezza di fama e aspettative, soprattutto se presumiamo ciò che potesse aspettarsi dal 2018 un tipetto famelico e ambizioso come Maria Sharapova. Annata perlopiù deludente per la siberiana, quella appena andata in archivio: il bilancio finale parla di venti vittorie a fronte di undici sconfitte e appena due semifinali, perse a Shenzhen e a Roma contro Katerina Siniakova e Simona Halep, come migliori risultati. Per usare un temerario eufemismo, diciamo che la cinque volte campionessa Slam era abituata a consuntivi un po’ diversi.

In generale, volendo prendere in esame l’intero periodo post-squalifica, a partire dunque dal torneo di Stoccarda 2017, Masha non ha mai dato la lontana sensazione di poter avvicinare la campionessa planetaria che era stata prima del pasticciaccio brutto del meldonium: per dare la misura del declino, che tutti speriamo essere temporaneo, ricorriamo a un paio di raffronti numerici che sembrano non poco significativi: Sharapova, capace in carriera di sollevare trentasei trofei e battere novantasette volte una collega compresa tra le prime dieci della classifica WTA, nel periodo seguito alla fine della squalifica ha racimolato solo un titolo (Tianjin 2017) e sconfitto solo quattro top ten (ultimo hurrà contro Jelena Ostapenko nel secondo round del summenzionato Open degli Stati Uniti). Una differenza di risultati che salta prepotente all’occhio.

Se aggiungiamo alla conclamata crisetta i guai derivati dagli infortuni che negli anni raramente hanno lasciato in pace Maria e una condizione economica piuttosto agiata, le voci che inseguivano indizi di ritiro hanno negli ultimi mesi iniziato ad alzare i decibel. A buttare benzina sul fuoco aveva recentemente pensato l’ex top ten russo Andrei Chesnokov il quale, rifacendosi a presunte dichiarazioni sibilline rilasciate dal manager di Sharapova Max Eisenbud, aveva bollato come probabile la decisione di abbandonare il tennis nel 2019 che la connazionale avrebbe lungamente meditato.

Conferma o smentita che fosse era attesa una replica della diretta interessata, la quale non ha lasciato molto spazio al girovagare dei rumors rilasciando una breve ma decisa intervista alla testata sudafricana Sport 24, in cui ha inteso chiarire le idee a tutti. “È una sensazione notevole sapere di essere davvero abile in una determinata specialità“, ha dichiarato l’attuale numero 29 del ranking WTA. “Si tratta di una consapevolezza che foraggia la mia autostima ed è molto utile, perché non sono brava in nessun altro sport e fatico a trovare un aspetto della vita di tutti i giorni in cui riesca particolarmente bene. Ho ottenuto molto nella mia carriera, quindi perché dovrei abbandonare? Ho ancora l’opportunità di migliorarmi come ho fatto per tanti anni e so che posso conquistare ancora molti traguardi importanti prima di ritirarmi“.

Autostima, certo, e la solita feroce motivazione, aggiungeremmo noi. “Quello non è mai stato un problema. Gli infortuni lo sono, specie quelli alla spalla che mi hanno tormentato, ma è qualcosa che ho dovuto affrontare e l’ho affrontato al meglio delle mie possibilità perché sento di essere davvero fortunata a fare quello che faccio“. Mai dare Maria per spacciata.

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